16 Febbraio 2016, 15:09:16Commento scritto da remotino
Voto: 7.50
A me è piaciuto! Di fantascienza ce n'è poca se non nello sfondo della storia della catastrofe. D'altro canto sono gli anni '56 e di storie di astronavi ed alieni non era il filone predominante. In alcuni passaggi si percepisce la tensione del racconto.
Il finale mi è sembrato troppo brusco, ma lo scopo era raggiunto.
 
20 Maggio 2010, 10:07:15Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.50
Sinceramente mi aspettavo di meglio dalla lettura di questo classico a lungo rimandata.
La catastrofe, sebbene originale e ben pensata, è appena accennata e rimane sullo sfondo di una vicenda sostanzialmente psicologica il cui scopo è quello di mostrare l'abbrutimento dei sopravvissuti e la totale perdita dei valori morali che caratterizzano la nostra civiltà.
Molto bello e suggestivo l'incipit del romanzo con la descrizione della "vallata" e la storia dei due fratelli e molto efficace anche il finale che, nonostante appaia un po' frettoloso e convulso, riecheggia in parte la storia biblica. Ma la vicenda nel mezzo, con il viaggio degli esuli scampati alla rovina di Londra, appare banale e scontato, nonostante la presenza di alcune scene volutamente "forti".
Quello che risulta poco convincente è in effetti la rapidità con cui si sviluppa la storia: è incredibile che l'agonia di Londra e del mondo intero siano liquidate in pochissime righe e ugualmente incredibile è che il protagonista si trasformi, nel giro di poche ore, in uno spietato signorotto feudale senza scrupoli di sorta, capace di uccidere e di decidere per la vita e la morte di chi lo accompagna. Mancano, a mio avviso tutta una serie di descrizioni, sfumature e riflessioni, doverose in un romanzo di questa portata e soprattutto di questa lunghezza.
Senza alcun dubbio, non è tra i migliori romanzi di genere catastrofico che ricordi: di sicuro è assolutamente inferiore all'altro libro di John Christopher "Una ruga sulla terra", assai più efficace e convincente.
 
20 Aprile 2010, 21:36:16Commento scritto da brz57
Voto: 7.50
Romanzo di notevole solidita', semplice ma non banale, scorrevole e duro quanto basta. E' l'ennesima discesa all'inferno su una terra sconvolta, in cui i valori fondamentali vengono stravolti e nel giro di pochi giorni l'etica, la morale e le persone cambiano in maniera drastica. L'amaro finale e' la ciliegina sulla torta di una narrazione sempre all'altezza.
 
16 Luglio 2009, 13:37:08Commento scritto da gasp63
Voto: 7.00
Il parallelo naturale è con il mitico "i sopravvissuti" di Terry Nationdal quale è stata tratta la famosa serie televisiva della BBC a metàdegli anni 70.
In quel caso il flagello era una malattia umana, inquesto una malattia delle piante erbose, ma con conseguenze analoghesulla specie umana.
Unica pecca una eccessiva deriva violenta che ne "i sopravvissuti" non era stata immaginata..almeno non in questi termini.
Romanzo forse allungabile con un maggior approfondimento della psicologia dei protagonisti.
 
07 Novembre 2005, 18:38:43Commento scritto da grifone58
Voto: 7.00
Un romanzo che può essere definito una pietra miliare della FS, consigliatissimo
 
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