16 Ottobre 2009, 11:44:29Commento scritto da attiliosfunel
Voto: 7.00
Degna conclusione per questo ciclo avventuroso che (si vedano i miei giudizi sui primi due capitoli) ho trovato ben costruito e sempre accattivamente. Mi è piaciuto perdermi nel mondo preistorico di Kerrick così come nell'intricato e insolito mondo delle Yilanè. Quanto alla conclusione, è da autentico western classico, con tutti i principali protagonisti riuniti assieme, e col cattivone che muore grazie al sacrificio inatteso di un buono. Niente di nuovo sotto al sole, ma nel commiato successivo Harrison esprime la sua sostanziale poca fede nella capacità dell'uomo di mantenere la pace. Stamattina andando al lavoro, riflettevo che un tipo come Heinlein nei suoi romanzi ha espresso spesso lo stesso concetto, ma con un differente approccio: il democratico e colto Harrison ci lascia con un malinconico, rassegnato senso di impotenza di fronte all'incapacità dell'uomo di vivere in pace (in fondo, la guerra con gli Yilanè l'avevano scatenata i Cro-Magnon massacrando l'harem maschile della nuova città in Florida), laddove Heinlein sarebbe invece partito da lì per dimostrare che la soluzione era in un eroe, forte, poco riflessivo, senza fronzoli intellettuali, c...uto e repubblicano come lui. Ben diverso quindi dal Kerrick spesso lacerato tra umanità e la natura Yilanè della sua educazione dipinto da Harrison in alcune buone pagine. Per non parlare dell'"umanità" che spesso l'autore è riuscito a dare alle Yilanè stesse, ben diversamente dalla becera caratterizzazione dei mostruosi, alienissimi (per noi) Ragni di Fanteria dello Spazio.
 
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