22 Ottobre 2023, 11:20:17Commento scritto da capricorno52
Voto: 6.00
Tre racconti ambientati in Africa si comincia con “nell'abisso di Olduvai” certamente il migliore dei tre.
L’ umanità si è estinta dopo aver conquistato le stelle , alcune migliaia di anni dopo l’estinzione una commissione di scienziati alieni indaga sui motivi della scomparsa dopo aver raggiunto l’apogeo.
Il capo spedizione Bellidore oltre a partecipare con la sua competenza nella archeologia, dispone di una propria particolare facoltà, che si manifesta toccando gli oggetti, così l’indagine si svolge attraverso il racconto delle esperienze extrasensoriali provate nell’assimilare i reperti archeologici rinvenuti nella gola: una pietra scheggiata di forma triangolare risalente a tre milioni e cinquecentomila anni prima della spedizione, una punta metallica di lancia di ventitremila anni prima, una collanina di ossicini posta davanti una discarica di materiale radioattivo, una cartuccia.
In Bibi, Jeremy Harris è un volontario di una associazione medica che opera in Uganda oggetto di un virulenta epidemia di AIDS, nel suo girovagare per il territorio, incontra una piccola ma anziana donna che tramite pratiche pseudo sanitarie aiuta le persone a guarire , questo dono le deriva da essere la prima madre della razza umana e dalla consapevolezza che che tutti sono in un modo o nell’altro suoi figli che possono essere curati con le emanazioni di amore materno.
Insieme Harrys e la donna si organizzano per estendere la loro benefica attività.
Terzo ed ultimo racconto, Bully è una specie di biografia di Teodore Roosvelt di personaggi semileggendari che hanno contribuito all’espansione del colonialismo in Africa centrale e orientale.
I tre racconti sono originali per le idee rappresentate, difficile definirli come fantascienza, il primo ha un respiro evocativo e utilizza i viaggi nel tempo, il secondo fa leva sui sentimenti di pietà ed è molto curato nella rappresentazione psicologica dei protagonisti, il terzo, il più debole, rappresenta il colonialismo attraverso le lenti di un pseudo ottimismo positivista anglosassone made USA, in tutti traspare il profondo amore ed il vivace interesse per l’Africa caratteristico di Resnick.
 
10 Giugno 2013, 03:14:19Commento scritto da mxg
Voto: 7.00
 
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