06 Aprile 2009, 19:38:28Commento scritto da maxpullo
Voto: 3.50
Dall'irritante all'insulso, dal disgustoso all'irrimediabilmente stupido, quasi tutti i racconti di questa antologia coprono ogni singola sfumatura di sentimento negativo che si possa provare durante la lettura e rappresentano un eccellente esempio del perchè la letteratura horror sia da sempre considerata un genere minore.
La macabra "Colazione" di un opaco James Herbert, lo struggente "Orologi" di uno sconosciuto ma ispiratissimo Darrel Schweitzer, l'interessante spaccato di aldilà di "Agonie infinite" immaginato da James Kisner e il giallo spettrale alla Helen Driscoll de "La donna nel muro" di John Daniel sono gli unici racconti che si salvano, ma non bastano a risollevare le sorti di una antologia tutta da dimenticare: sono solo dei fugaci lampi che non bastano a diradare la pesante tenebra della pochezza, della mancanza di idee e del pressappochismo degli altri 33.
Da menzionare per la sua stupida e gratuita crudeltà il racconto "Buona notte, dolce principe" di D.W. Taylor, che, oltre alla irritante mancanza di senso compiuto e di una qualsiasi trama (ma è un male che accumuna molti altri racconti), utilizza la triste coperta dell'horror per proporci l'invereconda e crudele descrizione della crudeltà del protagonista verso un cagnolino.
Statene alla larga!
 
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