Questo romanzo presunto appartenente al ciclo dello "Spazio Conosciuto", in realtà non ha alcuna attinenza con il ciclo suddetto e tratta di ben altri argomenti: si tratta di una bufala del curatore di Urania per attrarre acquisti. Stranamente anche la nostra "Compagnia del Ciclo" lo riporta nello stesso Ciclo, fra "reliquia dell'impero" e "la terza mano", ma in realtà è stato solo scritto fra i due ed è del tutto indipendente. In ogni caso si tratta di un romanzo molto più impegnativo e intrigante dei soliti racconti di Niven: l'autore non è certo un grande scrittore, è solo un decoroso scrivano, ma in questo caso dimostra di voler esprimere molto di più. Per certi versi si tratta di SF più moderna dell'epoca in cui è stata scritta, con tratti hard e horror, filosofici e sociologici. Certo, la mano è sempre grezza, però la storia intriga ed il finale sembrerebbe lasciare uno spiraglio ad un seguito mai realizzato. Purtroppo il traduttore Gabriele Tamburini non conosce la grammatica italiana. |