04 Luglio 2015, 13:00:00Commento scritto da astrologo
Voto: 9.50
Il capolavoro di Arthur c.Clarke. In un mondo futuro, in cui non esiste altro al di "fuori" di una gigantesca cupola; un computer altamente sofisticato sceglie tra le varie opzioni di far nascere le persone. Ma sbaglia(?) venendo meno alla sua direttiva e facendo nascere qualcuno che riporterà l'umanità ormai verso la fine al ruolo che le compete. Assolutamente bello, anche se un po' troppo lungo.
 
19 Aprile 2015, 20:34:22Commento scritto da gasp63
Voto: 8.00
Decido di leggere 'La città e le stelle' a seguito del seguente commento sulla pagina Wikipedia del film Zardoz:

...Si possono trovare tematiche analoghe (la fuga dall'immortalità di un mondo gestito da un supercomputer, grazie all'intrusione di personaggio estraneo voluto dagli stessi creatori di quel mondo) nel romanzo La città e le stelle di Arthur C. Clarke (1956) da cui John Boorman ha preso non pochi spunti. Nel film troviamo l'identica situazione, personaggi analoghi e l'identico meccanismo del libro.

Ok, John Boorman ha preso degli spunti da questo libro per il suo film, ma libro e film non hanno niente a che fare l'uno con l'altro.

La Città e le stelle è un capolavoro epico e Alvin, il giovane protagonista della storia, riscopre, per scelta ma anche suo malgrado, l'antico segreto della razza umana.
 
25 Settembre 2013, 15:22:28Commento scritto da Fedmahn Kassad69
Voto: 8.00
Arthur Clarke sapeva scrivere benissimo senza dubbio. In questo romanzo offre al lettore la visione dell'umanità tra un miliardo di anni. Immagini avvincenti, visioni titaniche. Può darsi che in questo romanzo i protagonisti sembrino piatti e poco definiti, io amo pensare che forse l'intento dell'autore era proprio questo, perchè i protagonisti di questo romanzo sono la Terra e la Galassia tra un miliardo di anni, i personaggi umani come Alvin o il Buffone sono solo figure di contorno, ciò posto affermo che questo è un grande romanzo che ha inoltre retto benissimo al trascorrere del tempo rispetto alla data di pubblicazione.
 
26 Agosto 2013, 00:35:53Commento scritto da Marcos
Voto: 7.00
Bel romanzo che parte bene ma poi diciamo che lo scrittore mette troppe pagine di dettagli che rallentano la storia ma comunque una trama interessante sul futuro.
 
28 Maggio 2013, 14:54:30Commento scritto da marco.kapp
Voto: 6.50
Questo romanzo è da molti considerato un capolavoro, ma io l'ho trovato piuttosto "lento". Per carità, le implicazioni filosofiche e sociologiche ci sono e permeano profondamente la trama. Il protagonista Alvin è solo uno strumento attraverso il quale Clarke vuole trasmettere il messaggio che la scienza da sola non è tutto, come pure la natura. Ho trovato incredibile come già nel 1956 l'autore già prefigurasse alcune situazioni che possiamo trovare al giorno d'oggi, come un'assemblea in "teleconferenza" di milioni di persone, una cosa possibile oggi in internet con molti strumenti di comunicazione di massa.
Grandiosa la descrizione degli ambienti che, come spiega Curtoni in appendice, segue un certo schema che si ritrova anche in altri romanzi di Clarke: ambiente chiuso -> ambiente più ampio -> ambiente vasto -> ritorno all'ambiente iniziale, con una nuova prospettiva.
Voto 7 per i contenuti, voto 6 per la leggibilità.
 
