03 Settembre 2012, 12:35:54Commento scritto da mitd
Voto: 9.50
La trilogia conclusiva del Ciclo delle Cinque Galassie è un distillato di ciò che la grande fantascienza d'avventura può essere: alieni stroboscopici, trama tanto strutturata quanto fluida e coinvolgente, affreschi galattici, un'idea di base che definire geniale è riduttivo - "meraviglia" è la parola che più si avvicina. Inutile dare un giudizio sul singolo volume: David Brin, nella premessa, spiega le tre parti formano un corpo unico.

Il miglior ciclo di sempre? Probabilmente.
 
03 Settembre 2012, 11:05:49Commento scritto da maxpullo
Voto: 10.00
A volte per giudicare un libro non sono sufficienti le semplici parole: è impossibile, ad esempio, provare a descrivere il geniale intreccio creato da Brin, le suggestioni suscitate dalla sua trama e dalla sua prosa e soprattutto la fortissima voglia di leggere che ispira ogni suo libro, quest'ultimo in particolare.
Ed allora mi limiterò a dire che questo "Le rive dell'infinito", splendente perla incastonata nel diadema della saga delle cinque galassie, rivaleggia senza difficoltà con le fiabe più belle che mente umana è stata mai in grado di concepire e che leggerlo è un'esperienza che ogni buon appassionato di fantascienza deve fare almeno una volta nella vita.
I paragoni più spontanei che mi vengono in mente sono "Star wars" e "Il signore degli anelli", ma, a differenza di Lucas e Tolkien, David Brin non ci mette solo la fantasia e crea un universo che va ben oltre la semplice realtà favolistica della Terra di mezzo o della Galassia di Luke Skywalker.
Si rimane rapiti dalla meraviglia del pianeta Jijo, si trepida per il destino degli g'Kek e dei traeki, si freme di sdegno per la brutalità dei Jophur o per la malizia dei Rothen e si ammira la tenacia con cui i nativi, con armi rozze e primitive, si oppongono coraggiosamente allo strapotere degli invasori galattici; ma tutto questo fermento avventuroso, questi sentimenti che si accavallano e che non ti fanno staccare gli occhi dalle pagine del libro sono solamente la superficie di un mare che lascia appena intravedere meraviglie non ancora rivelate.
Tra le righe dell'avventura, infatti, inizia a delinearsi un disegno, una trama che unisce tutte le storie, qualcosa di vago e di appena intuibile da parte dei protagonisti più scaltri, ma che rimane ben celato al lettore, in una attesa preparatoria che già di per se è una delizia.
Potrei rimandare la valutazione complessiva alla lettura dell'ultimo capitolo della saga, ma farei un torto a questo libro che di per se è stupendo ed allora lo metto giocoforza nell'empireo dei miei preferiti di sempre.
 
Utenti cui piace il libro
Utenti cui non piace il libro