03 Febbraio 2012, 20:23:43Commento scritto da PabloE
Voto: 9.50

Non pensavo ci potesse essere un modo tanto diverso dal solito di trattare la guerra. Non che mi aspettassi un "Se questo è un uomo", ma il titolo, con quel "Mattatoio", non faceva che presagire la spietata crudezza della guerra, del massacro. Vonnegut, invece, pur avendo vissuto il bombardamento, non descrive i dettagli di Dresda distrutta, non c'è spazio per il bombardamento in sè, ci sono degli uomini in balia degli eventi. Un Bill Pilgrim sballottato nel tempo (molto intrigante la concezione di tempo dei Trafalmadoriani, un po' come la penso io anche se con un determinismo troppo marcato), costretto ad azioni già programmate, già avvenute ("fra le cose che Billy non poteva cambiare c'erano passato, presente e futuro"). Perchè è così che va la vita.

Un Bill Pilgrim che vive la propria vita come se fosse solo uno spettatore. In fondo credo che chiunque abbia vissuto certi eventi non possa far altro che considerarsi spettatore. Lo dice chiaramente lo stesso Vonnegut che in questo libro non ci sono personaggi, ma solo "giocattoli indifferenti in mano a forze immense".

Tutto ciò (sommato alla bravura di Vonnegut e ad alcuni passaggi molto coinvolgenti che non sto a spoilerare) permea il libro di una malinconia che neanche Primo Levi era riuscito a farmi provare.
 
05 Luglio 2011, 21:54:21Commento scritto da Klaatu
Voto: 8.00
No, non é un libro bello, né pieno di Sense Of Wonder, questo Mattatoio 5; é invece un libro triste e contorto, di cui forse l'unica cosa poetica é il sottotitolo "La crociata dei bambini”; un libro che lo stesso autore negava essere di fantascienza, ed in effetti, che fantascienza c’è in esso?, vi manca una cosa fondamentale e cioè lo sfondo fantascientifico, sostituito solo da un nebbioso fondale di improbabili alieni, non meglio identificati, di uno sconosciuto pianeta Tralfamadore; è la storia di un uomo e dei suoi ricordi, in parte reali esperienze di vita vissuta da Vonnegut stesso (il bombardamento di Dresda alla fine della II Guerra mondiale). Vonnegut sopravvisse e descrisse questa esperienza tremenda, mischiando le proprie memorie con le avventure di un protagonista senza storia, sposatosi per interesse, senza gloria o eroismo nel comportamento militare, che cerca e riesce a fuggire da tutto ciò che è stata la sua vita saltando qua e là nel proprio tempo personale.
Ma non è un libro brutto, a me è piaciuto, anche se reputo molto faticoso leggerlo per le tematiche narrate e per la mancanza di ogni tipo di suspence, o di appeal avventuroso, con riflessioni tipo …."La cosa più importante che ho imparato a Tralfamadore é che quando una persona muore, muore solo in apparenza. Nel passato essa é ancora viva, per cui è molto scioc­co che la gente pianga ai suoi funerali. Passato, presente e futuro sono sempre esistiti e sempre esisteranno,…. è solo una nostra illusione di terrestri quella di credere che a un momento ne segua un altro, come nodi su una corda, e che una volta che un istante é trascorso, é trascorso per sempre. …". Ecco, l’idea che ogni attimo della nostra vita resti eternamente fissato, come un insetto in un blocco d’ambra, e che la nostra esistenza sia come una infinita collana composta da questi gioielli, sempre splendenti e rivisitabili, ripaga della decisione di leggerlo.
 
03 Aprile 2011, 14:25:33Commento scritto da mitd
Voto: 10.00
Fantascienza? Non fantascienza?
Non ha alcuna importanza: questo libro è di una BELLEZZA DEVASTANTE!
Triste e ironico... drammatico pur mantenendo una nota lieve nella narrazione... Kurt Vonnegut ha impiegato oltre vent'anni alla ricerca della struttura giusta da dare alla testimonianza del bombardamento di Dresda, e ha scelto la forma onirica della fantascienza perché la parola scritta è inadeguata a descrivere la realtà.
E' vero che l'impianto fantascientifico dei viaggi nel tempo è solo formale, così come gli alieni sono un artificio narrativo per esprimere la filosofia personale dell'autore, eppure.... Noi appassionati di fantascienza dobbiamo essere orgogliosi di questo romanzo che più di ogni altro può ricacciare nei denti il sorriso ironico di quanti guardano al genere con sufficienza.
Vorrei poter dare + infinito come giudizio, così che qualunque altro voto non sposti la valutazione dal 10.
 
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