26 Aprile 2024, 11:35:10Commento scritto da Free Will
Voto: 10.00
KF
 
23 Novembre 2020, 13:39:02Commento scritto da galions
Voto: 8.50
Nel XVI secolo la riforma protestante espressa dalle tesi di Martin Lutero dilaga nell’Europa occidentale, in Inghilterra Enrico VIII consuma lo scisma con la chiesa cattolica abolendo i monasteri, ma la figlia Maria Tudor, meglio conosciuta come Maria ‘La Sanguinaria’ impone con la forza una dura restaurazione del primato cattolico.
La ricaduta più immediata del luteranesimo nella quotidianità è la traduzione della Bibbia dal latino
e con essa la possibilità ed il diritto, per i credenti alfabetizzati, di leggere direttamente il testo sacro senza la mediazione di un ecclesiastico.
Si tratta di una minaccia senza precedenti al potere e all’autorità della Chiesa di Roma.
Nel villaggio sempre più prospero di Kingsbridge la religione si conferma il paravento dietro il quale vengono giustificate le lotte di potere.
‘La colonna di fuoco’ porta con sé un tentativo di innovazione significativo nella varietà delle ambientazioni, accanto a Kingsbridge la scena si sposta frequentemente in Francia, in Spagna, in Olanda, sia perché alla morte di Maria Tudor il trono inglese è conteso dai sostenitori cattolici di Maria Stuarda residente nella capitale francese, sia perché l’orizzonte di Kingsbridge si è aperto all’Europa attraverso il bisogno continuo di rapporti commerciali.
La ricchezza del villaggio immaginato da Follett è legata alle fortune mercantili, ma queste sono a loro volta legate alle alterne sorti militari dell’Inghilterra che possono determinare in poco tempo l’arricchimento o la rovina delle famiglie.
Quello che non cambia è la separazione morale nel mondo di Ken Follett.
Personaggi buoni, solidali, belli, gentili, premurosi, talvolta eroici persino da una parte, vessati all’inverosimile da canaglie bigotte, ignoranti, squallide ed abbiette sino agli abissi della malvagità più crudele che possiate immaginare.
Anche se è doveroso notare che in quest’occasione i cosiddetti buoni non sono più così inevitabilmente indifesi e vulnerabili come lo erano ne ‘I pilastri della terra’ ed in ‘Mondo senza fine’, inoltre sebbene Follett non riesca mai a delineare un protagonista moralmente controverso o complesso, il protagonista principale Ned Willard potrebbe essere considerato un’eccezione dato che ad un certo punto si pone dei quesiti sull’evoluzione del suo comportamento.
Il merito inalterato dell’autore è quello di scrivere fluentemente, di essere documentato a dovere sul periodo storico e almeno in questo titolo di aver innovato il suo canovaccio differenziando le ambientazioni, oltre alla capacità di saldare l’invenzione letteraria con gli eventi storici.
Su questo l’esempio migliore è l’intreccio di sotterfugi e intrighi che preparano una delle pagine più buie nella storia del cristianesimo: il massacro della notte di San Bartolomeo nella Parigi del 1572, oppure la ricostruzione della dinamica militare della battaglia navale di Gravelinga che vede la marina inglese contrapposta alla ‘Invencible armada’ spagnola.
La traduzione di Annamaria Raffo e Roberta Scarabelli agevola la lettura fluida e ci permette
di conoscere parole ormai in disuso come ‘giustacuore’ che designa un capo d’abbigliamento dell’epoca, così come vocaboli legati al mondo della navigazione, ma soprattutto ci permette di leggere novecento pagine senza cali d’attenzione.
 
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