06 Luglio 2016, 11:48:09Commento scritto da adso
Voto: 7.00
Interessante racconto lungo(non riesco a considerarlo un romanzo)di Buzzati sull'intelligenza artificiale.Le tematiche principali,seppur poco sviluppate,riguardano la possibilità di dotare la macchina di sentimenti umani e di farla soffrire,di conseguenza,come una qualsiasi persona in carne ed ossa.Ma ciò che colpisce di più,secondo me,é la capacità di giudizio etico di cui é dotato questo essere artificiale,in grado di decidere,autonomamente,se un altro essere vivente possa meritare di morire.Questa facoltà,probabilmente determinata dalla presenza di un'anima racchiusa in un involucro,posto al centro della macchina stessa,conferisce all'essere un grado di autonomia decisionale pressoché assoluto,senza essere limitato da una qualunque legge imposta dall'esterno,come avviene,per esempio,nel caso delle tre leggi della robotica di Asimov.In poche parole,l'uomo é in grado di replicare sé stesso.Ma a quale prezzo l'autore lo lascia intuire abbastanza facilmente
 
11 Aprile 2012, 16:41:19Commento scritto da attiliosfunel
Voto: 5.00
"Loffio" è la prima parola che mi viene in mente per descrivere questo romanzo, che finisce per non essere né fantascienza né un buon romanzo di narrativa cosiddetta "normale". C'è un minimo di tensione nella prima parte: poi, non appena rivelato il presunto mistero, si entra nella fantascienza di serie C, per di più condita di logorroici e molto teatrali dialoghi che si perdono nel nulla. E che hanno pochissimo di credibile. E' innegabile che la dimensione migliore per Buzzati sia quella del racconto. La mancanza di caratterizzazione dei personaggi, il linguaggio vetusto e i dialoghi non sono evidentamente adatti alla dimensione più ponderosa richiesta da un romanzo (e questo non è neanche lungo!).
 
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