10 Marzo 2011, 16:18:42Commento scritto da nemesis
Voto: 6.00
Intendiamoci bene, il romanzo si basa su una base veramente interessante e se vogliamo veramente visionaria se parliamo degli anni '40, però devo dire la narrazione personalmente l'ho trovata piuttosto pesante e pedante.
Ho fatto una fatica boia a superare la 100sima pagina (che su un romanzo di 250 pp è tutto dire), poi devo dire che è andato piuttosto liscio, però mi aspettavo molto di più, probabilmente mi ero creato delle aspettative troppo alte.

Devo dire a favore del romanzo, che almeno è arrivato ad un finale che personalmente non mi ero immaginato, per cui quel lieve senso di sorpresa nell'arrivare alla fine della vicenda è stato piacevole.

Sono tentato di leggere il 2° volume, ma non so se ne avrò la forza, mi sa che prima infr<x>amezzerò con letture più leggere e scorrevoli.
 
06 Gennaio 2010, 13:01:01Commento scritto da Free Will
Voto: 10.00
Questo è un capolavoro assoluto della fantascienza. Anche se è stato scritto nel 1948, non risente granché del tempo. Certo è curioso leggere di oggetti come relé, tubi elettronici, telescriventi, regoli calcolatori, è come proiettarsi nella preistoria della tecnologia, ma è sempre possibile sostituire tali oggetti con altri dell'elettronica moderna: il concetto non cambia comunque.
Il racconto è come una lezione di scienze e di fisica dell'atomo, spiegata come avrei voluto mi fosse stata spiegata a scuola, con la massima chiarezza e semplicità. Ma naturalmente è un romanzo di fantascienza: ecco quindi la meravigliosa invenzione del rodomagnetismo e del platinomagnetismo. E poi, per pigiare il piede sul pedale della fantasia, si parla di psicoforesi, addirittura spiegata con le leggi della fisica, in particolare con la teoria probabilistica delle particelle subatomiche; ad un certo punto ho temuto (no: sperato) che si parlasse di quark o del bosone di Higgs, ma era troppo presto.
La storia è veramente triste e struggente ed è scritta con uno stile pulito, lineare, ma anche poetico.
La traduzione è semplicemente perfetta ed è veramente piacevole riconciliarsi con la lingua italiana, dopo tanti traduttori moderni che scrivono nel linguaggio dei telefonini: che bello leggere parole come "manine diacce" oppure "il solfo".
Peccato per l'orrenda copertina.
 
21 Giugno 2009, 14:17:19Commento scritto da luciana
Voto: 9.00
Come definire questo libro? Interessante? Triste? Delirante? Eppure, pur essendo stato scritto nel 1948, lo definirei "attuale". Williamson ripropone l'eterno tema del rapporto fra macchina ed essere umano dove gli androidi, qui chiamati "umanoidi", s'impossessano con l'inganno di un pianeta, seguendo la Direttiva Primaria di proteggere l'uomo da ogni pericolo, persino da sè stesso. E, facendo leva sulle paure e sulle debolezze umane, riducono l'umanità in schiavitù, ma non in senso tradizionale, perchè è pur sempre la macchina che serve e accudisce l'uomo; in realtà l'uomo non è libero di prendere le decisioni che vuole, ma deve asservirsi a quelle delle macchine. All'uomo vengono tolti i ricordi e la facoltà di pensare, rendendolo un burattino nelle mani degli umanoidi.
Nulla di più attuale di ciò che sta accadendo oggi, con certe politiche che tendono a "cuocere a fuoco lento" gli schiavi di domani, togliendo la volontà e facendo credere che per il proprio bene è meglio farsi guidare da altri, piuttosto che ragionare con la propria testa.
Neanche l'evidenza dei fatti può convincere che in cambio di una falsa libertà per fare qualcosa di piacevole e creativo, si viene privati della propria personalità e della possibilità di scegliere.
E' un libro tristissimo sui condizionamenti che il potere può operare sulla mente umana, senza che questa senta il desiderio di ribellarsi.
 
21 Luglio 2006, 11:06:30Commento scritto da Longfang
Voto: 7.50
Un libro avvincente, ad un certo punto e' quasi impossibile staccarsi dalla lettura, anche se un po' ingenuo... il finale non e' molto soddisfacente.
 
04 Settembre 2005, 16:55:39Commento scritto da marsman60
Voto: 7.00
un po' forzato anche per l'anno in cui e' stato scritto-1948-
per chi non lo sa c'e' anche l'argento insieme alla triade (quartetto) RODIO RUTENIO PALLADIO
E APPUNTO ARGENTO DI CUI NON SI FA MENZIONE    inizio di una bella storia............................
 
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