07 Marzo 2019, 15:27:15 | Commento scritto da capricorno52 | | |
Libro ben scritto , premio Nebula , secondo me sopravvalutato dalla critica anglo sassone. Il romanzo, opera di una autrice di successo molto apprezzata, è sorretto da una narrazione lineare con una trama basata sull’ etica. I Quad , umani con quattro braccia e tant’altro, frutto di un progetto di ingegneria genetica finalizzato ad esaltare le capacità lavorative in ambienti a bassa gravità, sono in pericolo, considerati proprietà e non esseri senzienti rischiano l’estinzione , ma inaspettatamente un ruvido ingegnere istruttore si schiera dalla loro parte. Romanzo del genere fantascienza “soft” con un pizzico di biologia e tecnologia , ambientato in una verosimile stazione spaziale. Interessante l’idea dei “Quad” coniugata ad un messaggio etico antirazzista , di uguaglianza e libertà , all’ inizio l’ autrice , con pochi tratti rappresenta il carattere e la psicologia dei personaggi che popolano l’habitat spaziale , cosi’, quasi inconsciamente ci schieriamo con i “Quad” ingenui e bisognosi d’aiuto. Racconto “buonista” a tratti scontato e senza veri colpi di scena, finale positivo ma frettoloso che lascia aperte le porte ad un proseguimento della storia per conoscere il futuro dei “Quad”. |
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10 Giugno 2013, 03:27:58 | Commento scritto da mxg | | |
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08 Ottobre 2012, 12:22:18 | Commento scritto da and | | |
Solito romanzo della Bujold, che non mi ha mai fatto impazzire come scrittrice. L'unica idea bella è quella dei Quad, per il resto il solito romanzo lineare e senza pretese, comunque ben scritto. |
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17 Aprile 2011, 01:10:36 | Commento scritto da corwin | | |
Mi è piaciuto; idea originale, bella ambientazione e personaggi ben definiti. Piacevole e molto scorrevole. |
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04 Giugno 2008, 08:44:53 | Commento scritto da attiliosfunel | | |
Concordo. Ricordo che piacque anche a me. Solita scorrevolezza di scrittura della Bujold, solita esagerazione nei premi per lei... |
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03 Giugno 2008, 10:38:17 | Commento scritto da tehom | | |
Una storia molto lineare, molto pulita, e molto politically correct, a cui francamente però il premio Nebula per il miglior romanzo dell'anno va un tantino largo. Ci sono la bella idea di base, la verosimiglianza dell'ambiente tecnologico sul quale si staglia l'azione, alcune idee originali ( la prospettiva che ruota a turno da un personaggio all'altro, l'indole "materna" femminile del protagonista che si contrappone a quella femminile "isterica" del suo superiore-oppositore, un vigoroso messaggio antirazzista di fondo ), ma alla fine della vettura si avverte un vago senso di incompletezza. In ogni caso si tratta di un libro ben scritto, con solo un paio di passaggi a vuoto, e di una lettura del tutto piacevole. |
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