18 Ottobre 2020, 14:28:41Commento scritto da astrologo
Voto: 9.50
E' un romanzo di fantascienza che esplora le profondità dell'essere umano, e, nel contempo, inventa un entità assolutamente diversa , di cui noi non abbiamo le chiavi. Gli astronauti che girano attorno al pianeta composto di un oceano "senziente" vengono assaliti da "fantasmi" che tali non sono, bensì una specie di messaggeri del gigantesco oceano che , scendendo nel profondo di ognuno, filtra i segreti inconfessabili e rimasti tali, sepolti nel subconscio. Una serie di riflessioni sul chi siamo, e sull'universo circostante non ci dà le chiavi dell'Altro. Assolutamente originale e da fagocitare, così come un ricco pranzo, lo scritto di questo polacco, cambia le visioni di noi amanti del genere, collegate alla letteratura anglosassone, in genere più sbrigativa.
 
04 Ottobre 2020, 09:57:25Commento scritto da Pavelo9
Voto: 8.00
Libro meraviglioso, nessuna guerra, nessun bla bla bla tecnico, nessun alieno "come noi"... Non é che questi siano argomenti disprezzabili é solo che sono largamente usati e Solaris invece esplora un concetto di alieno realmente "alieno" cioé incomprensibile per noi e con il quale non si puo comunicare. Solaris esplora anche l'animo umano, ciò che si vuole ciò che si deve.
 
05 Luglio 2016, 16:57:31Commento scritto da adso
Voto: 10.00


La seppur interessante postfazione di Cataluccio(ed.Sellerio)risulta,di fatto,superflua alla comprensione delle tematiche presenti nel romanzo di Lem,in quanto già chiaramente esposte dall'autore.Mi riferisco,in particolar modo,alla umana difficoltà di riuscire ad affrancarsi da preconcetti e schemi teorici che,di fatto,impediscono di avere una visuale distaccata ed obiettiva di fenomeni estranei alla nostre esperienze quotidiane.L'autoremi sembra abbia inoltre voluto sottolineare come il rovesciamento logico di causa-effetto(anteponendo quest'ultimo alla prima),induca a voler considerare un fenomeno come qualcosa di conosciuto,solo per il fatto che assiglia a qualcosa che già conosciamo(un liquido giallo non é necessariamente birra:potrebbe essere cedrata.Lo stesso dicasi per i visitatori).Un altro tema centrale é quello,forse il più profondo,di voler cercare a tutti i costi una forma di vita aliena(ma in base a come noi la intendiamo,la vita)senza essere riusciti prima,però,a conoscere,davvero,noi stessi.Ossia non si possono travalicare i limiti esterni se non si é riusciti,prima,a superare quelli interiori.Un altro tema toccato da Lem é quello dell'amore oltre la vita che dona una nota romantica a tutta la storia.Non manca,poi,una feroce critica che l'autore rivolge alla comunità scientifica che sembra interessata,più che alla ricerca di una possibile verità,alla ricerca fine a sé stessa,tramite la produzione sterminata di teorie che traggono origine dalle speculazioni più assurde,col rischio che la scienza,oltre che a trincerarsi al loro interno,tenda ad assomigliare sempre più alla peggiore delle sue aberrazioni:la religione.Non credo di aver detto tutto quello che avrei voluto,ma un'ultima cosa mi sento di aggiungerla:questo romanzo é un capolavoro.P.S.Leggete l'edizione Sellerio ed evitate quello scempio proposto dalla più ignobile tra le case editrici:parlo,ovviamente,della mondadori
 
