Che Tubb fosse uno scrittore prolifico lo sapevo già,ma che potesse dar vita a un romanzo di questo livello mi ha stupito non poco.I temi toccati sono diversi e richiamano,come fatto notare nella scheda dedicata all'autore,grandi capolavori del passato come Il Mondo Nuovo e 1984,ma anche,secondo me,Utopia di Thomas More (una considerazione per niente banale sulla corretta applicazione delle pene da comminare ai condannati in ambito penale).Il concetto di base attorno al quale ruota la vicenda è quello del controllo degli istinti violenti,insiti nella natura umana,attraverso rimedi di origine chimica.Pertanto,inibizione preventiva atta a garantire la sicurezza e,soprattutto,il controllo sociale.Ma tale inibizione ha degli effetti secondari deleteri che l'autore è bravo a mettere in risalto mediante una trama divertente e ricca di trovate interessanti,anche se non propriamente originali.L'entrata in scena di Naomi rappresenta l'elemento di rottura che porterà alla presa di coscienza finale con risvolti,teoricamente,drammatici.Ho poi trovato davvero bellissima la metafora del manichino che continua a correre,senza sosta,alla ricerca di una via d'uscita,fino a trovarla...Ma sarà quella giusta?Lettura assolutamente consigliata |