25 Agosto 2012, 09:02:17Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.00
Sconclusionato, surreale, di difficile lettura ed interpretazione, faticoso, a tratti noioso, ma anche, al contempo, visionario, onirico, potente e affascinante, questo libro ha due volti: se lo si vuole leggere pensando di rilassarsi e di lasciarsi trasportare dalle emozioni della lettura tanto varrebbe lasciarlo perdere subito ed andarsi a fare una passeggiata perchè con i libri di Lafferty il cervello non può mai esser spento, ma se invece si è disposti a sorbirsi citazioni, filosofia spiccia e ironia talmente sottile da essere quasi invisibile allora questo è il libro giusto.
Personalmente l'ho trovato meno facile ed assai più irritante di altre letture dello stesso autore al punto che più di una volta sono stato tentato di abbandonare la lettura ed ho deciso di terminarla solo perchè l'esiguo numero di pagine rendeva il compito di facile attuazione.
Le premesse su cui si basa la storia sono sfuggevoli, i personaggi sono evanescenti e la trama è confusa, ma alla fine si viene premiati con alcune immagini forti e vividissime che lasciano l'impressione di aver letto un capolavoro; tra queste la scena della caccia all'idra, la descrizione della città di Cathead e della apparente follia dei suoi abitanti, nonchè i sogni, descritti tutti con una maestria che solo Lovecraft e Zelazny sono riusciti ad eguagliare.
La creazione di una società utopica, il dilemma umano dell'equilibrio tra destino e libero arbitrio, i corsi e ricorsi storici, la salvezza dell'anima e l'eterna lotta tra il bene ed il male, la figura del Cristo... Lafferty ci propina un pout-pourry di idee, immagini e di riflessioni completamente allo stato grezzo e, permettetemi la battuta, tagliate talmente male che il rischio di overdose è fortissimo: eppure, se si resiste alla tentazione di abbandonare e non ci si fa sopraffare dalla sconcertante sensazione di leggere parole a casaccio tanta è la confusione, alla fine della lettura ci si accorgerà che il messaggio è arrivato e che, pur nella sua astrusità, il libro aveva un suo perchè.
Insomma, un libro controverso e difficile che si riesce ad apprezzare solo avendo letto già altre opere di Lafferty ed avendo familiarizzato con il suo modo astruso di scrivere: a mio modesto parere chi si dovesse accostare all'autore leggendo questo romanzo ne riceverebbe una impressione talmente brutta da ripudiarlo per sempre.
Tutto sommato una sufficienza piena la merita.
 
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