06 Febbraio 2013, 11:49:55Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 7.00
"Solaris" è sicuramente un romanzo originale e forse unico nel suo genere.
L'entità aliena creata da Lem è affascinante e potrebbe aprire le porte a tutta una serie di riflessioni su ciò che è la vita, su cosa potremmo trovare (e forse non sapremmo cercare) in altri pianeti, in lontane galassie.
Offre spunto per numerose riflessioni filosofiche, psicologiche, religiose che Lem espone in maniera brillante e mai noiosa.
Nonostante gli argomenti trattati non siano certo "semplici", il romanzo è scorrevole e si legge con piacere.
Al contrario ho trovato molto pesanti le parti relative al protagonista ed alla sua "creazione f." ed al rapporto tra il protagonista ed i suoi 2 colleghi.
La cosa che mi ha colpito di più è proprio il rapporto che ci potrebbe essere tra l'uomo ed una forma di vita ALIENA (in tutti i sensi) assolutamente incomprensibile. In che modo potrebbe avvenire il "contatto"?
Belle anche le parti narrate attraverso lettere e manoscritti ritrovati.
Bello, ma non è certo il capolavoro che mi aspettavo di leggere.
Al di là di qualche bella idea e di qualche interessante spunto di riflessione, il romanzo non mi ha intrigato più di tanto.
Tanto interessante la dissertazione quanto sconclusionata la trama ed abbozzata la storia che non mi ha assolutamente soddisfatto.
 
29 Maggio 2011, 10:12:27Commento scritto da slan
Voto: 10.00
C A P O L A V O R O ! ! !
 
05 Aprile 2011, 18:46:06Commento scritto da PabloE
Voto: 7.00
Durante e dopo la lettura non mi sono mai sentito pienamente soddisfatto. Troppo filosofeggiante per i miei gusti (o letto in un periodo sbagliato?), le idee sono accattivanti, il personaggio principale ha dietro una storia buona, ma tutte quelle descrizioni delle strane costruzioni architettoniche mi hanno reso la lettura più pesante. Se fosse stato un po' più concreto, probabilmente l'avrei apprezzato molto di più.
 
09 Marzo 2009, 21:19:05Commento scritto da Giurista81
Voto: 7.00
Da un punto di vista superficiale, si tratta di uno sci-fi con qualche atmosfera horror e una spiccata componente visionaria. Il soggetto propone le vicende di un trio di scienziati, confinati in una stazione orbitante attorno a Solaris. Solaris è un pianeta composto da un oceano scarlatto che in realtà è un essere vivente capace di filtrare le menti degli uomini e di materializzare i loro pensieri (compresi quelli più segreti e inconfessabili). I tre dovranno così vedersela con il loro passato e saranno visitati da esseri apparentemente umani, ma che in realtà sono alieni inconsapevoli di esser tali (un po’ come gli androidi di "Blade Runner"). Come anticipato, però, in questo romanzo si supera la componente narrativa, per affondare in concetti filosofici. Lem abbonda con simbolismi e soprattutto appare ossessionato da taluni temi (incapacità dell’uomo di discernere oggettivamente la realtà dalla fantasia; limite della scienza nel voler spiegare con la ragione cose che sfuggono alla medesima; tendenza dell’uomo a preferire le illusioni sulla dura realtà; rapporto uomo-Dio), al punto da spezzare più del dovuto l’evoluzione del soggetto. Si assiste così ad alcuni capitoli che sono autentiche "mattonate" con decine e decine di teorie fantascientifiche finalizzate a evidenziare l’incapacità della scienza di fronte all’ignoto. La mia modesta sensazione è che Lem si sia fatto prendere troppo la mano e abbia appesantito più del dovuto la fluidità del romanzo, ma lascio ai letterati il compito di giustificare appieno tali scelte.

Notevoli alcuni passaggi onirici (su tutti la descrizione di un episodio passato, rispetto all’ambientazione del racconto, in cui un astronauta si imbatte con un bambino gigante che galleggia sull’oceano; non male anche l’ultimo capitolo, con la descrizione della superficie del pianeta), che sapranno deliziare il palato degli appassionati di narrativa fantastica dei primi ‘900 (il libro, tuttavia, è del 1961).


