10 Novembre 2021, 08:11:07Commento scritto da npano
Voto: 6.50
Non mi è dispiaciuto come romanzo breve,
Ma da Reynolds mi aspettavo qualcosa di più. se lo avessi letto senza sapere di chi fosse, forse non avrei cercato richiami con gli altri suoi romanzi.
Assurda ma un po' romantica la scrittura delle pareti ( a me ha ricordato i libri viventi di Farenheit 451)

Ho trovato molti spunti interessanti , poteva tranquillamente essere sviluppato in un vero romanzo , lo spazio c'era e le prospettive succulenti.
Ma invece ha scelto la strada breve che a mio parere non è ne carne ne pesce.
Comunque non so bene cosa ho mangiato ma la cena era comunque buona

Personaggi semplici ma funzionali :
Scur : personaggio principale e nostra eroina ( sua è la voce narrante )
Prad:  il fido scudiero
Orvin: il cattivo ( monodimensionale)
il resto?  un paio di cartonati e basta.

Finale OK
 
06 Settembre 2021, 23:11:50Commento scritto da rarinantes
Voto: 8.00

Non condivido la delusione presente in altri commenti; si tratta di un romanzo breve e non credo sia possibile fare scenari e sviluppi ampi come in testi ben più consistenti. La storia ha il sapore della FS classica e questo è per me un grande merito a fronte di molte ( troppe ) opere attuali sconclusionate ed ermetiche. Reynolds è un autore di alto spessore e si legge sempre bene.
 
30 Agosto 2021, 08:50:45Commento scritto da ciccio
Voto: 4.50
Sarò brutale ma onestamente, parafrasando Fantozzi mi sembra una C........a pazzesca.
 
13 Agosto 2021, 12:22:03Commento scritto da Algernon
Voto: 7.50
 
20 Luglio 2021, 19:07:32Commento scritto da bibliotecario
Voto: 6.00
Romanzo breve, ma pur sempre un romanzo di Reynolds, quindi non mi aspettavo un capolavoro assoluto dal respiro di Il prefetto, ma certamente molto di più di quello che mi sono trovato a leggere. Per carità avessi letto il libro senza sapere chi fosse l'autore avrei dato la sufficienza piena, e per onesta intellettuale la darò lo stesso. Ma chi si aspetta da questo libro di ritrovare il Reynolds del ciclo Rivelation Space rimarrà fortemente deluso. Magari voglio credere che ciò sia dovuto alla traduzione ma non sembra neanche di leggere lo stesso autore. Fatte queste premesse la storia in se è interessante, un gruppo di ex militari molti dei quali dei criminali di guerra e l'equipaggio dell'astronave che li trasporta, la Caprice, tutti in ibernazione si risvegliano dove dovevano arrivare ma con un ritardo di più di mille anni; in una situazione drammatica dovuta sia allo stato di precaria funzionalità della astronave stessa, sia ai conflitti che si innescano tra le varie fazioni in cui si dividono i risvegliati, sia per la situazione del pianeta di destinazione del loro viaggio. Oltre a questo Reynolds dipana il tema che da il titolo al romanzo, i Proiettili lenti, che gli serve per rendere più drammatica la vicenda dei sopravvissuti dell'astronave Caprice. Il tutto raccontato dal punto di vista di un Ex militare imbarcata per errore come criminale di guerra. Il romanzo per alcuni avrà il pregio della brevità e della semplicità ma per me manca del tutto del Backgroud abituale nei romanzi di Reynolds, manca del Sense of Wonder, dell'approfondimento e della sfaccettatura dei personaggi. In conclusione un romanzo in assoluto magari pure sufficiente ma certamente il peggior romanzo di Reynolds tradotto in Italia. Ed ovviamente ho letto tutto quello arrivato da noi.
 
17 Luglio 2021, 19:24:44Commento scritto da Oldman
Voto: 8.50
Trovo questo romanzo molto ben fatto e scorrevole all'altezza di Reynold. Un vero romanzo di SF senza inutili orpelli e aggiunte solo per aumentare il numero di frasi scritte! Mi piace, e letto in pochissimo tempo!
 
09 Luglio 2021, 18:56:19Commento scritto da capricorno52
Voto: 6.50
Alastair Reynolds , autore cult, della  serie Revelation Space si cimenta tramite un racconto lungo con una storia nata da un atto di violenza durante una guerra,  ma che spazia sui temi della coscienza e dell’ identità di se stessi per scoprire chi siamo veramente , chi vogliamo divenire , e come riuscirci.
Alla fine di una lunga guerra, durante un cessate il fuoco, un soldato di nome Scur è catturata da un criminale di guerra, Orvin, e , lasciata per morta tra le rovine di un bunker. Si sveglia e rivive a bordo della “Caprice” una ex nave da crociera trasformata in trasporto di prigionieri . Qualcosa è andato terribilmente storto con la nave,  con un computer che muore lentamente e passeggeri  svegli, per lo più criminali di guerra o soldati appartenenti a fazioni diverse e fra loro ostili , ma anche civili e  membri dell'equipaggio.  Non solo , la nave è in orbita da tempo immemorabile al pianeta Tottori , destinazione originaria che nel frattempo sta attraversando un lungo periodo glaciale. Ad aumentare le paure e l’odio di Scur,  anche Orvin è sulla nave, il che potrebbe causare problemi...
Premetto che amo la creatività e la scrittura dell’ Alastair Reynolds, autore  della brillante serie Revelation Space, ma alla fine dopo la lettura  non sono certo di amare “Slow Bulletts”.
All’ inizio il racconto trasmette un pesante senso di disperazione ,  condensato nel raccontarsi in prima persona sul passato e su ciò che sta succedendo nel presente da parte di Scur , poi proseguendo,  cominciano ad affiorare i temi cari a Reynolds  , ad esempio l’importanza della memoria o meglio di non perdere la memoria intesa come immagine di se stessi e  dei nostri cari ma anche come somma delle conoscenze che formano la cultura e che rappresentano un bene collettivo  , e cosi’, scopriamo cosa sono i proiettili lenti nei corpi dei passeggeri  (spoiler)  memorie incapsulate che interagiscono con la mente e stimolano i sentimenti , come alcuni ricordi di vita, curriculum , storie di servizio, esperienze.
Il racconto prende vita e procede oltre,  affrontando i temi angoscianti legati alla pura sopravvivenza dei personaggi, tuttavia nel proseguire , Slow Bullets trascura la parte Hard SF , le ambientazioni cosmologiche e le realtà tecnologiche , anche gli imperscrutabili alieni sono liquidati in poche pagine , lasciando una sensazione vaga e insoddisfatta nel contesto in cui di solito risiede il senso del meraviglioso , d’ altra parte anche i personaggi , ad esempio non riesco ad immaginare Orwin come rappresentante del male ,  e , tranne Scur che ha il pregio di evolvere nei sentimenti dall’ odio alla redenzione ma solo nel finale del racconto ,  sono piuttosto schematici e freddi ,  figli anche di una prosa piatta poco colorata  , a volte caratteristica negativa di Reynolds.
Nel dire tutto questo , tuttavia, il libro si legge velocemente  e scorre bene , a me da’ la sensazione di una anticipazione  ,  molto breve , con molti tratti epici , quasi un piccolo angolo in una trama piu’ grande  , però  anche a causa di questa sua brevità,  la storia non raggiunge mai le vette che avrebbe potuto potenzialmente raggiungere.
Come fan di Reynolds mi aspetto piu’ robustezza e varietà nella trama, una scrittura appropriata , con ricchezza di termini, che supporti al meglio l’ immaginazione del lettore.
Sufficiente.
 
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