| Romanzo molto scorrevole, che mantiene una certa semplificazione della fantascienza d'antan ancora degli anni '60: psicologie e tecnologie semplificate, un certo gusto per il melodramma, colpi di scena a ripetizione non tutti credibilissimi. L'aspetto più positivo è il sottofondo profondamente politico, che evidenza la natura eterna e spietata del potere, estendendo con un certo sarcasmo la visione geopolitica (valida all'epoca dell'uscita come oggi) terrestre a quella di un vago spazio conquistato dagli umani. Interessante e relativamente inedita, infine, la figura della "vivente" aliena e il relativo colpo di scena. Un'opera consigliata anche perché alquanto insolita nel panorama un po' angusto della sf italiana. |
