10 Febbraio 2010, 12:52:05Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.50
Ripresi i commenti degli Urania letti.

Il risveglio dell'abisso 6,5
Devo ammettere che questo romanzo di genere "catastrofico" mi ha convinto assai poco.
Molto simile al Giorno dei Trifidi, questo libro di Wyndham, ne condivide sicuramente la drammaticità ed anche la strenua lotta degli uomini contro le inconcepibili e misteriose creature abissali che vogliono il predominio sul pianeta ricorda molto da vicino l'epopea dei superstiti contro i mostri vegetali. Tuttavia in questo romanzo tutto appare un po' troppo fiacco e l'idea iniziale, seppure ottima, si perde strada facendo.
Con trepidazione assistiamo all'aggressione all'umanità da parte di misteriosi esseri il cui habitat naturale è rappresentato dalle profondità abissali: dapprima essi si limitano a togliere all'uomo il predominio sul mare, affondando navi e rendendo insidiosi i trasporti, poi l'azione si sposta sulla terraferma e titanici macchinari iniziano a far strage di uomini per fini misteriosi. E' l'abisso che si risveglia e, anche quando gli attacchi sembrano finalmente respinti, c'è chi crede, a ragione, che la lotta per la sopravvivenza non sia finita.
L'accento principale del romanzo, più che sulla battaglia, sembra posto sulla cieca ottusità dei governi della Terra, incapaci di reagire in modo efficace all'assalto e soprattutto colpevoli di sottovalutare l'entità del pericolo e di ignorare la profetica voce del professor Bocker, unico scienziato in tutto il pianeta a rendersi conto della gravità della situazione.
La terza fase dell'attacco è la più tremenda ed anche quella che fa guadagnare diversi punti al romanzo: le creature abissali, infatti, come arma estrema ricorreranno allo scioglimento dei ghiacciai ed il conseguente innalzamento dei mari, previsto dall'inascoltato professor Bocker (nemo propheta in patria), coglierà tutti impreparati e metterà l'umanità sull'orlo della rovina.
La soluzione finale al problema è quasi degna de "La guerra dei mondi", davvero sconvolgente nella sua banalità.
A favore del romanzo depongono sicuramente sia l'originalità dell'idea di ambientare una minaccia nel più misterioso elemento delle Terra, nelle inesplorate e inabitabili profondità oceaniche, che la capacità dell'autore di risvegliare una delle più ataviche paure dell'uomo, quella del "diluvio universale", concependo già nel 1954 una trama che da corpo ad una delle più drammatiche paure "ecologiche" dei nostri giorni e cioè lo scioglimento delle calotte polari.
L'assenza di una descrizione dei misteriosi esseri non è tanto una mancanza quanto a mio avviso un pregio che alimenta il mistero di questa vicenda, ma l'eccessiva lunghezza di alcune sequenze e la banalità del finale rovinano l'effetto complessivo e rendono il romanzo molto inferiore alle attese.

I trasfigurati 8
Sono molti i romanzi di fantascienza che trattano di mutanti e mutazioni, ma pochissimi riescono a raggiungere la drammaticità e di questo toccante capolavoro di John Wyndham.
Non c'è bisogno di dare una spiegazione del perchè l'umanità sia alle prese con il dramma delle mutazioni, nè è necessario descrivere cosa sia la Tribolazione che si è abbattuta sull'uomo a causa della sua malvagità: nessuna spiegazione riuscirebbe, infatti, a rendere meglio il clima di angoscia ed il dramma che il piccolo David e gli altri "telepati" sono costretti a vivere sin dalla loro infanzia in un mondo in cui la più piccola malformazione è vista come un segno del demonio.
La vuota e pedissequa interpretazione letterale della Bibbia che asserisce che l'uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio porta alla definizione della "Norma" per stabilire quale sia la giusta immagine di un uomo e chiunque non rispetti la norma è automaticamente condannato e bandito dalla società.
In un mondo in cui la deviazione dalla norma può avere crudeli conseguenze per uomini e animali, il protagonista David e gli altri piccoli mutanti impareranno a loro spese che non c'è posto per la pietà e che la loro unica speranza di sopravvivenza è quella di riuscire a nascondere il più a lungo possibile la loro capacità, sperando che, altrove, magari proprio in uno degli strani luoghi che appaiono nei sogni ricorrenti di David, sia possibile condurre una vita differente.
Un romanzo davvero senza tempo che, sebbene scritto nel 1957, rimane attuale, conservando inalterato tutto il fascino di una favola crudele che, se da un lato, fa riflettere su come spesso l'uomo possa essere accecato dall'odio per la diversità al punto da dimostrarsi feroce nemico e persecutore di innocenti, dall'altro riporta diversi interessanti spunti sulla teoria evoluzionistica.
Un capolavoro imperdibile.

Il giorno dei trifidi 8
E' stato il mio primo "urania antico", inoltre, assieme a "La porta sull'estate", "Strisciava sulla sabbia" e "I tesori di Tschai" e "Loro i terrestri" costituisce il primo set di "capolavori" che mi hanno definitivamente avvicinato ad Urania... a parte i motivi affettivi è un piccolo capolavoro che non perde di fascino nonostante qualche piccola ingenuità dovuta agli anni trascorsi.
Da leggere e da conservare gelosamente.
 
30 Novembre 2008, 18:52:17Commento scritto da cat
Voto: 8.50
Forse "Il risveglio dell'abisso"è il meno bello delle tre storie.  " I trasfigurati" è molto piacevole,  "i trifidi".....servono commenti?
 
09 Novembre 2007, 09:16:12Commento scritto da Gundam70
Voto: 9.00
Il giorno dei trifidi:
Bellissimo romanzo, che merita il successo e la fama di cui e' ammantato.
Wyndham caratterizza i vari personaggi in modo diverso, e tramite i loro dialoghi affronta egregiamente il tema "cosa accadrebbe se..." vista da punti diversi.
Bella descrizione della civilta' che tutti conosciamo spazzata via in una notte, con il crollo dei valori "civili" e la necessita' di doversi riorganizzare rimettendo in discussione tutti i concetti che oggi riteniamo indiscutibili.
E poi tanto di cappello al TRIFIDE, che e' oramai un po' il simbolo di UM.

Altra tappa obbligatoria del percorso lastricato di libri verso la vetta della Fantascienza.
 
04 Aprile 2007, 21:34:07Commento scritto da grifone58
Voto: 8.00
Te romanzi di fantascienza con la F maiuscola, d'altronde dal grande Wyndham non ci si poteva aspettare di meno... l'ho letto tanti anni fa e ne conservo tuttora un ottimo ricordo, sicuramente uno dei migliori Millemondi
 
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