18 Luglio 2022, 13:44:07Commento scritto da Fedmahn Kassad69
Voto: 6.50
Non dare il massimo ad un libro di Samuel R. Delany è probabilmente un'eresia, ma al di là dei tanti spunti di riflessione o dei vari piani di lettura che offre Nova, devo ammettere che l'ho trovata un'opera invecchiata maluccio (a differenza, tanto per fare un esempio di Babel 17, capolavoro senza età), soprattutto per quanto concernente i personaggi, nessuno dei quali mi ha convinto appieno, anche la trama, forse, avrebbe beneficiato di un respiro più ampio.
Sarà dipeso dalla traduzione bisognosa di una rinfrescata?
Oppure ero io non particolarmente predisposto?
Chissà, nel frattempo mi limito ad una sufficienza (per me) generosa.
 
11 Novembre 2020, 12:45:08Commento scritto da Pio III
Voto: 7.50
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01 Luglio 2011, 19:19:49Commento scritto da PabloE
Voto: 9.50

La space opera è solo il pretesto con cui Delany veicola le molteplici idee che vuole esprimere. Si spazia dalla considerazione che un'economia può crollare semplicemente mutando un fattore determinando una cascata di eventi che può portare sull'orlo del baratro una parte della galassia a vantaggio dell'altra, alla relazione esistente fra l'artista e il suo "strumento" (il Sorcio con la siringa, Katin con il romanzo; dovrei conoscere meglio Delany per dire in quali dei due egli si rispecchi).
Il tutto sullo sfondo di un futuro costruito in maniera eccellente, in cui il problema dell'alienazione marxista è stato risolto (bellissime le 4-5 pagine dedicate interamente alla soluzione ipotetica delaniana). Con tutte le idee messe in gioco Delany riesce comunque a mantenere le linee della narrazione sui binari giusti mantenendo il livello della space opera "pura" molto alto.
Ben congegnati i flashback (che costituiscono quasi interamente la prima metà del libro) del Sorcio e di Lorq Von Ray (che nome fico!), soprattutto di quest'ultimo in quanto fondamentale per capire le sue intenzioni e motivazioni.

Ma ho trovato due aspetti negativi. La questione dei tarocchi mi ricorda l'I Ching di Dick, e forse per questo l'ho mal digerita: per qualche pagina sembrava potesse avere buoni riscontri, ma poi è praticamente lasciata perdere. Oltre al capitano, al Sorcio e a Katin, il resto della ciurma risulta a volte addirittura fastidioso (i due gemelli che si completano le frasi a vicenda). Il modo di parlare simile al maestro Yoda è stata una bella pensata per rappresentare il dialetto.
 
30 Maggio 2006, 14:58:09Commento scritto da ender
Voto: 8.00
Un romanzo che fa amare la fantascienza. La vicenda è carica di tragedie, le situazioni che la compongono e i personaggi che la vivono sono abilmente descritti.
Qualche stereotipo è presente, ma non nuoce nel complesso.
 
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