03 Gennaio 2023, 17:02:59Commento scritto da capricorno52
Voto: 4.50
Questo romanzo che ho letto lo scorso anno sull’ onda del revival attivato dal film “Dune “ di Villenueve segna lo spartiacque fra l’ Herbert creativo e l’ Herbert ripetitivo che nulla ormai puo’ aggiungere di significativo alla trama ed ai personaggi della saga , certo è ancora capace di scrivere centinaia di pagine che pero’ sono  sostanzialmente vuote di contenuto per descrivere gli avvenimenti e mai approfondiscono i  temi quali la politica , la religione, il potere con riferimento alla saga con una scrittura pesante ed enfatica dialoghi scarni e quasi sempre improntati per situazioni di pericolo.
Il ciclo di Dune con riferimento all’ ascesa della casa Atreides che culmina nella deificazione di Leto II si conclude con il presente romanzo, peccato, che questo scritto sia il peggiore della serie dal punto di vista del piacere della lettura.
Intanto non arricchisce nella struttura e nei particolari la trama del ciclo, poi riempie il libro con numerosi  richiami alle passate avventure dei protagonisti quasi a rimpiangere il passato  a ricordo dei  bei tempi andati quando c’ erano i fremen, gli Harkonnen, sicuramente la figura di un imperatore onnisciente ed immortale con la cultura del superuomo e non è facile sostenere un personaggio che agisce nella stessa maniera da migliaia di anni , stessi intrighi , stesse fazioni anche se invecchiate e viste con la supponenza di Leto II che blatera di questioni filosofico/religiose/politiche che avrebbero dovuto sostenere il ciclo , ed invece contribuiscono all’ affossamento nella noia e nella ripetititività.
 
20 Febbraio 2015, 12:37:48Commento scritto da AgenteD
Voto: 7.50
Ho continuato la saga di Dune restando avvinto al particolare modo di Herbert di  scrivere i romanzi: avvenimenti sì, ma sopratutto riflessioni dei personaggi/ dell'autore sulla politica, la religione, il potere. Questo IV romanzo del ciclo sposta l'attenzione sull'Imperatore Leto e in gran parte per suo tramite veniamo a trovarci "invischiati" in quelle questioni filosofico/religiose/politiche che sono l'essenza (sarebbe il caso di dire "la spezia"...) del ciclo. Qui però la trama evolve verso una sorpresa finale che lascia, più che nel precedente romanzo della serie, la voglia di sapere come va a finire il tutto. Piano, piano però, perchè certe letture vanno intervallate con altre, un po' più leggere...
 
08 Giugno 2006, 20:21:44Commento scritto da ender
Voto: 9.00
Cambia la scena ma si ritrova lo stesso Herbert del primo Dune.
Cosa mi è piaciuto? Si sprofonda in un maelstrom di pseudo: pseudo-filosofia, pseudo-religione, pseudo-politica, pseudo-scienza, etc. E in tutto questo la figura di Leto Secondo mi diventa più reale, con la sua diversità, i suoi dubbi e le sue certezze che lo uccidono. Insomma, amio avviso, Herbert riesce a riaprire la vicenda.
 
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