08 Gennaio 2024, 16:56:30 | Commento scritto da nemesis | | |
Non posso dire che non mi sia piaciuto, ecco diciamo che se cerchi una trama ben definita e chiara, non è il libro giusto. Il difetto è che sta sempre troppo a metà, tende al non-sense ma non ci arriva fino in fondo, inizia a caratterizzare i personaggi ma poi non va in profondità. Nonostante questo è una favolosa e scorrevole lettura. |
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22 Marzo 2015, 19:27:48 | Commento scritto da doge | | |
Non mi è piaciuto,fantascienza poco niente,storia lenta e noiosa,la società futura descritta da Leiber poi la ritengo sciocca e molto poco approfondita....sono solo 206 pagine e mi ci son volute due settimane per leggerlo e,tranne un piccolo interesse nel finale,non ne è valsa la pena.Voto: 5 |
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29 Dicembre 2014, 22:20:25 | Commento scritto da emilio | | |
Vorrei capire il perché certe volte Urania si diverte a presentare romanzi improbabili e sconclusionati come questo. Raccomandazioni? |
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11 Novembre 2011, 21:42:30 | Commento scritto da maxpullo | | |
Romanzo originale, per certi versi divertente e dissacrante, ma purtroppo, come sovente capita nei romanzi di Leiber, anche terribilmente sconclusionato. La pretesa di far satira sul mondo editoriale degli anni '60 poteva forse risultare efficace e sensata in quel periodo, ma oggi di questo intento si riesce ad apprezzare ben poco e, salvo le abbondanti citazioni e riferimenti ad autori contemporanei, il libro si fa apprezzare esclusivamente per il suo fascino grottesco e caricaturale piuttosto che per il messaggio che dovrebbe trasmettere. Di idee ce ne sono tante, forse troppe, ma Leiber riesce in qualche maniera a venirne a capo, creando un caleidoscopio di situazioni allucinanti, surreali, divertenti e strampalate che hanno però il difetto di convergere verso il nulla. Si parla della vita degli scrittori e delle loro frustrazioni, del sesso dei robot e delle molteplici sfumature che può assumere il concetto di "vita", con molte interessanti riflessioni su quella che può essere la vita di una cervello qualora esso venga alienato dal corpo e privato dehli stimoli sensoriali. Alla fine della fiera, tuttavia, sebbene tutte le vicende trovino la loro logica conclusione, ci si ritrova con un pugno di mosche in mano e si stenta a condividere l'allegria e l'ilarità dei protagonisti. Direi che è senz'altro un libro buono per passare il tempo, ma, dalle premesse, poteva esser logico attendersi di più. |
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