02 Gennaio 2019, 22:57:41Commento scritto da and
Voto: 7.50
Trama coraggiosa e ottimo svolgimento per uno Stephen King alle prime armi, tuttavia il romanzo è interessante e tiene incollato alle pagine.
 
16 Settembre 2017, 17:14:11Commento scritto da adso
Voto: 9.50
Contrariamente a molti altri suoi romanzi, in questo King proietta il lettore a pochi istanti prima dell' inizio dell'azione vera e propria (la partenza della Lunga Marcia) senza particolari preamboli.
Come di consueto, l'approfondimento psicologico dei protagonisti è una delle caratteristiche che più risaltano nell'ambito della narrazione (quanto meno, relativamente al nucleo di personaggi principali presi in considerazione).
L'azione, di per sè, è limitata a questa estenuante camminata che mina i marciatori nell'animo, ancor più che nel fisico.
E qui sta la mostruosa bravura dell'autore che pone l'accento sulle motivazioni che hanno spinto cento ragazzi a mettersi in marcia verso la morte.
Qual è la molla che porta una persona ad avventurarsi in una impresa suicida senza via di scampo?
Forse la necessità di correre verso quel buco nero che è la morte così da non subirla passivamente, ma decidendo di affrontarla a viso aperto e consapevolmente?
La ricerca di una scarica di adrenalina che dia un senso alla vita?
Pura e semplice incoscienza?
La perdita di voglia di vivere una vita senza prospettive o che ha già concesso tutto ciò che aveva da offrire?
King non dà una risposta precisa, ma invita chiunque a trovarla per conto proprio.
Una cosa che mi ha colpito particolarmente è come l'attività fisica portata all'estremo possa determinare una sorta di distacco tra mente e corpo che porta la prima a "viaggiare" per conto proprio e il secondo ad agire autonomamente, come se disponesse di una volontà autonoma.
Sensazione, quest'ultima, chè è facile provare quando si pratica attività fisica come la corsa o il ciclismo su lunghe distanze (parlo per esperienza personale).
Infine, la figura del Maggiore.
Chi è costui?
Cosa rappresenta?
Una sorta di coagulo della disperazione collettiva?
L'incarnazione di un' unità di intenti e speranze destinate a rivelarsi puramente illusorie?
Un orizzonte degli eventi oltre il quale vanno inevitabilmente perduti aspettative e sogni?
Anche qui King non fornisce alcun tipo di spiegazione e lacia il tutto all'interpretazione del lettore.
Cosa posso aggiungere?
Che prima di scrivere questo commento ho rimuginato per oltre una settimana su questa lettura che, per quello che mi riguarda, ha toccato delle corde molto profonde e mi induce a "tornarci sopra" di continuo.
Per me, un capolavoro assoluto.
W IL RE!

 
27 Marzo 2013, 22:02:09Commento scritto da brz57
Voto: 6.50
Sicuramente il racconto allucinante di questa marcia della morte e' scritto con grande mestiere ed abilita'; d'altra parte basta leggere il nome dell'autore per andare abbastanza tranquilli. Alla fine, pero', devo dire che il romanzo non mi ha preso particolarmente, anche se si e' trattato di una lettura comunque piacevole. Come detto, visto l'autore, mi aspettavo molto di piu'.  
 
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