28 Aprile 2013, 23:34:36Commento scritto da Fantobelix
Voto: 8.00
Un bel romanzo che ha molti motivi per essere letto: in un presente tangibile e reale, si dipana un poliziesco scientifico che scorre su piani dapprima paralleli, per poi intersecarli e farli convergere in un finale mozzafiato, attraversando temi che toccano la più profonda sensibilità umana.
Sawyer ci trascina in un laboratorio di biogenetica, dove chi non teme di farsi coinvolgere dagli interrogativi che l'autore inietta nella trama, quasi come virus impossibili da ignorare, può soffermarsi anche dopo lettura alla ricerca delle sue risposte: eugenetica, clonazione, fecondazione in vitro, ma anche il fascino della conoscenza di quanto ancora è celato nel nostro DNA per capirne le inesplorate potenzialità.
Certo, occorre resistere al forte pugno nello stomaco che si riceve col flashback nel campo di Trebl<x>inka, crudo e forte come solo la realtà riesce ad essere: quella realtà che si genera solo quando l'uomo osa ergersi a giudice supremo e che per quanto tremenda, non va mai dimenticata.
Ma poi questo romanzo di fanta(poca)-scienza(molta) quasi realistica, offre una trama davvero coinvolgente, di per se meritevole, oltre che ricca di di moltissimi spunti, per chi, affascinato dalla scienza pura e dall'eccelenza di chi ha messo al suo servizio la propria vita, è in grado anche di porsi domande e limiti per il bene dell'uomo e di combattere contro il più bieco cinismo che dall'uso aberrante della scienza può derivare.
Assolutamente da leggere.
 
09 Agosto 2010, 21:46:40Commento scritto da maxpullo
Voto: 8.00
Questo libro di Sawyer più che un romanzo di fantascienza sembra piuttosto una via di mezzo tra un trattato di biologia genetica ed un poliziesco appassionante in cui, come in ogni giallo che si rispetti, il colpevole viene "smascherato" solo alla fine.
Nel consueto caleidoscopico palcoscenico allestito da Sawyer trovano spazio gli argomenti apparentemente più disparati: si passa dalle atrocità naziste in un oscuro campo di concentramento ucraino alla toccante storia del protagonista la cui devastante malattia genetica lascia pochi anni di vita, passando per la coraggiosa denuncia della scarsa etica delle società assicuratrici americane e per il legame esistente tra il codice genetico e l'evoluzione umana.
Ma nonostante gli argomenti siano molteplici e apparentemente scollegati tra di loro, Sawyer riesce ugualmente a creare i giusti raccordi, costruendo una trama inconsueta ed affascinante, in grado di coniugare il rigore della ricerca scientifica con i sudori freddi del thriller e l'azione del poliziesco con il delicato tema dell'etica nella decodifica del genoma umano per la prevenzione delle malattie genetiche.
Forse non è il miglior romanzo di Sawyer che mi sia capitato di leggere, ma è comunque un libro sopra le righe che si legge tutto d'un fiato e che soprattutto propone una chiave di lettura affascinante del legame tra genoma umano ed evoluzione della specie.
Ultima osservazione. Trovo assolutamente inappropriato il titolo italiano del volume che non ha quasi alcuna attinenza con la storia narrata: il titolo inglese, traducibile letteralmente con "Traslazione di cornice", rappresenta, infatti, un concetto legato alla scoperta del protagonista sull'attivazione dei geni silenti, ma è un concetto che in se non ha proprio nulla di "pericoloso"...
 
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