21 Febbraio 2024, 10:09:29Commento scritto da Free Will
Voto: 10.00
E' piuttosto evidente che il film Blade Runner si è solo ispirato lontanamente al libro di Dick. D'altra parte filmare le visioni di Dick alla lettera è praticamente impossibile. Come si può rendere l'atmosfera così impregnata della "polvere radioattiva" e addirittura di quella che il traduttore Riccardo Duranti ha indicato con la parola "palta", ovunque presente? Ridley Scott utilizza il buio perenne e la pioggia per rendere l'ambiente massimamente cupo. Poi nel film restano solo i nomi di alcuni personaggi, come Rick Deckard, e degli androidi che cerca di eliminare, primo fra tutti Roy Baty. Naturalmente nel libro manca l'ultima declamazione dell'androide morente che tutti hanno imparato a memoria: quella che comincia con "Io ne ho visto cose che voi umani...." e che termina con "lacrime nella pioggia. E' tempo di morire". Da questo punto di vista il regista ha aggiunto poesia alla storia, che Dick non avrebbe mai potuto immaginare, data la sua visione pessimistica della vita, non solo quella descritta nei romanzi, ma anche quella reale. E poi nel libro non possono trovare spazio i"bastioni di Orione" o le "porte di Tannhauser": gli androidi, e quindi l'umanità, non si sono spinti così lontano, ma erano semplicemente degli strumenti di lavoro sugli altri pianeti del nostro sistema solare, come Marte, da cui alcuni fuggono per rientrare sulla Terra.
Ecco quindi che il libro di Dick è il solito romanzo distopico che descrive un'umanità al declino finale e che si perde dietro questioni burocratiche come il "ritiro" di alcune macchine un po' difettose e che non servono più  I pochi uomini rimasti sulla Terra, a dispetto della polvere radioattiva, trovano consolazione nell' "allevare" degli animali "elettrici", ossia delle riproduzioni dei veri animali che si sono estinti con la guerra nucleare (siamo sempre a parlare del "dopobomba", spesso presente nelle sue opere) e qualcuno che se lo può permettere riesce perfino ad acquistare animali veri, che costituiscono uno status symbol. Questo fatto, insieme al "mercerianesimo", costituisce il vero colpo di genio dell'autore.
Si resta con l'amaro in bocca, ma sicuramente non indifferenti di fronte ad una "umanità", paradossalmente più presente negli androidi che non nell'uomo.
 
20 Febbraio 2024, 19:40:46Commento scritto da capricorno52
Voto: 9.50
Blade Runner o Gli androidi sognano le pecore elettriche , libro o film,  nell’  immaginario collettivo  in questi anni si sono reciprocamente influenzati .Qui in questo contesto tratteremo le caratteristiche del libro ma è inutile negare che il giudizio finale non sia anche influenzato dalla trama , dalla sceneggiatura e dalle atmosfere proprie del film di Ridley Scott.
In una San Francisco del 2021, all'indomani della guerra nucleare, che ha prodotto ed ancora produce ovunque polvere radioattiva mortale e degrado , causa dell’estinzione di  molte specie di animali.
Si muove Rick Deckard, il personaggio principale del romanzo, un cacciatore di taglie delle forze di polizia cittadine , collezionista di animali elettrici,  che e’ incaricato di rintracciare e ritirare “distruggere” un gruppo di androidi Nexus 6 di sembianze umane fuggito da Marte sulla Terra.
Umani ed androidi a prima vista sono indistinguibili fra loro , tuttavia gli androidi sono privi della capacità umana  di provare compassione e sono dei potenziali assassini. Per individuare gli androidi , i cacciatori di taglie possono eseguire un test che misura il grado di empatia per determinare chi è umano e chi è androide, in generale,  ci si aspetta che i cacciatori di taglie umani eliminino o “ritirino” gli androidi senza più sentimenti che se stessero smontando un elettrodomestico.
Ma ci sono dei casi in cui gli androidi sembrano provare sentimenti profondi ed empatia gli uni verso gli altri e persino verso gli umani è il caso di Rachael Rosen, bellissima ed ambigua figlia (o androide ?) di Eldon Rosen, fondatore della Tyrel Corporation importante produttore di androidi.
Deckard faticosamente riesce ad individuare ed eliminare tre androidi Polokov , Luft  e Garland , successivamente dopo essersi recato in un condominio abbandonato elimina Priss, Roy, ed Irmgard .
Nel finale disorientato e stressato dalle circostanze vaga in automobile nelle pianure senza vita dell’ Oregon , dopo aver trovato un rospo ed averlo messo in una scatola torna a San Francisco dalla moglie.
Nel libro sono ampiamente trattati altri temi come il Mercerismo una sorta di pseudo cristianesimo incentrato sulla figura di Mercer un anziano pellegrino che cerca di ascendere virtualmente ad una montagna,  con cui gli adepti fra cui la moglie di Deckart “ Iran” entrano in comunione mistica indotta da una apparecchiatura elettronica , il commercio ed il  conseguente possesso di animali vivi o piu’ spesso di copie elettroniche degli originali, che costituisce uno status sociale per la popolazione umana post guerra atomica.
Come capita nella gran parte dei romanzi di Dick, lo svolgimento della storia in se, si accompagna una serie di riflessioni che finiscono per avvincere e conquistare la mente del lettore forse più di quanto non faccia ciò che si sta effettivamente leggendo, di conseguenza ,le sensazioni, le emozioni, le realtà , i contenuti a matrioska di Dick caratterizzano  quella realtà illusoria che non lascia al lettore alcuna certezza.
Tuttavia il vero messaggio dell'autore è l’analisi  di ciò che distingue l'uomo dagli altri predatori e cioè l'empatia.
Gli androidi di Dick sono rappresentati nella loro essenziale crudezza senza essere rivestiti con sovrastrutture ideali o poetiche con ruoli interscambiabili fra vittima e carnefice tutt'altro che scontati.
Libro semplicemente geniale, assolutamente da leggere!!!
Una raccomandazione soprattutto per i nuovi lettori , confrontando libro e film  poiche’ il film è  LIBERAMENTE basato sul libro. Film e libro nascono diversi, quindi  nuovo lettore non dovrebbe pensare a Blade Runner e aspettarsi la sceneggiatura di quel film uguale al romanzo, ma solo simile.
 
