20 Agosto 2016, 21:02:40Commento scritto da adso
Voto: 4.00
Simak scrive davvero molto bene(mi riferisco allo stile).Ma le sue qualità,ahimé,finiscono qui.Il taglio troppo 'favolistico',un moralismo al limite dello stucchevole e il continuo riferimento alla fase crepuscolare del genere umano,rendono la lettura di una pesantezza unica.Tra tutti i racconti salvo sicuramente il quarto e,in parte,il quinto.Sugli altri meglio tacere.Dopo il primo ero tentato di abbandonare e passare ad altro.Tra l'epopea dei Webster(medici,politici,pionieri del viaggio nello spazio esterno,creatori dei cani parlanti,boicottatori di filosofie vitali,etc...),i mutanti(il loro scopo?),robot ridicoli(ridatemi Asimov!),animali parlanti di tutti i generi,dimensioni parallele e formiche evolute,c'é n'é abbastanza per farsi venire il mal di pancia.L'ultimo racconto,tra l'altro,riassume bene il tema di fondo di tutta l'opera che si può benissimo esprimere tramite un antico proverbio romano:Sic transit gloria mundi.A Simak,pertanto,manca pure la capacità di sintesi.Bocciato
 
08 Ottobre 2013, 00:25:16Commento scritto da Klaatu
Voto: 9.50
Un capolavoro. Non si può dire nulla di più su questo libro che io considero, a pari merito delle Cronache Marziane di Ray Bradbury, il migliore esempio di tutto quanto abbia mai letto in fantascienza. Anche per quest’opera ci si trova di fronte ad una struttura a racconti singoli, tutti incentrati sulla storia della famiglia Webster, icona riassuntiva del genere umano al punto da sovrapporsi col suo nome al termine Uomo,  e in cui la continuità narrativa è costituita dal Robot Jenkins che attraversa tutte le varie ere che si succedono sulla Terra.  Il tema caro a Simak di aspirazione alla pace ed alla comprensione tra tutte le specie senzienti trova qui il suo culmine. Sulla Terra si succedono gli Uomini (i Webster), i Mutanti, i Cani ormai eredi del mondo, gli altri animali senzienti ed infine le Formiche, con la loro inarrestabile ascesa. Una Terra che cerca di dimenticare come ci si uccide e ci si combatte l’un con l’altro.  Ma su tutto, in questa eternità resa manifesta dal respiro dei millenni che trascorrono, c’è ancora un posto, a Ginevra, da dove l’antico popolo immensamente stanco e ormai dimenticato potrebbe ancora influenzare le linee di sviluppo delle nuove umanità. Sarà necessario svincolarsi anche da quest’ultima tutela.
Anche per questo libro il limite di voto resta a 9.50, così come per le Cronache Marziane, e per la stessa motivazione : ne leggerò in futuro di migliori?, spero proprio di sì, non c’è un limite ai sogni.
 
05 Gennaio 2012, 09:48:11Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 9.50
Il piu grande romanzo di fantascienza di sempre ?
Probabilmente no. La fantascienza ha cento...mille facce diverse.
City è certamente uno dei picchi piu alti raggiunti nell'ambito della SF.
Un infinito racconto bucolico e crepuscolare sussurrato intorno ad un fuoco.
E' poesia, è riflessione, dolore, amore... un secondo che fluttua nel fiume tempo.
Un secondo infinito.
 
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