24 Novembre 2011, 18:03:32Commento scritto da maxpullo
Voto: 5.50
Ecco un libro che mi mette in forte difficoltà.
Mentre lo leggevo, infatti, avevo in mente i volti degli amici che me lo hanno sempre consigliato e le parole di tutti quegli appassionati che mi hanno preceduto nel leggerlo e che lo considerano un capolavoro assoluto; per tutta la lettura ho inutilmente tentato di non deludere queste persone e di provare ad entusiasmarmi a quello che stavo leggendo, ma, a parte il brano dell'attraversamento del ghiacciaio da parte dei due protagonisti, qualche interessante riflessione qua e là sul dualismo (luce/tenebra, sole/luna, uomo/donna, umano/alieno) e qualche passo insolitamente struggente, non sono riuscito a trovare aspetti particolarmente positivi.
Inoltre, come già accaduto per "Il grande tempo" di Leiber, non sono riuscito affatto a comprendere i motivi per cui un romanzo prolisso e noioso come questo possa aver vinto tanti premi ed essere considerato un romanzo cardine.
Per alcuni aspetti l'ho trovato assai vicino al film "Il mio nemico" con Dannis Quaid, ma la forma confusionaria in cui è scritto (piena di termini che si dovrebbe aver voglia di imparare e ricordare consultando un prontuario) è servita solo a disorientarmi ed a farmi perdere il gusto della lettura già dopo le prime 100 pagine.
Attribuisco questa debacle principalmente allo stile dell'autrice che adotta lo stesso espediente spesso usato da Vance per introdurre il lettore ad un universo e ad un modo di pensare del tutto nuovo e cioè quello di inserire nella narrazione brani ed aneddoti funzionali per comprendere l'azione principale e per caratterizzare meglio i personaggi; ma, mentre Vance lo fa (quasi sempre) con una spontaneità che rende tutto più semplice per poi andare più spedito con una trama tutta azione e suspense, la Le Guin sembra volersi per forza andare a cercare le complicazioni con il lanternino, creando un serie di digressioni che fanno perdere di vista la trama principale e così, un romanzo la cui azione corrisponde pressochè ad uno zero assoluto ne risulta oltremodo appesantito.
La mia valutazione è da un lato impietosa rispetto quello che ho sentito dire di questo libro, ma dall'altro vi assicuro che è anche più larga rispetto a quella che mi sentivo di dare inizialmente.
 
05 Luglio 2011, 13:18:19Commento scritto da Klaatu
Voto: 9.00
È Il Libro simbolo del ciclo Hainita di Ursula K. Le Guin e contemporaneamente il migliore, forse, di tutta la produzione dell’autrice. La descrizione della società sviluppatasi sul pianeta Inverno, nell’ambito di una situazione ambientale fortemente ostile alla colonizzazione umana, è approfondita e convincente. La risposta data nelle ere remote della colonizzazione, avvenuta molto tempo prima che la missione dell’Ekumene riscopra il pianeta, cioè quella della mutazione degli esseri umani normali in esemplari di una specie completamente bisessuata per eliminare qualunque tipo di problematiche intersessuali, in un mondo in cui ogni impulso deve necessariamente essere posposto al tema della sopravvivenza, può essere o non essere capita o condivisa ma è comunque un dato di partenza del problema. E il problema vero è se un uomo può o non può essere amico del diverso, se un uomo può o non può capire una società i cui valori morali siano talmente alieni da essere per lui inconoscibili (come può infatti una razza in cui la problematica sessuale è una delle basi dello sviluppo dell’essere, basta rifarsi a Freud e alla sua scuola, capire, apprezzare ed emotivamente identificarsi con l’altra?), e come non apprezzare lo spirito eroico con cui Estraven il Traditore persegue il suo obiettivo di lealtà, dedizione e amore prima per l’intera sua razza e solo poi per la sua patria (intesa in senso politico)?
Indimenticabile la lunga Odissea della traversata dei ghiacci, compiuta da Genly Ai ed Estraven, parafrasi del viaggio verso la verità e contemporaneamente verso la comprensione dell’altro, del diverso, sino alla sua accettazione, che non è concessione o conversione alla diversità, ma comprensione e rispetto reciproci, e come non sentirci coinvolti nelle speranze che le nuove generazioni nutrono per il futuro e il loro desiderio di conoscere e comprendere le azioni e gli ideali che li hanno prodotti e che essi, a loro volta, trasmetteranno ai discendenti?
 
09 Maggio 2008, 18:49:39Commento scritto da npano
Voto: 8.50
Veramente molto bello
La sua lettura ti trascina nel suo mondo e ti immedesimi nelle situazioni.
Elegante e complesso nello svolgimento con ottimi personaggi a tutto tondo.
Da leggere ... un classico
 
13 Maggio 2005, 11:54:22Commento scritto da vinmar
Voto: 7.50
Indimenticabile. Viaggio attraverso un pianeta e le diversità culturali e fisiche. Uno dei migliori romanzi sulla volontà di comunicare nonostante le differenze e le difficoltà. Per me il suo romanzo più riuscito
 
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