14 Agosto 2023, 08:52:33Commento scritto da Free Will
Voto: 10.00
Questo è il terzo libro (dopo Hyperion e La caduta di Hyperion) della grandiosa saga di Iperione e di Endimione, ispirata a quegli antichi miti e, soprattutto, alle opere del poeta John Keats, in maniera esplicita nei titoli (chissà perché non tradotti nella versione italiana) e addirittura in chiare citazioni nel testo.
La scrittura di Simmons è sempre molto al di sopra delle righe e di difficile catalogazione. Qui ritroviamo le invenzioni iper-fantastiche dello Shrike, delle IA del Tecnonucleo, dei teleporter ed il fiume galattico Teti, e soprattutto del crucimorfo con le incredibili resurrezioni. A queste si aggiungono la bambina Aenea con i suoi poteri in fase embrionale, e la terrificante creatura artificiale Nemes, quasi invincibile. Anche dal punto di vista strettamente fantascientifico le idee sono molto ardite, a partire dalle navi a velocità iper-luce e tutte le armi e tecnologie.
Il linguaggio di questo autore è veramente potente e riesce a trascinare il lettore in un turbine dentro l'azione: sembra di vivere tutte le sensazioni, fisiche e psicologiche, dei vari personaggi, e soffriamo veramente con loro; appunto la sofferenza è il filo conduttore angoscioso dall'inizio alla fine ed accomuna tutti, anche i "cattivi" che devono subire ogni tortura per compiere la missione assegnata.
Lo stile letterario è di altissimo livello e certo lo si apprezza al massimo se si possiede una cultura più che scolastica in storia, arte e soprattutto filosofia.
Sono ben 570 pagine, ma non si vorrebbe che finisse mai: per fortuna che ci aspetta il quarto capitolo, "il risveglio di Endymion".
La traduzione è accurata e moderna, ma lascia qualche perplessità per quanto riguarda alcune parole troppo "letterali".
 
13 Agosto 2023, 15:26:25Commento scritto da D5vid
Voto: 9.50
Appena finito di leggere. BELLISSIMO. Nuova ambientazione (è ambientato 300 anni nel futuro rispetto ai primi 2 libri), nuovo narratore, stesso stile: Dan Simmons che come al solito inserisce nella trama concetti filosofici molto complessi con una semplicità unica. Sul finale non riuscivo a staccarmi dal libro. Unica pecca le poesie di Keats: tradotte in italiano non rendono come dovrebbero. per il resto mi auguro che prima di lasciare questa dimensione avrò modo e tempo di rileggere questo capolavoro ancora e ancora.
 
18 Marzo 2013, 13:57:28Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.00
Se chi ha letto i primi due capitoli della saga si aspetta di trovare delle risposte in questo terzo libro, rimarrà deluso.
Simmons ci da ulteriori elementi per comprendere il disegno che si va delineando che ci lasciano intravedere appena un immane conflitto cosmico tra ordini di vita differenti ed intelligenze che si danno battaglia nello spazio e nel tempo, ma rimane ben lungi dal lasciar comprendere quale sarà l'evoluzione e la conclusione di questo conflitto.
In genere se ci vogliono tre libri per non approdare a nulla, un lettore può iniziare a stancarsi e ad avere dubbi, ma personalmente trovo che questa lettura sia talmente trascinante e coinvolgente che Simmons potrebbe anche concludere con la frase "cavalcò verso ovest e tutto andò bene" che mi riterrei ugualmente soddisfatto.
Il modo in cui riesce a regalare emozioni sempre diverse, il sense of wonder con cui riesce a descrivere avventure e mondi "alla Jack Vance" e soprattutto la sua capacità di dar vita a personaggi sempre credibili e ben delineati, fanno davvero un "bel leggere" e danno fiducia nel fatto che la vicenda prima o poi riprenderà tutti i fili rimasti interrotti.
Al di là di questo c'è da dire che questo "Endymion" è quasi completamente diverso dai primi due romanzi: mentre in quelli c'era, infatti, un vero e proprio pasticcio di sottogeneri fantascientifici, in "Endymion" prevale la SF d'avventura e l'accostamento con Jack Vance è tutt'altro che azzardato. Simmons non fa uso dell'eroe invincibile, i suoi eroi sono fin troppo umanamente fragili, ma dimostra di saper creare mondi d'incubo e creature ostili che non hanno nulla da invidare al titanico Kragen o ai mostruosi Dirdir: il suo universo è forse meno ricco di vita rispetto a quello di David Brin, ma non per questo è meno misterioso e ricco di insidie.
E poi c'è lo Shrike. Creatura biologica, robot, androide, mortale, invincibile, buono, cattivo, amico, nemico: di questa ambigua creatura da incubo tutta lame e spine possiamo dire tutto e il contrario di tutto, ma l'unica cosa che non possiamo dire è che esso possa rimanerci indifferente. La sua apparizione, per quanto possa sembrare inspiegabile all'apparenza non manca mai di stupire ed arricchisce la storia di un ulteriore elemento di fascino e di mistero.
L'espediente narrativo del diario poi, con le sue gustose anticipazioni, ci fa intuire che "il meglio deve ancora arrivare" e da un valore aggiunto ad un romanzo già di per se bellissimo, facendoci ben sperare che la vicenda che ha in mente Simmons non sia solo un espediente per descrivere mondi esotici e combattimenti "alla Matrix" o alla "Terminator", ma anche e soprattutto un romanzo geniale e finalmente "diverso" da quello che la SF ha da sempre tentato di proporre.
Eccellente e pieno di promesse per la conclusione.
 
31 Gennaio 2012, 13:34:06Commento scritto da AgenteD
Voto: 9.00
Invenzione, personaggi (umani, alieni e artificiali), trama, stile, c'è nella quadrilogia Hyperion/ Endymion tutto ciò, e anche di più, che l'appassionato di fantascienza può desiderare. Da leggere, assolutamente.
 
17 Gennaio 2011, 08:34:06Commento scritto da iogy
Voto: 9.50
Mi farei operare alle parti basse e una volta diventato donna sposerei su due piedi Simmons!! Me lo bacerei 24 ore al giorno, tutti i giorni dell'anno, senza tregua...lo vizierei, lo coccolerei....mi farei frustare pur di stargli vicino mentre scrive i suoi capolavori!
Dopo aver letto Hyperion e la caduta di H., mi chiedevo cosa si sarebbe inventato Dan per mantenere lo stesso livello dei primi...ed ecco qua Endymion un surrugato di azione, ingegnosità, colpi di scena, atmosfere incredibili...chi più ne ha più ne metta!!
Notevole!
 
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