19 Maggio 2016, 13:08:55Commento scritto da and
Voto: 8.00
Il primo libro di Dick che leggo, e devo dire che mi è piaciuto parecchio.
Differisce notevolmente dal film Blade Runner, sicuramente è meno curata l'atmosfera, ma sono presenti alcuni temi come il Mercerismo e lo sterminio degli animali che nella pellicola non si trovavano.
Bello, anche se il film rimane sicuramente superiore.
 
13 Giugno 2015, 08:53:33Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 8.50
Sinceramente di recensire Dick non me la sento proprio.... come spiegare le sensazioni, le emozioni, le realtà/matrioska che riesce a creare, quella realtà illusoria che non lascia alcuna certezza, quei meccanismi capaci di cambiare per sempre la percezione che lo stesso lettore (per lo meno io) ha della realtà, quel mix di cultura alta e cultura pop unite nel tentativo di ridefinire e rimodellare il genere "SF"....

... semplicemente geniale, assolutamente da leggere!!!

Voto: 8,5
 
30 Marzo 2015, 10:06:31Commento scritto da zecca_2000
Voto: 9.00
Finalmente mi capita di leggere un commento a questo "Cacciatore di androidi", uno dei primi romanzi di FS che lessi...stiamo parlando del 1990...
Ed è uno dei romanzi che mi hanno colpito di più....ai tempi non lo notai particolarmente...ma poi col passare del tempo, e leggendo varie opere successive di Dick (subito dopo lessi "La svastica sul sole", Redenzione immorale", "Solar Lottery"), lo rivalutai sempre più.
E infine vedendo il film, che fu proprio una delusione, cercai di capire perchè un classico del cinema FS mi avesse cosi deluso, e rilessi il libro.

A quel punto ho capito che il tema centrale del romanzo è l'incertezza (come ha scritto qualcuno nei commenti), il falsificazionismo. La domanda-titolo potrebbe essere riscritta in "Se io falsifico un oggetto talmente bene da renderlo indistinguibile dall'originale, questo diventa l'originale?", applicata alla vita stessa.

Questo tema filosofico si perde completamente nel film, di fatto un noir anni 40.

E mi ha reso felice che nei commenti si legga spesso questa cosa, che il libro è molto piu bello del film, che il film è fuori tema(rispetto al libro eh).
E d'altra parte un tema del genere è praticamente impossibile renderlo al cinema....
 
27 Marzo 2015, 17:35:28Commento scritto da carlissian75
Voto: 8.50
Un punto di riferimento assoluto, la trama si svolge in maniera molto più lineare e chiara rispetto al film che ne è stato tratto. Diversa anche la morale e il messaggio rispetto al film. Personalmente lo ritengo il miglior romanzo di Dick
 
09 Novembre 2011, 12:57:12Commento scritto da PabloE
Voto: 9.00

Il titolo originale fornisce l'interrogativo intorno al quale si svolge il processo di maturazione di Rick Deckard: "gli androidi sognano pecore elettriche?" è questa la domanda che inizia a porsi il cacciatore sulla propria preda.