28 Maggio 2013, 12:40:57Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 6.50

"La città e le stelle" parte bene ma poi rallenta in maniera impressionante.
I personaggi clarkiani, sempre poco caratterizzati, mi creano qualche problema...cioè a volte leggendone il nome non riesco subito a ricollegarlo alla storia, mi devo fermare, fare mente locale e, a volte, tornare indietro; e questo non giova certo alla lettura.
Altra cosa che non mi è piaciuta di "la città e le stelle" è la poca credibilità di alcuni passaggi.
Il protagonista fa in 2 giorni quello che a Diaspar ed a Lys non hanno saputo fare in milioni di anni, eppure in quei milioni di anni nulla è cambiato.I 14 unici che precedono il protagonista spariscono nell'anonimato senza cambiare una virgola mentre la sua semplice presenza a Lys provoca una serie di cose (non spoilero) "definitive", i telepati Lysiani riescono ad intercettare qualsiasi abitante di Diaspar ma non riescono a gestire e intercettare il protagonista nonostante sia la persona (in quel momento) più in vista e discussa della città e per di più sta tranquillamente a casa sua, trova la base del Maestro che nessuno dei pastori ed abitanti di Lys ha mai trovato in milioni di anni (e dire che il territorio di Lys e piccolo e limitato dai monti...), insomma.... non lo trovo credibile!!
Ecco quello che NON mi è piaciuto.

Mi fermo un attimo però, perchè un romanzo va anche contestualizzato, va considerato per quello che era e rappresentava quando fu concepito; "La città e le stelle" uscì nel 1956 e contiene al suo interno idee rivoluzionarie per quell'epoca: le entità senzienti incorporee sono un colpo di genio degno di un grande scrittore come Clarke, la città di Diaspar, statica ed eterna, ha qualcosa di avvenieristico ed anche di profetico. Banche dati enormi ma formate da migliaia di componenti di piccole/medie dimensioni, robot collegati alle banche dati della città e che ne costituiscono la parte attiva, atta a svolgere tutti i lavori pratici, abitanti continuamente connessi tra loro grazie alle banche dati...le banche dati rispondono anche alle tante piccole necessità della vita di ogni giorno. Altra splendida idea è quella della "resurrezione" delle personalità: alle banche dati è affidata anche la continutà della specie. Ovviamente le banche dati, nel corso di milioni di anni, hanno avuto un impatto fortissimo sugli abitanti di Diaspar con profonde conseguenze sulla loro "umanità".
La prima parte del romanzo ed il finale sono fortemente evocative, pregne di "sense of wonder".

Insomma, a caldo, finita la lettura, avrei dato a "La città e le stelle" una sufficenza stentata, con queste ultime considerazioni invece, fatte a mente fredda, riflettendo sul romanzo, su ciò che è e che rappresenta, sulla indubbia maestria di un gigante come Clarke, il volo sale un po.
Un romanzo importante...ma che non mi è piaciuto.
 
24 Gennaio 2013, 16:29:56Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.00
Il vero e unico difetto di questo romanzo è un po' anche il grosso difetto di tutta la narrativa di Clarke: è troppo ricco di idee, trovate, soprese, colpi di scena da risultare alla fine teatrale e poco credibile.
Puro "sense of wonder", dunque, che, a differenza di altre occasioni a mio avviso più felici ("Polvere di Luna", "Le sabbie di Marte", "2001 odissea nello spazio"), sembra non essere sostenuto da una trama solida, al punto che durante la lettura ho avuto più volte l'impressione che l'autore andasse "a braccio" tirando fuori nuove trovate senza avere una idea precisa del disegno generale o di dove volesse andare a parare.
Personalmente ho trovato molto interessante la descrizione della città di Diaspar, interamente governata da intelligenze artificali ed in grado di conservare lo schema di qualunque oggetto indefinitamente per poterlo ricreare all'occorrenza, incluso lo schema mentale delle personalità umane per poterlo trasferire in nuovi corpi; splendide, infine, anche se un po' più tirate per i capelli, le descrizioni delle intelligenze disincarnate: sono idee a mio avviso molto all'avanguardia soprattutto per la SF anni '50.
Il finale è poetico ed ottimistico come si conviene ad un libro appartenente all'epoca "classica" della SF, ma riesce a spiegare tutto e contribuisce ad una buona valutazione.
 
28 Agosto 2009, 00:39:35Commento scritto da Paolo-42
Voto: 9.50
Bello, Bellissimo, consiglio a tutti di leggerlo.
 
08 Gennaio 2009, 11:00:02Commento scritto da nickel
Voto: 7.00
Bello. Mette nostalgia
 
09 Aprile 2007, 12:18:40Commento scritto da ci_acca
Voto: 5.00
Purtroppo un libro che non sono mai riuscito a farmi piacere, malgrado lo abbia anche riletto a qualche anno di distanza. Penso sia molto interessante l'idea di partenza su cui si fonda il romanzo, ma il racconto perde molto presto di qualsiasi interesse e penso abbia una presa debolissima. Non ho trovato nessuno dei personaggi nemmeno lontanamente interessante, e la trama alla fine si trascina stancamente e con passaggi davvero molto inconsistenti. Malgrado dietro la trama ci sia un profondo messaggio di tolleranza e di invito alla convivenza civile, la fine del libro, personalmente, trovo che arrivi come una grande boccata d'ossigeno.
 
