09 Aprile 2013, 14:09:24Commento scritto da Nova68
Voto: 7.00
Terzo e conclusivo romanzo della saga di Durdane. La prima parte del romanzo, inizia come una "cerca" ed il terrestre Ifness, si ritaglia una parte da protagonista, mettendo mometanemante il buon GE (utilizzo le iniziale perchè un nome così impronunciabile lo poteva tirar fuori solo Vance) in secondo piano. Dopo una serie di avventure "minori" il campo aperto viene lasciato a GE il quale, scordandosi di essere un musico, si lancia in avventure mirabolanti spingendosi "dove nessuno è mai giunto prima". Ed in effetti così è. Ovviamente le cose vanno per il meglio ed il finale è in linea come gli altri due della saga, spiegazione succinta di tutto in meno di due pagine, et voilà... Diciamo che io avrei fatto un altra scelta ed il nostro GE lo avrei lasciato nel dubbio sulla sorte dell'amico (!?). Ma io non sono Vance ...Quindi se voleteu na lettura scorrevole e divertente con dei finali liquidati in poche pagnie, ecco il romanzo che fa per Voi. Consiglio però di leggerli in sequenza, non si possono gustare gli avvenimenti leggendoli a caso
 
03 Aprile 2012, 23:38:16Commento scritto da sethy65
Voto: 9.00
Storia carica di particolari interessanti, come del resto ci ha ben abituato Jack Vance.
 
29 Luglio 2011, 12:30:18Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.00
Con un inspiegabile cambio di registro ed un quantomai inopportuno "tuffo nello spazio", lontano dalla superficie del pianeta Durdane, Vance finisce per rovinare quasi del tutto quella che poteva essere una storia avvincente e ricca di fascino.
Il problema di fondo di questo "Asutra" è il fatto di vedere una trama che continua ad arricchirsi pagina dopo pagina, in una sorta di folle frenesia narrativa in cui i misteri continuano ad accavallarsi sino ad un finale convulso che non solo non scioglie tutti i nodi, ma delude per la triste sorte del protagonista, "vittorioso quasi per caso" e proiettatto alla infruttuosa ricerca di un qualcosa che nemmeno lui (e nemmeno l'autore probabilmente) sa cosa sia.
L'impressione è che Vance si sia lasciato prendere un po' troppo la mano e così, alla fine, le picaresche avventure di Gastel Etzwane, inserite in un non ben precisato conflitto cosmico, finiscono per apparire frenetiche ed insensate al punto che ci si domanda come sia possibile che un ciclo iniziato così bene finisca con una frittata di queste proporzioni dopo essersi sgonfiato inesorabilmente un capitolo dopo l'altro.
Voglio essere sincero con me stesso sino in fondo: se sulla copertina non ci fosse stato il nome di Vance, non sono certo che la valutazione finale sarebbe stata di sufficienza...
 
30 Maggio 2006, 08:40:10Commento scritto da nemesis
Voto: 7.50
Storia carica di particolari interessanti, come del resto ci ha ben abituato Jack Vance.
Non a livello del ciclo di Tschai, ma comunque molto scorrevole e con riferimenti (anche non espliciti) veramente di classe.
 
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