07 Settembre 2022, 20:20:16Commento scritto da bibliotecario
Voto: 7.50
Con Il cielo di pietra si conclude un arco narrativo di epica moderna, portatore di temi etici di grande valore, giustamente a mio avviso premiato con tre premi Hugo consecutivi. Potremo dibattere all'infinito se quanto scritto dalla Jemesin possa essere definito Fantascienza o Fantasy ma nessuno potrà smentire il fatto che in queste pagine si parli di amore, di accettazione del diverso, di eguaglianza e libertà, della speranza di un futuro migliore. Tutti temi attuali e fondamentali che la Jemisin tratta non in modo pedagogico o prolisso, ma anzi con un linguaggio moderno e curato, con una trama coinvolgente e dei personaggi memorabili che rimarranno a lungo nella memoria del lettore.
 
06 Maggio 2022, 18:18:49Commento scritto da Algernon
Voto: 7.00
 
18 Aprile 2022, 08:47:31Commento scritto da gentlezeuhl
Voto: 7.00
Dunque, concesso che è più fantasy che fs, ma è noto, e chi la giudica per questo o è stupido o in malafede, la pecca di questa trilogia che altrimenti sarebbe IMHO da otto è la prolissità. I tre volumi avrebbero potuto benissimo essere tre capitoli, un po’ più corti, di un unico volume. I tre volumi infatti seguono una trama, ben scritta - su questo non si discute - assolutamente lineare, senza colpi di scena, senza minimo finale i primi due, che non giustificano tre tomi separati. Alla fine il 7 è il voto giusto, una giusta media tra il 6 dello sviluppo e l’8 della storia e dello stile.
 
13 Aprile 2022, 16:16:54Commento scritto da capricorno52
Voto: 6.50
E così finisce la trilogia pluripremiata Hugo , la N.K Jemisin dopo averci ammaliato nello scorso decennio prosegue  la sua carriera di scrittrice fantasy, l’ultimo libro pubblicato "World we Make” della duologia “Great Cities”  e un inno alla  varietà dei temi di genere fantasy  ove sono mescolati  di cultura, identità, magia e miti di una New York contemporanea.
Ma parliamo della trilogia “La Terra spezzata”.
Tutti e tre i libri di questa trilogia, insieme, compongono una storia fantastica, un peccato averli letti ad anni di distanza fra loro , sicuramente le letture sarebbero state meno faticose.
L’ultimo il “Cielo di Pietra” mi è costato molto per riallineare complessivamente con un senso di conseguenzialità l’intera storia nella mia mente.
Nonostante questo sforzo alcuni punti sono rimasti oscuri ed anche contradditori, certamente è difficile che il libro e l’intera serie possa essere considerata appartenente al genere “Science Fiction”, ad esempio in nessuno del tre libri e meno che mai nel terzo viene data una spiegazione logica della “orogenia”, e della “magia”,poteri che trascendono il mondo fisico , poteri di cui sono ampiamente dotati i protagonisti e tanti personaggi di contorno alla trama.
Un romanzo che quasi nulla usa e ricava dalla parte scientifica e privilegia la parte fantastica, che tuttavia ,  è più che pura immaginazione, è abilità nella narrazione, capacità di costruzione di mondi o personaggi fantasticamente complicati o eventi sconvolgenti , lo testimoniano i rogga , i mangia pietre , la descrizione delle stagioni e la stessa geografia di Stillness che sono il frutto di una fantasia sfrenata molto indirizzata alla sofferenza ed il dolore.
In tutto il racconto assistiamo all’ amplificazione dei sentimenti, per la maggior parte in senso negativo, rabbia, furore, odio che sono in larga parte predominanti, e ben poche volte mitigati da amore e senso di familiarità.
Nassun (la figlia)  e Essun (la madre)  ciascuna per la propria parte assorbono il 95% del racconto , causando inevitabilmente ripetizioni e rifacimenti , magari rivisti da un altro punto di vista, di eventi gia’  noti come ad esempio la morte del fratellino di Nassun.
I personaggi secondari restano semplici comparse ai quali spetta d’interpretare le briciole dei sentimenti lasciati loro dalla recitazione di Nassun e Essun ,cio’ vale anche per Hoa la voce fuori campo che guida il racconto.
La costruzione del mondo e di parte delle ambientazioni è incredibilmente complessa ed a volte così contorta da essere poco credibile e noiosa.
Ad una osservazione ravvicinata il libro presenta una serie di incongruenze che comunque rispetto alla narrazione nel suo complesso ed al  predominio della parte fantastica nella trama sono  accettabili.
Tuttavia “il cielo di pietra “ha svolto un buon lavoro  nel legare insieme le questioni in sospeso e nel dare alla serie un finale a tutto tondo. Molte cose alla fine sono andate a posto e hanno iniziato ad avere un senso per me in quest'ultima puntata”.
Anche se non amo il “fantasy” penso che sia un libro di cui consigliare la lettura sia per la scrittura  avvincente che per l’organizzazione della trama e perché da donna di colore, e scrittrice,  N.K. Jemisin ha contribuito ad elevare il genere fantasy/fantascienza nell’ esplorazione di temi importanti come l'oppressione sistematica, il genocidio, i rapporti fra uomo e donna,  madre figlia,   trattati in modo crudo e realistico.
 
