23 Dicembre 2023, 18:28:57Commento scritto da capricorno52
Voto: 5.00
Stranamente, fino ad oggi di questo autore avevo letto molti anni fa solamente “ Il fabbricante di Universi”  , forse a causa della sua tendenza al fantasy piu che alla fantascienza , il libro non mi aveva entusiasmato , tuttavia lo  avevo apprezzato per la descrizione fantasiosa dell'universo narrato preso a piene mani  dalla mitologia antica.
Pianeta d’aria segue la stessa falsariga , invece dei racconti mitologici , Farmer attinge a piene mani da un classico della letteratura nord americana “Moby Dick” , operazione che ovviamente per i meriti e la capacità descrittiva di Melville,  non riesce , così abbiamo una brutta copia del romanzo in questione.
Interessante la prima parte , che tuttavia richiede un grosso sforzo di sospensione della credulità, molto descrittiva,  della Terra fra milioni di e delle strane creature che la popolano , adattatesi nel frattempo alle nuove condizioni di vita.
Trama praticamente inesistente e poco avvincente , personaggi nell’ insieme stereotipati , poco spazio ai sentimenti umani , un libro caratterizzato da avventura opaca che mai riesce ad essere stupefacente e che è costretta in binari già tracciati.
Per chi vuole approfondire Farmer esistono altre opere ben piu’ consistenti.
 
18 Dicembre 2023, 17:32:58Commento scritto da bibliotecario
Voto: 6.00
Un Farmer ancora non letto è occasione che non potevo farmi sfuggire, per questo mi sono permesso di inserire al primo posto nella mia lunga coda di lettura questo Urania Collezione, evento raro almeno per me.
Purtroppo devo ammettere che se sino ad ora non lo avevo letto un motivo c'era. Si tratta di un Farmer veramente minore, siamo lontani anni luce da Gli amanti di Siddo o dai Cicli Il fiume della vita e Fabbricanti di Universi.
Certo Farmer rimane un gran intrattenitore in ogni caso e qui certo non si smentisce, come al solito il suo World Building è fantasioso e immaginifico, una Terra del lontano futuro in cui gli oceani sono in gran parte evaporati, l'aria di conseguenza è più densa, la Luna è più vicina alla Terra e causa continui sommovimenti del terreno e gli animali si sono evoluti per vivere in aria come una volta facevano in mare. L'umanità è regredita e sull'orlo dell'estinzione. Farmer dimostra tutta la sua destrezza nell'antesignano di quello che oggi chiamiamo cross-over, trasportando di sana pianta il personaggio di Ishmael dal Moby Dick di Melville al suo Pianeta d'aria.
Dalle pagine traspare tutto l'amore dell'autore per l'avventura più sfrenata, tutta la sua fantasia nell'immaginare le creature più strane ma a parte Ishmael mancano  personaggi e comprimari credibili e ben caratterizzati e soprattutto una trama degna di nota.
Visto la brevità del romanzo non c'è altro di significativo da aggiungere. Per chi ancora non conosce Farmer, meglio indirizzarsi su opere più famose, per tutti gli altri lettura consigliata solo se si vuol completare la lettura omnia dell'autore.  
Completa il volume il racconto di Aloisio, ben scritto ma anch'esso poca cosa, sufficiente nella sua funzione di riempitivo.
In definitiva la cosa più interessante e inattesa è la prima parte del saggio: I bei vecchi tempi dell'antigravità di Fabio Feminò, lettura curiosa, mi ha aperto un mondo sconosciuto, non vedo l'ora di leggere la seconda parte.
Voto sufficiente più per la stima che ho dell'autore che per il testo in se.
 
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