26 Giugno 2020, 17:37:06Commento scritto da capricorno52
Voto: 9.00
L’ impero di Azad , il cui titolo originale è “The player of games”  è il secondo volume del ciclo che mette al centro della narrazione il contesto e cioè l’universo della “Cultura” .
Il titolo originale già preannuncia il fatto che l’attore principale sarà il gioco ovvero nel’ universo immaginato da Iain Banks la politica ed il confronto o meglio lo scontro fra realtà culturali ben diverse.
Il romanzo non ha alcun collegamento con il precedente “ La mente di Schar “ , puo’ essere letto in modo indipendente,  come già osservato da altri anche il genere cambia accostandosi molto alla SF sociologica e ne consegue che la trama rimane fortemente ancorata alle azioni ed ai pensieri del protagonista Jernau Morat Gurgeh, Player of Games, maestro di ogni gioco e di ogni finta o strategia che piuttosto annoiato dal successo nell’ Universo della “Cultura” si lascia convincere ?  a  trasferirsi ed a giocare un gioco che altro non è che una mistificata selezione naturale nel misterioso e remoto Impero di Azad.
Lo stesso impero di Azad , naturalmente è un interpretazione , che  , si rivela pian piano ,  una satira della moderna società terrestre,  Azad è una copertura per distrarre e quindi non ci rendiamo conto che ci stiamo guardando in uno specchio per quanto comunemente  siamo ossessionati dal potere e giudichiamo le persone secondo standard arbitrari.
In conclusione un romanzo sorprendentemente profondo basato su un personaggio , all’ inizio caratterizzato per essere inteso leggero e superficiale ma che man mano che trama procede  acquista una complessità e profondità notevoli.
Un romanzo con una trama diretta ove in alcune parti traspare una satira leggera e divertente  , allo stesso tempo appassionante , con il  gioco messo in scena a mò di torneo di giostre, con cavalieri,  campioni dalle alleanze mutevoli , per giungere alle finali che si svolgono in una atmosfera da  “Crepuscolo degli dei -“Gotterdammerung”  su un pianeta regolarmente bruciato da un'ondata perpetua di fuoco.
Una lode  allo stile di prosa di Iain Banks più letterario che mai ,  che è un piacere leggere e poi naturalmente, nessun autore può immaginare di meglio dei  nomi dati alle astronavi della Cultura.
 
21 Gennaio 2020, 16:13:11Commento scritto da Fedmahn Kassad69
Voto: 8.50
Secondo romanzo di Banks ambientato nel ciclo della Cultura, L'Impero di Azad non ha alcun collegamento con il precedente romanzo "La Mente di Schar", così come cambia anche il sottogenere cui ascriverlo, ovvero la SF sociologica, a differenza del precedente che è ascrivibile al filone della space opera.
Ne L'Impero di Azad, si assiste all'incontro tra la Cultura, ossia la futuristica  e sofisticata società utopica ed edonistica creata dall'autore con l'Impero di Azad un regime totalitario ed imperialista il cui governo viene deciso da un gioco di strategia talmente raffinato da diventare una rappresentazione della realtà chiamato, per l'appunto, Azad.
Il protagonista,  Jernau Morat Gurgeh, il più grande giocatore della Cultura, annoiato per mancanza di validi avversari, privo di un vero scopo nella vita e pericolosamente incline ad infrangere le regole pur di superare se stesso; viene incaricato dal "Contatto" (i servizi segreti della Cultura) di recarsi presso l'impero di Azad e prendere parte al torneo omonimo il cui vincitore diventerà Imperatore.
Chiaramente l'impatto di un giocatore come Gurgeh nella società azadiana produrrà conseguenze non da poco.
Rispetto al precedente romanzo, l'Impero di Azad è stilisticamente più maturo e raffinato e con diversi livelli di interpretazione e pur offrendo al lettore meno azione e più introspezione risulta comunque molto avvincente grazie all'ottima penna di Banks.
Assolutamente consigliato.
 
10 Giugno 2013, 03:29:05Commento scritto da mxg
Voto: 7.50
 
07 Maggio 2013, 10:43:43Commento scritto da wawawa
Voto: 8.50
Bello ma la mente di Schar mi aveva appassionato di più. Comunque voto alto!
 
30 Luglio 2012, 10:01:57Commento scritto da and
Voto: 9.00
Il libro è completamente incentrato sul 'gioco' (senza mai soffermarsi sulle regole), tuttavia introduce un sacco di notizie relative all'universo della Cultura.
Quello che mi piace dei personaggi di Banks è che non sono bianchi o neri, mai stereotipati,e il giocatore mi ha ricordato in alcuni tratti l'inquisitore di Evangelisti.
Trovo che l'universo della Cultura di Banks sia uno dei più credibili affreschi spaziali che mi è capitato di leggere ( ho letto 5 libri del ciclo).
Bello, bello, bello.
 
26 Gennaio 2010, 13:53:43Commento scritto da Magnum
Voto: 9.00
Ottima storia, che prosegue benissimo il ciclo della Cultura, aggiungendo dettagli e caratteristiche, anche se i personaggi non hanno collegamenti con la storia precedente ("La mente di Shar", Cosmo Argento 204). L'intreccio e' coinvolgente, con una buona descrizione dei personaggi, e buona la traduzione. Senza fare riferimenti specifici alla storia narrata, aggiungerei che è un ottimo rappresentante della classe dei "libri sui giochi", cioè di quei libri in cui l'elemento gioco è una parte importante (essenziale in questo caso), del racconto.
26 Gen. 2010: ho rivisto la valutazione cambiando il voto da 8.50 a 9, che mi sembra più giusto.
 
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