21 Aprile 2023, 18:38:08Commento scritto da galions
Voto: 7.00
Avvincente fascicolo Millemondi che comprende tre classici dell’età dell’oro della fantascienza di altrettanti autori anglosassoni, due americani ed un irlandese.
Vediamoli nel dettaglio:
Agonia della Terra di Edmond Hamilton, pubblicato la prima volta nel 1950 racconta come una piccola cittadina venga colpita dalla detonazione di una testata nucleare di inaudita potenza, tale da deformare lo spazio-tempo e catapultare la comunità dei suoi abitanti in una remota epoca futura, dove il Sole è una stella morente prossima al collasso incapace di riscaldare il mondo degli uomini.
Hamilton toglie di mezzo abbastanza sbrigativamente la fase dello smarrimento collettivo e mostra un ottimismo esagerato, concentrandolo tutto nel personaggio-eroe di Kenniston, confezionando un romanzo breve scorrevole che si lascia leggere con piacere.
Molti temi classici della fantascienza si affastellano a ritmo incalzante: scenario post apocalittico, viaggio nel futuro remoto, primo contatto, viaggio interstellare e scontro politico con un’autorità addirittura di respiro galattico si succedono senza concedere pause.
Mi permetto una nota di demerito per come Hamilton infili nella sua storia una pessima considerazione della femminilità e del rapporto di coppia, ma non mi aspetto niente di meglio dagli anni ’50.

Vita con gli automi di James White, edizione originale del 1961 di un romanzo breve anch’esso ambientato in uno scenario post-atomico dove la civiltà umana si è rifugiata nel sottosuolo per sfuggire alla superficie terrestre resa sterile dalla nuclearizzazione.
Il protagonista è risvegliato da robot appositamente programmati per vegliare sul sonno criogenico di soggetti  che sono stati addormentati per essere salvati da malattie o sindromi incurabili nelle epoche precedenti, ma dotati ancora di fertilità e quindi destinati al ripopolamento.
Ross è il nome del nostro eroe che in seguito allo smarrimento iniziale e alla debolezza fisica si ritrova in una struttura ospedaliera dove in un primo momento sembra non esserci nessun’altro.
Il romanzo conserva una sua attrattiva fino a che la narrazione mantiene un ritmo quotidiano, finendo per perdere mordente quando la temporalità si allarga su orizzonti più ampi, dando luogo ad una successione di sonno-veglia del protagonista in cui White perde per strada il coinvolgimento del suo lettore.
Un aspetto davvero inquietante che si intuisce tra le righe è che le guerre che hanno devastato la Terra sembra si siano consumate anche in seguito all’estinzione della vita in superficie, in quanto le rappresaglie nucleari sono state gestite in modo automatico dalle intelligenze robotizzate programmate allo scopo.

Hanno distrutto la Terra di Poul Anderson, datato 1962 questo romanzo che chiude il fascicolo Millemondi si apre con una scena davvero struggente, l’equipaggio di un’astronave è testimone della distruzione del pianeta Terra, preda dell’inestinguibile fuoco di una serie di esplosioni atomiche.
Inizia così una febbrile ricerca tutt’altro che scrupolosa e sofisticata presso le razze aliene note agli umani per scoprire chi è l’artefice di una catastrofe così radicale e definitiva.
Accanto a questa missione si accompagna la ricerca di eventuali altri equipaggi superstiti per riunire i sopravvissuti dell’umanità e sperare in un improbabile futuro.
Il ritmo è molto incalzante e le razze aliene, sebbene descritte sommariamente data la brevità dello scritto, sono presentate in modo che il lettore metta in moto la sua intuizione immaginifica.
Il finale è sorprendente e corona una storia coinvolgente e tutto sommato ben scritta.
 
26 Aprile 2020, 15:50:31Commento scritto da astrologo
Voto: 6.50
Se non fosse per il terzo, sicuramente il peggiore scritto da Paul Anderson potrei sottoscrivere il voto dell'amico. Purtroppo quest'opera o è stata tradotta male o è stata in larga parte tagliata.
 
10 Ottobre 2006, 14:24:16Commento scritto da marsman60
Voto: 8.00
tutti romanzi molto belli .e'un piacere leggerli.
 
Utenti cui piace il libro
Utenti cui non piace il libro