10 Novembre 2018, 22:19:12 | Commento scritto da capricorno52 |
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Un grande scrittore A. Clarke , ci intrattiene per alcune ore con un buon romanzo, ambientato sulla Luna ove il Selene , un veicolo turistico simile ad un aliscafo progettato per escursioni sui mari di polvere, nel suo viaggio inaugurale , a causa di un lunamoto ed il conseguente smottamento sprofonda nel “mare” , da quel momento si assiste con un crescendo di tensione e suspence l’opera di recupero del veicolo. Il romanzo scritto in uno stile semplice ed asciutto, tipico di Clarke, ha tutti gli ingredienti giusti per rendersi avvincente : la poetica descrizione dell’ ambiente lunare , l’incidente inaspettato, la reazione degli uomini intrappolati e le conseguenti dinamiche psicologiche , l’ operazione di salvataggio in lotta contro il tempo. Riletto a distanza di molti anni , mantiene intatto il suo fascino ,risente pochissimo dell’ età nonostante sia stato pubblicato oltre 50 anni fa. Lettura piacevole. | |||||||
10 Ottobre 2016, 11:38:33 | Commento scritto da and |
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Buon romanzo di Clarke sul più classico dei temi del disastro/salvataggio in ambiente ostile. Classiche descrizioni, libro godibile. | |||||||
05 Dicembre 2015, 18:47:34 | Commento scritto da AlfaBootis |
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Divertente, coinvolgente, umano, plausibile, pieno di suspance e colpi di scena. Ma al contempo di facile lettura e tutto sommato leggero. Un Clarke da "sotto l'ombrellone" ma per niente da sottovalutare. | |||||||
21 Novembre 2015, 14:56:41 | Commento scritto da doge |
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Storia semplice ma ben scritta,avventura fantascientifica dei vecchi tempi..:praticamente,c'è da salvare un gruppo di ''turisti'' lunari sepolti vivi sottoterra(anzi,peggio,sotto la ''semi-liquida'' polvere della luna) ;non annoia,scorrevole,filo logico ben seguito e scientifiamente..divertente eheh.Voto:8 | |||||||
23 Febbraio 2015, 22:11:31 | Commento scritto da emilio |
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Titanic sulla Luna? Un occasione perduta | |||||||
27 Novembre 2014, 16:47:36 | Commento scritto da remotino |
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Grande libro! E' un genere di storia che rientra nella mia biblioteca dei grandi libri. Certo è scritto nel '62, e quindi è un poco datato, ma la storia di per se è fresca ed avvincente, specialmente nelle ultime 50 pagine che il lettore rimane attaccato al libro a portarlo a termine, anche se si ha idea di come andrà a finire. Il mezzo di locomozione lascia di cui pensare, ma è un libro di fantascienza no! | |||||||
10 Febbraio 2013, 22:11:34 | Commento scritto da hulk |
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No, decisamente l'ho trovato barboso all'estremo. Non so se sia per il fatto di averlo letto dopo qualche altro centinaio di urania. Ma vi ho trovato anche poca fantascienza: se fosse stato un autobus che da Piumazzo a Sant'Anna Pelago fosse sprofondato in una piana di sabbia finissima sarebbe andata molto diversamente? O Clarke avrebbe potuto raccontarci una storia quasi identica? Non il mio genere. | |||||||
03 Ottobre 2012, 20:02:05 | Commento scritto da chipmunk |
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Traslazione (ma forse vista la data sarebbe meglio dire antesignano) in chiave fantascientifica dei romanzi/film "di salvataggio" che negli anni '70 hanno iniziato un fortunato filone. Una bella storia, una narrazione lineare e l'indiscutibile pregio della solida plausibilità scientifica che caratterizza le opere di Clarke. | |||||||
11 Novembre 2011, 08:03:16 | Commento scritto da ciccio49 |
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Non si può aggiungere nulla al commento di maxpullo. | |||||||
24 Gennaio 2011, 12:47:12 | Commento scritto da maxpullo |
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Ci sono molti motivi per apprezzare questo volumetto dei primi anni '60. Innanzitutto c'è il fatto di essere il primo ad aver inaugurato la fortunata serie dei rombetti, in secondo luogo c'è la stupenda copertina di Ferenc Pinter, un artista che è apparso poche volte nelle copertine di Urania (ricordo solo quella del numero 261), ma sempre con lavori sopra le righe. Nella sua immagine, infatti, c'è l'anticipazione di tutta la drammaticità della vicenda narrata nel libro, quasi un assaggio della sofferenza e dell'agonia degli sfortunati protagonisti della storia, un affresco perfetto e rivelatore di un libro insolito, ma senza nulla togliere alle capacità narrative di quel grande maestro della fantascienza che è Clarke. L'unico difetto che ho riscontrao nel romanzo è la presenza di un narratore che, funestamente, anticipa sempre di qualche riga i colpi di scena: è un effetto voluto e studiato per aumentare la drammaticità della storia ed evitare il rilassamento del lettore, ma, a mio avviso, proprio per questo ottiene l'effetto di rendere meno verosimile e più artefatta tutta la storia. Al di là di questo, difficilmente riesco a ricordare un libro che sia riuscito a tenermi così sulle corde e con il fiato sospeso: si passa repentinamente dal paesaggio idillico ed inconsueto della superficie lunare e dei suoi immensi mari di "polvere", all'incubo angosciante della sepoltura da vivi ed i continui colpi di scena ti tengono incollato al libro, ansioso ed avido di sapere come potrà finire. E se pensate che Ballard sia l'indiscusso maestro del dramma e della vanità delle aspirazioni umane rispetto alla conquista di un cosmo troppo vasto per lui, allora questo romanzo vi farà ricredere, perchè, nonostante il finale sia tutto da vivere, difficilmente la fantascienza di tutti i tempi è riuscita a concepire una "creatura" più ostile, insidiosa e (perchè no?) malvagia, di questa inquietante polvere lunare. Semplicemente ottimo | |||||||
27 Gennaio 2010, 15:46:09 | Commento scritto da simonsun70 |
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Bel romanzo avventuroso e di suspance con un pizzico di love story. Narrato in maniera eccellente, si legge tutto d'un fiato. Consigliato | |||||||
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