05 Marzo 2022, 11:14:16Commento scritto da Free Will
Voto: 10.00
Sostanzialmente si tratta dell'Odissea di Omero, però descritta dal punto di vista di Penelope, moglie di Odisseo, per 10 anni assente per la guerra di Troia e per altri 10 a spasso nel Mediterraneo. E' interessante sapere, secondo questa interpretazione, che tutte le vicende di Odisseo (Polifemo, Circe, Calipso, le sirene, ecc.) giungono a Penelope sotto forma di racconti di vari navigatori che le hanno osservate oppure ascoltate da altri. Penelope è figlia di Icario, re di Sparta e di una naiade, ed attende speranzosa e paziente il ritorno di Odisseo, anche quando si installano nella sua grande dimora un centinaio di Proci, che mangiano a dismisura i raccolti e la carne degli allevamenti di Odisseo, oltre che dilapidare le varie fortune della casa.
Sono soprattutto interessanti i comprimari di questo racconto. In particolare i suoceri di Penelope, che vivono con lei, cioè Anticla e Laerte. Proprio per sfuggire alle richieste dei Proci di sposare uno di essi, immaginando la morte di Odisseo, Penelope tesse di giorno e smonta di notte la famosa tela, che in realtà è un sudario predisposto per Laerte quando morirà. Spicca fra gli altri personaggi la cugina di Penelope, cioè Elena la puttana, che cornifica il marito Menelao, per mettersi con Paride, scatenando la guerra di Troia. Elena dimostrerà sempre antipatia per Penelope, sfottendola di continuo, facendo continuamente confronti di bellezza, ma soprattutto paragonando la sua bella vita (infatti cornificherà abbondantemente anche Paride), con quella scialba di Penelope che aspetta, forse inutilmente, il ritorno di Odisseo. E comunque anche Penelope probabilmente si concederà con soddisfazione a vari Proci. C'è anche Euriclea, nutrice di Odisseo, che manifesta sempre la sua ostilità verso Penelope.
Ma soprattutto ci sono le 12 ancelle più fedeli a Penelope, che le stanno vicino e fungono anche da spie avvicinando, su richiesta della signora, i vari Proci nel loro letto. Purtroppo faranno una brutta fine perché quando Odisseo finalmente ritorna, insieme al figlio Telemaco le impiccherà per presunto tradimento.
Il bello di questo racconto è tutto nell'intercalare dei capitoli, con i racconti delle ancelle, anche e soprattutto in rima o come canzoni.
E' come leggere un vero dramma teatrale greco e si ha l'impressione di assistere ad una rappresentazione, seduti sugli spalti di un anfiteatro. Geniale.
 
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