03 Dicembre 2018, 22:31:26 | Commento scritto da zecca_2000 |
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Tipico romanzo di Dick.<o:p></o:p> Io ho letto la versione pubblicata da I classici di Urania, ossia quella in cui era stata aggiunta la parte tagliata.<o:p></o:p> Quindi, all’apparenza una trama lineare, sociologico/spaziale, una colonia verso cui tutti emigrano che dovrebbe essere super figa, ma che forse non lo e’. e Trattadosi di dick, non spoilero dicendo che non lo e’.<o:p></o:p> All’improvviso, l’azione si sposta, ossia partono i sogni lisergici dell’autore/protagonista. E la cosa bella e’ che tutti i coloni, sottoposti a una prova di iniziazione 9appunto, la somministrazione dell LSD), vedono tutti gli stessi “paramondi”. <o:p></o:p> Un’idea molto dickiana, molto anni 70, quella dell LSD come “apertura delle porte della percezione” (chi lo disse, Blake? Jim Morrison?), in parte superata ma peraltro abbastanza affascinante.<o:p></o:p> Peccato che il tutto venga interrotto dopo sei o sette capitoli, e si torna alla trama percedente. In effetti questa parte era stata tagliata, e … forse un motivo c’era. Peccato, perche’ sicuramente era piu interessante la trama alternativa.<o:p></o:p> Ad ogni modo, si fa leggere, e’ un dick, quindi la sufficienza glialo do…<o:p></o:p> | |||||||
17 Settembre 2011, 10:17:52 | Commento scritto da maxpullo |
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Chi conosce bene Dick saprà senz'altro che egli ama spesso "giocare" con il concetto di realtà, creando mondi onirici ed allucinogeni che si sovrappongono a quello cui siamo abituati a vivere: molto spesso il veicolo per "visitare" questi mondi è rappresentato da particolari tipi di droga (Le tre stimmate di Palmer Eldritch, L'uomo dei giochi a premio), altre volte invece l'ingresso in queste realtà parallele (o sottomondi o para-mondi) avviene a causa di incidenti (Ubik, L'occhio nel cielo). Quasi sempre l'ingresso in queste realtà illusorie è talmente repentino (come il passaggio dalla veglia al sonno) che il protagonista non se ne rende nemmeno conto: a volte si riesce a "tornare indietro" (L'uomo dei giochi a premio, L'occhio nel cielo), altre volte no (Ubik), altre volte ancora non è chiaro se si sia tornati indietro o ci si sia definitivamente perduti (Le tre stimmate di Palmer Eldritch), altre volte infine il ritorno indietro non è neppure previsto perchè la realtà parallela è quella "vera" di ogni giorno (La svastica sul sole). Utopia andata è ritorno rappresenta l'ennesima evoluzione sul tema dei sottomondi e delle realtà parallele, ma, nonostante possegga la forza visionaria delle storie migliori di Dick non è riuscita a convincermi proprio sino in fondo: la repentina escursione del protagonista nel mondo allucinatorio indotto dall'LSD appare qui più una forzatura che un qualcosa di funzionale alla trama e crea una nota stonata che in nessuna maniera si riesce ad armonizzare con il resto della vicenda. Sino a metà libro si rimane con il fiato sospeso per seguire una vicenda affascinante e complicata che può portare ad esiti imprevedibili, poi improvvisamente il romanzo cambia registro e, quando ritorna infine nel solco principale è troppo tardi per recuperare il fascino delle pagine iniziali: secondo me la spiegazione finale è troppo confusa per riuscire a rimettere a posto i fili di una trama impazzita e mi rimane l'impressione di aver letto due libri, uno ottimo ed uno scarso per cui la valutazione è di conseguenza. | |||||||
15 Luglio 2009, 16:50:51 | Commento scritto da Gundam70 |
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le prime 100 pagine sono belle e interessanti. Sembrano la premessa di una trama avvincente con un segreto da svelare. Ma poi a meta' libro inizia una sfilza di pagine assurde e inconcludenti che si trascina per decine e decine di pagine sempre piu' bizzarre e astratte. Nella prima parte si percepisce e gusta l'atmosfera di Ubik e di Le tre stimmate di padre Elmerich. Ma la seconda parte da sola basta ad affondare completamente il romanzo. Illeggibile! | |||||||
16 Ottobre 2005, 20:07:41 | Commento scritto da combatrockit |
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Una premessa assolutamente necessaria: Dick è uno dei miei autori preferiti. Il giudizio negativo è diretto soprattutto all'operazione editoriale: se Dick aveva tolto gran parte della parte centrale, chi ha il diritto di rimettercela ? Infatti, le immagini, pure inquietanti e potenti, che compongono il corpo del libro non hanno praticamente nulla a che vedere con la trama, che in sé stessa sarebbe anche interessante (anche se meno sorprendente che in altri casi). Ne consegue che per decine di pagine si tenta di seguire un filo che non c'è, e infondo si scopre che... non c'era per davvero. Peccato. | |||||||
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