17 Settembre 2022, 14:02:58Commento scritto da Free Will
Voto: 8.00
Questo libro è la conclusione della trilogia della "Terra Spezzata".
Il fantasy in generale richiede una certa dose di accettazione, proprio per la sua irrealtà, ma può essere apprezzato fino in fondo solo se chi scrive possiede le doti eccelse della nostra Nora Keita.
Certo non è una lettura facile ed occorre molta concentrazione. Quando hai finalmente capito (più o meno) cos'è l'orogenia e come si comportano i suoi protagonisti, ecco che spunta fuori la "magia": tutte le fiabe sono ricche di magia, ma qui è qualcosa di meno consolante ed a volte disturbante. Quando hai capito chi sono e qual è la funzione dei Custodi, ecco che saltano fuori i Mangiapietre. Credi di aver capito che cos'è il Portale degli Obelischi, ma poi scopri che non tutti gli Obelischi sono uguali e che non tutti gli orogeni riescono ad attivarli nello stesso modo. Ti sei fatto un'idea di chi sono gli abitanti, più o meno umani, del pianeta, ma poi scopri che ci sono i Nessie, destinati per scelta altrui a provocare una completa devastazione. Confesso che ho capito ben poco di tutti i capitoli dedicati a Syl Anagist, con particolare riferimento allo sdoppiamento dei nomi dei protagonisti. Ti sembra che la Luna debba diventare di primaria importanza per il pianeta, ma poi appare il Motore Plutonico e non capisci a cosa serve.
Va bene, alla fine ti lasci semplicemente trasportare dagli eventi in cui incappano i vari protagonisti e, verso la fine, ti commuovi per la sorte di qualcuno di loro.
Se vogliamo semplificare al massimo, questi libri sono solo una metafora della vita reale. Ed anche della morte, del dolore, del sacrificio. E dell'Amore. Dell'immensità e dell'importanza di esseri insignificanti come gli uomini.
Ma se vogliamo, molti libri dicono le stesse cose. Qui invece assistiamo ad una potenza di scrittura che ti travolge.
Anche se non riesci a mettere bene a fuoco tutto non importa: è un po' come vedere "Radici e tronchi d'albero" di Van Gogh o semplicemente la sua "Notte stellata". Vorrei spingermi anche verso esempi più arditi dell'Arte come quella di Hokusai e della "Grande onda" o "Il monte Fuji rosso": non capisci tutte quelle linee e quei colori, ma rimani a guardare e dici: che bello!
 
07 Settembre 2022, 20:20:51Commento scritto da bibliotecario
Voto: 7.50
Con Il cielo di pietra si conclude un arco narrativo di epica moderna, portatore di temi etici di grande valore, giustamente a mio avviso premiato con tre premi Hugo consecutivi. Potremo dibattere all'infinito se quanto scritto dalla Jemesin possa essere definito Fantascienza o Fantasy ma nessuno potrà smentire il fatto che in queste pagine si parli di amore, di accettazione del diverso, di eguaglianza e libertà, della speranza di un futuro migliore. Tutti temi attuali e fondamentali che la Jemisin tratta non in modo pedagogico o prolisso, ma anzi con un linguaggio moderno e curato, con una trama coinvolgente e dei personaggi memorabili che rimarranno a lungo nella memoria del lettore.
 
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