10 Ottobre 2006, 13:03:33Commento scritto da ky0
Voto: 9.00
Un bellissimo romanzo, estremamente poetico e riflessivo..
...alla lunga può stancare, in quanto la vicenda non ha grossi colpi di scena,
ma si avvale di sensuali atmosfere per catturare l'attenzione del lettore.
Un po prolisso ma senz'altro valido, poetico come pochi altri libri di sci-fi!
BELLISSIMO ;D
 
28 Luglio 2006, 22:20:49Commento scritto da cat
Voto: 6.00
Mah!? Io l'ho trovato molto noioso e scontato
 
21 Luglio 2006, 10:25:03Commento scritto da marsman60
Voto: 9.00
BELLISSIMO ........SOLO ESEMPLICEMENTE BELLISSIMO
PERDE UN PO' DI RITMO MA FORSE PERCHE' VORREMMO DI PIU' DALLA STORIA.
 
05 Maggio 2006, 01:40:06Commento scritto da pegolo2003
Voto: 6.00
Il libro parte con ottimi presupposti,ma col passare delle pagine perde brillantezza e alla fine si trascina stancamente,comunque da leggere per l'idea ma mi aspettavo di più.  
 
18 Aprile 2006, 07:01:14Commento scritto da rammstein
Voto: 8.50
Affascinante per come riesce a suddividere in due gruppi ben distinti i superstiti della Terra che sono riusciti a sopravvivere in mondi paralleli, dicotomici ma speculari al contempo. Le descrizioni della vita nei due ambienti sono curate e azzeccate, si cerca di trovarvi tratti comuni e di specchiarci in essi. Arriva ad un finale forse troppo rapido, ma comunque ottimistico e quindi tanto basta per concludere degnamente un ottimo romanzo.
 
01 Dicembre 2005, 18:48:41Commento scritto da Lazarus
Voto: 7.50
affascinante la prima parte, cala un pò di ritmo sul finale. Non mi sono innamorato di questo testo ma l'ho apprezzato comunque molto.
 
10 Agosto 2005, 19:39:20Commento scritto da Longfang
Voto: 9.00
Un romanzo superbo, per riscoprire un pò del sense of wonder chè andato perduto negli anni.
 
10 Agosto 2005, 14:59:16Commento scritto da MANUEL
Voto: 7.50
Ho l'mpressione che Clarke si sia ispirato ad abissi d'accaio, anche se fosse rimane comunque un romanzo di farina del suo sacco.Un romanzo molto bello che però non mi ha entusiasmato, forse perchè non adoro il modo di scrivere di Clarke...  
 
21 Giugno 2005, 10:37:32Commento scritto da attiliosfunel
Voto: 7.00
Forse sopravvalutato. Forse per emozionarsi bisogna leggerlo a 12 anni come feci io...  :-X
 
27 Aprile 2005, 14:47:02Commento scritto da Stormbringer
Voto: 9.00
La curiosità dell'uomo non si spegne, neanche in un lontanissimo futuro; come pure non si placano altre prerogative prettamente umane, romanzo che mi è piaciuto moltoanche per un concetto molto ben esposto:  non arrenderti mai.
 
27 Aprile 2005, 08:09:06Commento scritto da vinmar
Voto: 9.00
Qui c'è tutto.Un futuro talmente lontano da non essere immaginabile, una scienza a cui nulla è impossibile, un mondo in cui nulla può essere Nuovo. E l'Uomo, che ancora vuole sognare il Nuovo, qualcosa ancora da vedere per la prima volta. La città e i computer. Un'altro posto in cui gli uomini hanno deciso di vivere secondo un genere di vita diametralmente opposto. E le paure che come sempre non abbandonano l'Umanità, come i preconcetti o il sentito dire. E le stelle che come sempre sono li.
Un romanzo pieno di senso del meraviglioso, della voglia di esplorare, di non arrendersi.
Da leggere
 
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