22 Maggio 2014, 12:30:13Commento scritto da Sherdan
Voto: 6.50
Confermo il fatto che non sia un "capolavoro" dell'Autore, diverse spanne più giù di "Nascita del superuomo" o "Cristalli sognanti". A mancare è il tratto poetico e delicato che trovo la sua cifra stilistica. Qui il suo tratto si stempera in una sorta di trattatello biologico, sessuale e culturale di cui la storia fà solo da "catalizzatore" e non decolla se non un poco nel finale. Ho trovato davvero prolisse le parti sul vestiario, pagine e pagine di come si vestono i "Ledom" o come si caratterizzano le tecniche costruttive delle loro case, ancora peggio la dissertazione finale sulla "scarsa differenziazione dei generi". Forse, per noi che viviamo a più di cinquant'anni dalla sua pubblicazione, questo tema "dirompente" pare un pò stantio ma bisogna pur guardare con benevolenza al tentativo dell'Autore di rompere un pò gli schemi del comune "ben"pensare del suo tempo e della sua società. A questo punto non posso non dare atto che certe intuizioni sul senso dell'Amore, con la "A" maiuscola però, sono sempre valide, ancor di più ai giorni nostri.
 
09 Febbraio 2011, 19:36:50Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.00
Questo romanzo non è di semplice lettura nè di semplice interpretazione.
Sebbene, infatti, la banalità e l'inconsistenza della storia narrata, abbiano del ridicolo, immediatamente dopo la lettura ci si accorge che il vero intento dell'autore non è quello di divertire o di raccontare, quanto piuttosto quello di indurre una serie di riflessioni su due argomenti piuttosto scomodi quali il sesso e la religione.
Questo romanzo non è dunque una vera e propria storia di fantascienza, ma bensì uno scritto cui la bravura dell'autore ha saputo infondere un qualcosa di unico, quasi una sorta di formula magica capace di veicolare il suo pensiero e la sua visione del mondo attraverso il tempo e di portare la mente del lettore a lavorare ad un livello inconscio più che ad apprezzare la sua trama.
Durante la lettura, infatti, se non ci si lascia subito sopraffare dalla noia mortifera della storia e si prosegue fino in fondo, ci si accorgerà che, pagina dopo pagina, il quadro si fa via via più chiaro e che il pensiero dell'autore traspare alla fine in maniera limpida oggi come all'epoca della sua stesura.
Non sarà un capolavoro, ma rimane un'opera inconsueta e originale, in grado di gettare un ponte tra la fantascienza e la filosofia.
 
12 Aprile 2006, 16:20:40Commento scritto da marsman60
Voto: 4.00
FORSE PER IL PERIODO IN CUI E' STATO SCRITTO POTEVA ESSERE DIROMPENTE E TRASGRESSIVO
OGGI CON PLATINETTE E LUXURIA IN CIRCOLAZIONE(niente di personale) E' VERAMENTE
                 NNNNNNOOOOOOOOIIIIIIIOOOOOOOOOOSSSSSSSSOOOOOOOOOO.
 
19 Agosto 2005, 03:25:59Commento scritto da combatrockit
Voto: 9.50
Una struttura costruita magistralmente (a cominciare dalla situazione iniziale) serve a Sturgeon per riflettere su uno dei temi a lui più graditi e da lui meglio affrontati: la diversità come apparenza, la solidarietà tra uguali come necessità umana. L'ampia digressione su una possibile, diversa religione dell'uomo e del futuro dà i brividi per la sua attualità in tempi di "guerre di religione" e "scontri di civiltà". In più, ancora una volta l'autore regala immagini e descrizioni difficili da cancellare dalla memoria. Se non è un capolavoro, Sturgeon ci è andato parecchio vicino.
 
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