06 Maggio 2021, 02:15:10 | Commento scritto da dargon10 | | |
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23 Novembre 2018, 19:04:18 | Commento scritto da capricorno52 | | |
Fantarcheologia ? Esoterismo ? Racconto Gotico ? Un opera che omaggia Lovercraft sia ricreandone le atmosfere, che attraverso la descrizione di oggetti mistici , le citazioni in linguaggio ancestrale ed i richiami al passato remoto dell’ umanità. Il racconto per la trama principale e nei primi capitoli è gradevole ed avvincente , una diversione a metà libro non aggiunge nulla al mistero rompendone la continuità, fortunatamente ritornando alla trama principale l’atmosfera si fa' di nuovo cupa e avvincente, nel il finale si sconta una caduta di tensione. Letto tanti anni fa e poi in larga parte dimenticato , riletto oggi mi ha affascinato con una scrittura scorrevole ed una certa dose di pathos, tuttavia ho riscontrato una certa discontinuità nelle pagine centrali forse dovuta a qualche taglio. In conclusione un buon racconto che vale una lettura , ma intendiamoci è lontano dagli scritti del maestro H. P. Lovercraft. |
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05 Settembre 2016, 15:33:39 | Commento scritto da remotino | | |
Fin dalle prime pagine la storia si mostra molto gradevole e piena di suspense. L'archeologia fantastica è molto intrigante e di mio gradimento. Il finale è un apoteosi di fantascienza degli anni '40. |
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26 Luglio 2015, 15:09:02 | Commento scritto da astrologo | | |
sono in parte contento di aver letto questo romanzo (riletto, dopo tanti anni), perché l'età matura mi ha dato modo di apprezzarne il contenuto. Ben scritto e ben congegnato questa rivisitazione di cicli lovercraftiani mi è sembrata ben fatta. Un pò tirato per i capelli il finale. |
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11 Gennaio 2014, 12:35:50 | Commento scritto da brz57 | | |
Sinceramente non mi ha entusiasmato particolarmente; e' comunque un romanzo abbastanza scorrevole e quindi la lettura non diventa pesante. L'inizio mi era sembrato molto promettente ma poi la trama non mi ha convinto molto..e neppure il finale. |
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03 Febbraio 2009, 14:55:05 | Commento scritto da attiliosfunel | | |
Concordo: godibile, anche se non esaltante. Alcune pagine hanno il loro fascino, altre sono inutili, ma comunque supportate da una scrittura scorrevole. Sono però convinto che la Negretti abbia falciato via interi episodi e pagine dell'originale, col risultato di rendere incomprensibili molti passaggi. |
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11 Giugno 2008, 12:13:01 | Commento scritto da maxpullo | | |
Donald Wandrei è stato uno dei più grandi fan ed amici di Lovecraft el'influenza del grande visionario di Providence traspare appieno in questo suo romanzo, che, fedele ai temi della narrativa di H.P., ricorda moltissimo "Il richiamo di Chtulhu", pur senza riuscire a riprodurre appieno l'atmosfera. Nonostante l'argomento sia dei più stimolanti e le premesse per il capolavoro ci siano tutte, la storia non riesce a decollare e con una trama spesso sfilacciata, il racconto si trascina verso il finale senza particolari sussulti, dando l'impressione che l'autore abbia teso più a fare omaggio al suo grande amico, riproponendo un centone dei suoi racconti a più grande effetto, piuttosto che creare un racconto nuovo. Chi conosce la narrativa di Lovecraft potrà divertirsi ad identificare i brani ripresi dai suoir acconti (la caverna piena di ossa de "i ratti nel muro", il cimitero preistorico de "la dichiarazione di Randolph Carter", la statuina e la storia de "il richiamo di Chtulhu", il mito dei grandi anziani de "le montagne della follia", etc), mentre gli altri lettori potranno cimentarsi nella lettura di un romanzo "diverso dal solito", godibile, anche se forse poco esaltante.
Nota: ripreso commento a Urania n. 120 |
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