14 Novembre 2011, 18:37:36Commento scritto da Rocheta
Voto: 10.00
TRILOGIA DELLA FONDAZIONE

La trilogia di Asimov va giudicata globalmente, perché i romanzi racchiudono una storia di largo respiro che, come è già stato fatto, può essere pubblicata anche in un singolo volume. La vicenda infatti si compone di svariati episodi che si succedono nel tempo, ma sono perfettamente concatenati l’uno con l’altro e portano tutti verso un sorprendente finale. La saga fantascientifica più conosciuta e più apprezzata al mondo, anche se riletta più volte non perde il suo fascino, perché si possono apprezzare delle sfumature che magari erano sfuggite in precedenza. L’intera opera merita senza alcun dubbio il massimo dei voti.
 
24 Maggio 2011, 19:44:56Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 8.00
TRILOGIA DELLA FONDAZIONE

Un lunghissimo balletto con decine di "primi ballerini" e centinaia di "ballerini di fila", bellissimo, le evoluzioni messe in scena lasciano a bocca aperta, la visione d'insieme è stupefacente, i particolari non sono da meno. Tutti i dettagli sono studiati, nulla è lasciato al caso.
Ma alla fine quello che resta negli occhi non è la bravura dei singoli ma questa "massa" che muovendosi a suon di musica descrive geometrie strabilianti, frattali mai visti ....
Ovviamente la coreografia non puo' che essere del grande, acuto, brillante Isaac Asimov !
 
05 Aprile 2011, 21:51:45Commento scritto da PabloE
Voto: 10.00

TRILOGIA DELLA FONDAZIONE

Idea geniale: una scienza in grado di prevedere statisticamente il comportamento di una grande massa di uomini. Sviluppo geniale: Seldon ed il suo Piano, guidano attraverso diverse crisi la società che si è sviluppata su Terminus, Prima Fondazione. La logica della caduta dell'Impero di Trantor è la stessa che ha portato alla caduta dell'Impero romano. Lo sviluppo delle crisi di Seldon ha una logica spiazzante includendo corsi e ricorsi storici; dopodichè entra in scena il Mulo. Inizialmente la Fondazione si occupa di un'Enciclopedia (e ci sono cascato...)...
I personaggi sono costruiti così da risultare figli del loro tempo, e pochi sono quelli con una personalità preminente (Hardin, in minor misura Mallow, ecc.); il vero personaggio principale è la storia, ed è un "personaggio" davvero piacevole da seguire, la migliore scelta per una maestosa Space Opera.
Mi ha sorpreso il tener sempre conto della decadenza di tutte le scienze nell'Impero, cosa che poteva sfuggire di mano.
Alcuni colpi di scena e alcune scene mi rimarrano sempre impresse per come mi hanno catturato e sorpreso (sono stato deviato più volte da Asimov per la sede della Seconda Fondazione...cascato di nuovo!).
Comunque l'entrata in scena di una deviazione dallo svolgimento della storia normale è stata manna dal cielo. Il Mulo ha una personalità ben definita ed ha il pregio di distorcere il piano Seldon producendo una deviazione che...beh, chi leggerà vedrà!

Se fosse terminata qui la storia dell'universo delle Fondazioni <evito lo spoiler>. Il tutto sarebbe plausibilissimo, anche se è un peccato che, se proprio sequel dovevano esserci, non vengano trattati come fatto per questa trilogia. Comunque resta benissimo in piedi da sola, scollegata con il resto della produzione asimoviana, e con la fine del 3° libro si chiude la quadratura del cerchio.
 
18 Dicembre 2010, 17:05:07Commento scritto da maxpullo
Voto: 8.00
Questo secondo volume della prima trilogia galattica soffre un po' degli stessi difetti del primo perchè, avendo la pretesa di narrare vicende che accadono nel corso di diversi anni, finisce da un lato per disorientare il lettore e dall'altro per annoiarlo un po'.
Ma fortunatamente Asimov se ne rende conto abbastanza presto e, dopo una prima parte trascorsa tra vari sbadigli, in cui viene narrato l'incontro/scontro tra la Fondazione e quel che resta dell'Impero galattico in piena decadenza, il libro finalmente decolla, grazie soprattutto all'introduzione del misteriosissimo personaggio del Mule che cattura finalmente l'attenzione del lettore e restituisce alla saga tutto il suo fascino iniziale.
Molto interessante poi l'introduzione (finalmente) dell'elemento femminile nella vicenda: dopo averci fatto immaginare una galassia misogina e popolata esclusivamente di uomini, la figura di Bayta restituisce in parte il giusto equilibrio tra i sessi, rappresentando una gradevole novità.
Tutto sommato il libro ha lo stesso afflato lirico del primo volume della saga anche se, come tutti i "romanzi intermedi" soffre di una certa inconsistenza e, dopo aver introdotto la figura del Mule, averci fatto intravedere il mistero della Seconda Fondazione ed aver rivelato ulteriori aspetti dell'affascinante Progetto psicostoriografico di Hari Seldon, si interrompe in maniera abbastanza brusca (tipo "L'impero colpisce ancora"), rimandando le risposte al terzo volume e creando le giuste aspettative di lettura.
"Semplicemente" ottimo
 
14 Maggio 2009, 21:41:56Commento scritto da slan
Voto: 10.00
IMMENSO!!!
 
16 Maggio 2005, 16:01:26Commento scritto da nemesis
Voto: 10.00
Non esiste nel nostro limitato linguaggio terrestre un termine in grado di rendere giustizia alla bellezza di questi volumi che compongono il ciclo della fondazione, per cui come commento  posso solo lasciare il mio silenzio...
 
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