Ma cos'è in fondo che lo differenzia da essa? Dick ci fornisce fin da subito l'elemento in questione costruendoci attorno tutto un mondo, tutta una storia e perfino un secondo personaggio principale che permettesse di mettere in risalto quella strana capacità che ha l'uomo di provare i sentimenti di un altro uomo, di un altro animale ed in buona sostanza di un qualunque altro essere vivente e che risponde al nome di empatia.

Chi non la prova deve essere un essere artificiale e proprio in virtù di questa affermazione verso metà libro ci si ritrova catapultati insieme a Deckard a dubitare della realtà, caratteristica direi peculiare di Dick e senza dubbio per me la più affascinante.

Uomini e androidi sono separati da un sottile confine valicabile in entrambi i sensi, non esistono Bene e Male, non esistono poveri androidi buoni soggiogati dalla cattiveria umana, non esistono "vere" religioni su cui fare affidamento, non esiste neanche la possibilità di veder risorgere la Terra dalle proprie ceneri. C'è solo la vita.
 
25 Marzo 2011, 17:30:59Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.00
E' inutile dire che il romanzo di Dick non ha nulla a che vedere con il film di Ridley Scott: mentre "Bladerunner", infatti, è un film lento e sonnacchioso, il romanzo si presenta agile e scoppiettante nonchè pieno di sfumature e sottintesi che obiettivamente era impossibile riuscire a rendere sul grande schermo.
Il vero argomento di questo libro non è nè l'intelligenza artificiale e nè l'ennesima riflessione sull'eterno conflitto tra l'uomo e ciò che gli è irrimediabilmente diverso; entrambi questi elementi, infatti, sebbene presenti, rappresentano solo una minima parte di quello che, a mio avviso, era il vero messaggio dell'autore e cioè la limpida e indiscutibile analisi di ciò che distingue l'uomo dagli altri predatori e cioè l'empatia.
Come capita di sovente nella gran parte dei romanzi di Dick, alla lettura della storia in se, stavolta insolitamente ricca di azione, si accompagna una serie di riflessioni che finiscono per avvincere e conquistare forse più di quanto non faccia ciò che si sta effettivamente leggendo.
L'evoluzione dei sentimenti del cacciatore e delle sue prede, infatti, non sono mai banali e le sottili riflessioni sull'empatia e sulla possibilità di riuscire a comprendere l'altro risultano talmente affascinanti ed originali che non si può fare a meno di leggere il libro tutto d'un fiato e, dopo la lettura, continuare a pensarci.
Gli androidi di Dick escono fuori come figure molto meno ideali e poetiche di quanto non faccia lo smielato film di Scott e dovendo stabilire chi sia la vera vittima e chi il vero carnefice, ci si accorgerà che i ruoli proposti dall'autore sono tutt'altro che scontati e che, come sempre, quello che conta al termine della lettura, non è tanto l'aver compreso il messaggio costruito, impacchettato dall'autore e consegnato al lettore come verità assoluta, quanto piuttosto l'aver intrapreso un viaggio letterario in grado di cambiare la tua visione del mondo e dei rapporti tra l'uomo e le altre creature, naturali o artificiali che siano.
Un capolavoro assoluto.
 
23 Agosto 2010, 21:55:47Commento scritto da slan
Voto: 10.00
Capolavoro: il film sbiadisce fino a diventare in bianco e nero (e in effetti lo è perchè il Rick Deckhard di Scott sembra più un detective anni 40 rispetto al Post-Atomico personaggio Dickiano) a confronto con il testo originale... Forse del film, il personaggio veramente riuscito, è Roy che nel libro effettivamente non emerge affatto... Ma come si può non dare 10 a questo romanzo così fragile e incoerente? questo romanzo che è lo specchio esatto di quello che racconta: l'incosapevolezza con la quale ogni creatura si aggrappa alla vita! fantastico...
 
25 Aprile 2009, 09:49:48Commento scritto da attiliosfunel
Voto: 5.50
Mortalmente noioso e mal scritto.
 
22 Aprile 2005, 19:55:34Commento scritto da vinmar
Voto: 9.00
Da qui è stato tratto Blade Runner.Anche solo per questo motivo entra di diritto tra i classici che non possono mancare.Se non avete visto il film mi spiace molto per voi.Se non avete letto il libro...be ragazzi ne avete di strada da fare.
 
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