12 Febbraio 2021, 12:14:13Commento scritto da antosimov
Voto: 7.50
Avevo già letto tre capitoli della saga, GRAVITA' ZERO, GIOCO DEI VOR, BARRAYAR   e mi erano piaciuti.
Questo romanzo rispetto agli altri è più romantico, scanzonato; una fantascienza farcita di ironia, ma non è un difetto.
Ho conosciuto nuovi protagonisti, ho rivisto altri già conosciuti , anche il capitano VORPATRIL mi ha fatto compagnia per un paio di settimane.
complessivamente il mio giudizio è positivo.
 
10 Gennaio 2021, 20:10:12Commento scritto da attiliosfunel
Voto: 7.00
Non capisco assolutamente i giudizi negativi su questo libro: qui la Bujold è (quasi) al top della forma, penalizzata probabilmente, solo dal fatto di avere scelto Ivan invece di Miles come personaggio principale, e purtroppo Ivan NON è Miles. Per il resto, il brio, i dialoghi frizzanti, la scorrevolezza dei bei tempi ci sono quasi sempre, specie nella prima parte su Komarr e nella parte finale, mentre cede leggermente nella parte centrale dopo l'arrivo su Barrayar, con molti incontri tra Ivan, Tej e i personaggi principali della saga (Gregor, Miles etc), anche se almeno il banchetto con la madre di Ivan e Simon Illyan si rivelerà fondamentale per il proseguimento. Ottimo il finale.
 
17 Dicembre 2020, 17:58:59Commento scritto da Oldman
Voto: 8.50
Nonostante il suo "clima" da commedia Americana che con la SF non ci azzecca molto devo dire che mi ha divertito! In alcune parti mi ricordava la serie USA anni 70/80: mia moglie è una strega e la famiglia Adams! Comunque lo trovato scorrevole e mi ha fatto passare un po' di tempo allegramente.
 
15 Dicembre 2020, 15:40:52Commento scritto da ciccio
Voto: 7.00
E' sempre un piacere tornare a Barrayan
 
30 Novembre 2020, 17:00:54Commento scritto da H.P.L.
Voto: 6.00
Per prima cosa devo evidenziare che sono un fan della saga dei Vor della Bujold tanto che di questo romanzo stavo leggendo da settimane e con fatica (vista le mia non eccelsa padronanza della lingua inglese ed il poco tempo a disposizione) la versione originale in formato e-book.
Ad oltre un terzo del libro (l'arrivo a Barrayar di Ivan, Tej e Rish) mi ritenevo contento della trama ed in generale della vicenda imbastita dall'autrice e quindi, non appena saputo che sarebbe a breve uscita l'edizione tradotta in italiano, ho fatto veri salti di gioia perché finalmente avrei potuto godermi il romanzo con maggiore scioltezza
Ho naturalmente reiniziato da capo e già qui ho rilevato un primo elemento che mi ha fatto storcere un po' il naso: ripeto, non sono un asso nella conoscenza della lingua inglese, ma non sono così ignorante da non aver percepito una certa piattezza ed inefficacia nell'operato del traduttore; certo la Bujold usa una quantità esagerata di modi di dire e di 'slang' ed è quindi non facile trasporre il tutto in italiano ma... si poteva senz'altro fare di meglio. Sorvolando su questo dato arrivo comunque al romanzo.
Come dicevo, fino all'arrivo dei nostri protagonisti sul pianeta natale di Ivan il plot mi era piaciuto (la scena del matrimonio barrayarano in emergenza fra Ivan e Tej è assolutamente esilarante, va beh non è un elemento puramente sf ma comunque è veramente spassoso!) e mi aspettavo un crescendo della storia stile Bujold ma, proseguendo nella lettura, mi sono via via accorto che questo non stava accadendo, anzi, con l'arrivo sul pianeta del parentame di Tej la trama ha preso una piega francamente confusa e poco avvincente, ambigua, che neanche la parte un po' più movimentata relativa alla 'conquista' dell'ex bunker cetagandano ha saputo ravvivare. E dopo tutto questo, dulcis in fundo, il finale: uno dei più banali e stucchevoli che la Bujold potesse scrivere.
Risultato: un fan deluso da quello che si può senza dubbio considerare il più debole dei romanzi del ciclo dei Vor, un'opera in cui manca quell'azione e quell'intrigo a cui la Bujold ci aveva fin qui abituati (intendiamoci: lo stile e la qualità della scrittura sono sempre eccellenti, da qui almeno la sufficienza) e che delude quindi le aspettative.
Vediamo quindi cosa succederà nell'ultimo lavoro Vor-iano previsto in pubblicazione sempre nella collana Jumbo!
 
27 Novembre 2020, 10:51:17Commento scritto da bibliotecario
Voto: 6.50
Leggere un nuovo romanzo del Ciclo dei Vor per uno come me cresciuto a pane e fantascienza nel secolo scorso è come tornare a casa dopo una lunga assenza. Poi la Bujold può scrivere pure la lista della spesa di Casa Vorpatril ma per me sarà sempre un piacere leggere quelle pagine. Leggere di come sta Miles o Illian, di cosa combina Ivan o Gregor, Cordelia o Ekaterina. Immergermi nell'aria di Barrayar è un balsamo ristoratore. In conclusione per dare un giudizio a questo libro ammetto di non essere per niente obbiettivo.
 
23 Novembre 2020, 16:55:20Commento scritto da capricorno52
Voto: 5.00
Ultimo nato e tradotto in italiano del ciclo Vor , continua  la saga della famiglia Vorkosigan , questa volta la storia ha come protagonista Ivan Vorpatril cugino di Miles.
Il libro , acquistato per curiosità e collezionismo, è sorprendentemente mediocre rispetto alla maggior parte delle produzioni precedenti , trama che poco ha che fare con la SF sia essa di genere hard ,  Space Opera o avventurosa , racconto piatto , niente suspense,  composto per lo piu’ da dialoghi fra i protagonisti , che fra loro si specchiano tramite fumosi discorsi per conoscersi, ambientazioni praticamente inesistenti, tecnologie banali e sottintese, mai tecnicamente approfondite.
Il libro inizia molto lentamente con l’intervento di Ivan Vorpatril a metà fra il cavalleresco e lo spionistico , a supporto di due ragazze segnalategli dal cugino Byerly come prede d’amore,ma ovviamente ben diverse dotate di personalità forti , minacciate di morte , il libro quindi potrebbe essere un thriller, ma non c' è tensione e presto la trama si sfilaccia in un continuo e illogico  spostamento da una residenza all’ altra e da un pianeta all’ altro , il rapporto fra i personaggi viene riempito   tramite discorsi che sembrano casuali e con l’esercizio di una ironia sottintesa e salottiera , tanto da sembrare  uno sviluppo letterario ,  in peggio,  dei romanzi rosa di Liala, e, come nei romanzi rosa il cavaliere sposa l’eroina per salvarla.
Romanzo , per nulla avvincente , noioso fin dal principio , nessun accostamento a mio parere con la SF , insomma una brutta produzione da parte della  Bujold , di cui sono da apprezzare altre opere.
Forse una chiave di lettura è la messa a confronto a distanza fra Ivan e Miles quasi che l’autrice voglia dirci che anche gli uomini calmi tranquilli , amanti dell’ organizzazione piuttosto che del caos hanno le loro chances nel combattere i cattivi e con la patina del bravo ragazzo di conquistare la donna del cuore.
Libro consigliato solo agli amanti del Vorkosiverse.  
 
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