In definitiva siamo alle prese con un elaborato non adatto a tutti i lettori. Se il potenziale acquirente è in cerca di qualcosa con cui divertirsi, "Solaris" probabilmente non è un testo a lui consigliabile. Se viceversa è appassionato di libri diretti a lanciare un messaggio filosofico e a stuzzicare la propria analisi critica, allora l’acquisto può essergli caldamente consigliato. Quanto al mio voto, pur riconoscendo l’ottimo soggetto (a mio avviso più adatto per un racconto piuttosto che per un romanzo) non posso andare oltre a un sette in pagella, a causa dell’eccessiva prolissità di alcuni capitoli (quelli ambientati nella biblioteca su tutti).
 
03 Marzo 2009, 13:01:33Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.50
Di libri così belli  intensi ce ne sono davvero pochi.
Ricco, ricchissimo, a tratti è quasi più che un romanzo di fantascienza ed assomiglia molto ad un trattato di filosofia che indaghi sul mistero dell'autocoscienza e del rapporto dell'uomo con la sua identità ed i fantasmi inconsci che si agitano nella sua mente.
Assolutamente originale e profonda l'idea di fondo del romanzo: questo oceano protoplasmatico concepito come un organismo vivente, in grado di pensare e di creare forme ed immagini traendole dalla mente di chi lo osserva, merita senza ombra di dubbio un posto di rilievo tra le "creature" mai immaginate nella fantascienza di tutti i tempi; una creatura così inconcepibilmente aliena da non essere neanche lontanamente assimilabile agli ordini di vita cui l'evoluzione terrestre ci ha abituato, eppure anche così straordinariamente reale, così ben descritta e così empatica, da risultare perfettamente plausibile e vera.
Definiamo "classico" un romanzo intramontabile, in grado di dare sensazioni e trasmettere emozioni sempre e comunque ad ogni cambio generazionale, un libro, insomma, per cui il trascorrere del tempo non intacca il suo fascino; ebbene, in questo senso "Solaris" è un vero classico, un capolavoro che si può apprezzare tanto per la capacità di Lem di farti "vedere" questo sconfinato misterioso oceano e di farti vivere l'emozione delle sue incomprensibili, plastiche e misteriose creazioni, quanto per le domande e gli interrogativi che esso pone e volutamente non risolve, interrogativi che esplorano il rapporto tra l'uomo, il suo pensiero e la sua idea di divinità.
Se una critica può esser mossa a questo libro, è solo quella che in alcuni punti la lettura può risultare noiosa o faticosa: le descrizioni della"solaristica", la scienza che gli uomini hanno dedicato allo studio del pianeta e del suo abitante, sono piuttosto lunghe (per questo motivo, sono state praticamente, quasi del tutto, omesse nelle riduzioni cinematografiche del romanzo), anche se di contro risultano indispensabili per approfondire la conoscienza con questo ambiente alieno e funzionali a creare quell'atmosfera di mistero e di incapacità della scienza umana di arrivare ad una definitiva comprensione della mente di questa "creatura".
Possiamo limitarci ad ammirare le geometriche costruzioni che l'oceano di Solaris produce sulla sua superficie, possiamo stupirci ed emozionarci quando queste forme sembrano, in qualche modo, imitare quelle che l'oceano si trova di fronte, possiamo interrogarci sugli "scopi" di questa straordinaria creatura oppure ancora soffermarci a riflettere sulle implicazioni di questo straordinario "incontro", oppure, infine, speculare sulla velata critica della scienza umana, incapace di affrontare il dilemma dell'inconoscibile e dell'incomprensibile e di riuscire solo ad accumulare una mole spaventosa di dati inutili ed inconcludenti; possiamo certamente fare tutto questo assieme, ma sicuramente non possiamo non ammirare il genio che è riuscito a produrre questo capolavoro immortale.

Nota: ripreso il commento a Urania collezione n.24
 
27 Aprile 2005, 15:07:20Commento scritto da Stormbringer
Voto: 8.50
Intelligenza aliena molto interessante, semina il terrore, spunto per un bel film.
 
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