06 Dicembre 2023, 07:02:38Commento scritto da Sentinel
Voto: 9.00
La storia "Il Figlio della Macchina" di Kage Baker è un viaggio appassionante attraverso il tempo e le intricanti trame dell'immortalità. Nata nel distretto di Hollywood, California, nel 1952, l'autrice ci ha lasciato prematuramente nel 2010, ma il suo lascito letterario continua a incantare i lettori con opere come questa.Baker, appassionata dell'Inghilterra elisabettiana, ha fatto il suo ingresso nel mondo della scrittura nel 1997 con il romanzo "La Compagnia del Tempo" pubblicato sulla "Asimov’s Science Fiction". Questo romanzo, che ha inaugurato il ciclo sui viaggi nel tempo, introduceva una potente multinazionale del futuro che controlla il passato attraverso cyborg immortali. "Il Figlio della Macchina" si colloca come il settimo capitolo di questa serie straordinaria, con i precedenti che hanno catturato l'immaginazione dei lettori attraverso le pagine della collana "Urania".Uno degli elementi più sorprendenti di questo romanzo è la profondità dei personaggi, in particolare Mendoza e i suoi amanti Alec, Nicholas e Bell-Fairfax, tutti costretti a condividere un unico corpo. La Baker ha il talento di esplorare le complesse dinamiche delle loro relazioni, aggiungendo un livello di emozione e intimità che arricchisce la trama.La trama, ambientata in una prigione persa nel tempo, offre un'atmosfera misteriosa e avvincente. La Baker è maestra nel creare mondi ricchi di dettagli, dipingendo vividamente le epoche attraversate dai personaggi. La rivelazione che la situazione è ancora più critica di quanto i protagonisti potessero immaginare aggiunge ulteriore tensione alla storia, spingendo i lettori a una corsa emozionante verso la risoluzione.La scrittura di Baker è coinvolgente e descrittiva, trasportando il lettore attraverso le epoche con abilità e precisione. Il suo stile ben strutturato tiene il lettore incollato alle pagine, desideroso di scoprire come si evolveranno gli eventi. "Il Figlio della Macchina" è una testimonianza del talento unico di Kage Baker nel mescolare elementi di fantascienza, avventura e dramma umano.Questa opera quindi può essere considerata un gioiello nell'eredità letteraria di Kage Baker. Consigliato a chi ama esplorare mondi fantastici pieni di mistero, emozione e riflessioni sulla natura umana. E un capitolo affascinante nella saga dei viaggi nel tempo, che continuerà a incantare i lettori con la sua trama avvincente e i personaggi indimenticabili.
 
19 Novembre 2023, 18:41:14Commento scritto da bibliotecario
Voto: 6.50
Finalmente!
Finalmente, dopo più di un romanzo, dopo secoli passati lontani, Mendoza, la cyborg botanica della Compagnia, è finalmente riunita con il suo amore perduto nel tempo, Alec Checkerfield e ai suoi fedeli lettori.
Certo, è pur sempre un romanzo che parla di viaggi nel tempo, avventure mozza fiato, Cyborg, AI e pirati, per cui non mancano i problemi annessi. Con Alec ritroviamo pure le versioni digitalizzate dei due precedenti amori di Mendoza, Nicholas Harpole di La compagnia del Tempo e Edward Alton Bell-Fairfax di Mendoza a Hollywood e diciamo pure che la convivenza non si rivelerà delle più semplici, se poi ci mettiamo un AI gelosa e possessiva e un padre immortale accecato dal dolore, le complicazioni saranno d'obbligo come il divertimento del lettore.
Come dicevamo già solo ritrovare il personaggio di Mendoza, vale la lettura di questo romanzo anche se va detto che Il figlio della macchina è si discreto, ma tutt'altro che eccezionale, certo non il miglior si qui letto del ciclo di appartenenza.
Due sono sempre stati i punti di forza della scrittura della Baker, la sua prosa potente e le sue intense caratterizzazioni. Purtroppo questi due pilastri della sua scrittura sono in larga parte assenti in questa storia. Mentre la trama scorre a passo vertiginoso attraverso vari tempi e luoghi, lasciando il lettore senza fiato, l'attento sviluppo della caratterizzazione dei personaggi mostrata nei precedenti romanzi, così come lo stile ricercato della prosa, col suo caratteristico ritmo lento, latitano.
Il complesso e conflittuale personaggio del Facilitatore Joseph, il "padre" di Mendoza è ridotto a una macchietta dell'Immortale che abbiamo conosciuto. Mendoza, sebbene sia finalmente presente nella storia, sembra più una comodità della trama che la tragica e a volte esasperante Mendoza botanica di La compagnia del tempo e di La compagnia del tempo: Mendoza a Hollywood. Gli altri personaggi che incontriamo come Budu, Suleyman, Nan, Latif e Nefer fanno la loro comparsa, ma sono per lo più dei camei e ben poco aggiungono in valore assoluto allo sviluppo della storia.
Il figlio della macchina nonostante i suddetti punti deboli resta comunque una piacevole lettura, un romanzo ponte, in cui ritroviamo tutti o quasi i personaggi incontrati nei romanzi precedenti del ciclo. Tutti concentrati a loro modo su come presentarsi alla resa dei conti, ormai sempre più vicina, con la Dr. Zeus, Incorporated, nella fatica data del 2355 quando le luci sulla Compagnia si spegneranno per sempre.
 
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