08 Marzo 2022, 08:27:57Commento scritto da Free Will
Voto: 8.00
Questo libro è la conclusione della trilogia della "Terra Spezzata".
Il fantasy in generale richiede una certa dose di accettazione, proprio per la sua irrealtà, ma può essere apprezzato fino in fondo solo se chi scrive possiede le doti eccelse della nostra Nora Keita.
Certo non è una lettura facile ed occorre molta concentrazione. Quando hai finalmente capito (più o meno) cos'è l'orogenia e come si comportano i suoi protagonisti, ecco che spunta fuori la "magia": tutte le fiabe sono ricche di magia, ma qui è qualcosa di meno consolante ed a volte disturbante. Quando hai capito chi sono e qual è la funzione dei Custodi, ecco che saltano fuori i Mangiapietre. Credi di aver capito che cos'è il Portale degli Obelischi, ma poi scopri che non tutti gli Obelischi sono uguali e che non tutti gli orogeni riescono ad attivarli nello stesso modo. Ti sei fatto un'idea di chi sono gli abitanti, più o meno umani, del pianeta, ma poi scopri che ci sono i Nessie, destinati per scelta altrui a provocare una completa devastazione. Confesso che ho capito ben poco di tutti i capitoli dedicati a Syl Anagist, con particolare riferimento allo sdoppiamento dei nomi dei protagonisti. Ti sembra che la Luna debba diventare di primaria importanza per il pianeta, ma poi appare il Motore Plutonico e non capisci a cosa serve.
Va bene, alla fine ti lasci semplicemente trasportare dagli eventi in cui incappano i vari protagonisti e, verso la fine, ti commuovi per la sorte di qualcuno di loro.
Se vogliamo semplificare al massimo, questi libri sono solo una metafora della vita reale. Ed anche della morte, del dolore, del sacrificio. E dell'Amore. Dell'immensità e dell'importanza di esseri insignificanti come gli uomini.
Ma se vogliamo, molti libri dicono le stesse cose. Qui invece assistiamo ad una potenza di scrittura che ti travolge.
Anche se non riesci a mettere bene a fuoco tutto non importa: è un po' come vedere "Radici e tronchi d'albero" di Van Gogh o semplicemente la sua "Notte stellata". Vorrei spingermi anche verso esempi più arditi dell'Arte come quella di Hokusai e della "Grande onda" o "Il monte Fuji rosso": non capisci tutte quelle linee e quei colori, ma rimani a guardare e dici: che bello!    
 
07 Marzo 2022, 21:33:30Commento scritto da cat
Voto: 5.00
Avevo apprezzato molto il primo volume della trilogia. Già il secondo non mi era sembrato all'altezza del primo.
Questo è incomprensibile.
 
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