24 Gennaio 2014, 15:20:51Commento scritto da Free Will
Voto: 6.00
I racconti di questa antologia sono interconnessi a formare un ciclo, anzi il ciclo completo, lungo molti millenni, di tutta la galassia. Si narra così dell'evoluzione dell'umanità strettamente legata alla vita della galassia stessa.
La prima metà della storia è perfettamente godibile, scritta con linguaggio semplice e lineare, anche se pervasa da tristezza e pessimismo di fondo. La seconda metà risulta molto più ostica, essendo il linguaggio contorto e gli argomenti in parte incomprensibili.
 
07 Settembre 2013, 02:36:40Commento scritto da fabri
Voto: 8.50
poetico, immaginifico, bello, antologia di racconti non tutti allo stesso livello, ma nel complesso fa sognare il futuro
 
18 Aprile 2013, 19:11:15Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 6.00
Brian W. Aldiss ha riunito, in questo romanzo, diversi racconti scritti negli anni '50 (l'indice della scheda del nostro db riporta erroneamente, come data di ogni singolo racconto, il 1960) e li ha contestualizzati, li ha legati con un filo comune servendosi di introduzioni scritte ad hoc per ogni singolo racconto, trasformandoli in tasselli di una Storia futura che parte da un imprecisato futuro abbastanza prossimo per arrivare alla fine della nostra galassia, tra diversi milioni di anni.
Aldiss narra questa "storia universale" attraverso 8 storie, quindi le storie sono separate l'una dall'altra da salti di millenni, a volte di milioni di anni; alcune storie narrano passaggi fondamentali per la storia della Galassia, altre narrano storie di personaggi assolutamente marginali ma rendono conto di come la Terra, gli uomini e le loro abitudini, il loro stile di vite e (persino) la loro biologia sia mutata nel corso dei millenni.
Non tutte le storie sono allo stesso livello: le prime 2 sono forse le più belle, ma purtroppo l'eccitazione per la lettura è andata scemando man mano che andavo avanti.
Le storie più belle: "I millenni sterili"(7,5) "I millenni della guerra"(7,5) ed "I millenni delle megalopoli"(8).
Carino anche "I millenni oscuri" (6,5).
Superficiali, un pò tirate via e forzate invece le altre:"I millenni dei robot"(5,5) , "i millenni delle Stelle" (4,5), "I millenni dei mutanti"(5) e "Gli ultimi millenni"(5).
Il racconto più toccante e poetico è certamente "I millenni delle megalopoli" nel quale prima si descrivono le meraviglie delle città future (le architetture, i monumenti, la tecnologia) che tentano di dare un aria nobile alla megalopoli e poi si mette a nudo la vera anima della città ovvero l'uomo, nella sua solitudine, nella sua piccolezza ed impotenza. Si adatta bene anche alle odierne città.
Aldiss alterna una scrittura asciutta ed essenziale (con la quale scrive i migliori raconti di questo romanzo) ad una arzigogolata, evocativa, barocca ed immaginifica che la dove riesce da vita al racconto più bello del lotto ("I millenni dellle megalopoli") ma la maggior parte delle volte da invece vita a racconti meno che sufficenti: i 4 racconti peggiori del libro.

Insomma...peccato: la prima parte del romanzo prometteva molto molto bene...poi invece ....
 
23 Giugno 2012, 09:34:42Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.50
Aldiss si imbarca coraggiosamente nell'ambizioso progetto di immaginare non tanto la storia futura dell'umanità, quanto piuttosto dipingere un vastissimo affresco che esamini e descriva il ruolo dell'uomo nell'universo da diversi punti di vista: antrolopologico, religioso, psicologico, biologico, filosofico, umanistico... ne scaturisce una serie di racconti o meglio di "frammenti", che, come una serie di spot, descrivono una ipotetica evoluzione umana nella galassia, non trascurando alcun aspetto ed arrivando ad una conclusione iperbolica, assai più suggestiva e vasta dello sviluppo della trama.
Ma l'ambizione non basta e la storia non convince del tutto: alcuni frammenti sono meglio riusciti di altri, su tutti cito "I millenni sterili" che è stato quello che più mi ha colpito, ma per lunghi tratti la noia la fa da padrona soprattutto per la prosa ampollosa e per la sensazione di stucchevole artificiosità che traspare un po' da tutta la storia.
Il finale drammaticamente poetico restituisce al romanzo gran parte del fascino iniziale, ma non riesce a cancellare la noia di alcuni capitoli precedenti e soprattutto non rende questo libro in grado di competere con opere come "Moderan" di Bunch, il ciclo della Fondazione di Asimov o "Il lungo meriggio della Terra" dello stesso Aldiss, opere forse di minor respiro, ma assai meglio riuscite.
Discreto ma nulla di più
 
23 Giugno 2011, 09:00:37Commento scritto da mitd
Voto: 6.00
Un insieme di racconti, alcuni interessanti, molti altri meno, che ha per unico legante lo scorrere del tempo. Operazione che sa di posticco. Tanto leggibile quanto prescindibile.
 
Utenti cui piace il libro
gully foyle
Utenti cui non piace il libro