03 Febbraio 2024, 13:42:30Commento scritto da Free Will
Voto: 4.00
Dicono che questo romanzetto ( o racconto lungo) faccia parte di un ciclo in cui, fra l'altro, sarebbero compresi "La luce morente" e "Il viaggio di Tuf". Francamente non vedo alcuna attinenza con gli altri romanzi (peraltro molto apprezzabili), se non il fatto che è ambientato , come gli altri, nella nostra galassia: mi sembra veramente poco per inserirlo in un ciclo, a meno che non si voglia dargli un'importanza che non ha. Non sembra nemmeno uno scritto di Martin, che ha dato prova di ben altro.
Detto questo, il libro sembra una specie di riassunto scoordinato di altri scritti.
Ci troviamo a bordo di una strana astronave, partita da un pianeta, per andare chissà dove e chissà perché, alla ricerca di un fantomatico popolo alieno.
Con fatica scopriamo un piccolo equipaggio costituito da un uomo che ha preso in affitto la nave, e da vari specialisti, scienziati e tecnici, uomini e donne,decisamente male assortiti.
Il proprietario e capitano della nave è piuttosto misterioso e non si fa vedere, se non come ologramma, dall'equipaggio (poi verso la fine si scoprirà perché). La nave viaggia a velocità iperluce, come se tutti sapessero (chissà come) qual è il punto d'incontro.
Non accade praticamente alcunché per qualche settimana di viaggio, senza che qualcuno abbia un compito specifico, se non fare sesso, tutti/e con tutti/e, tanto per passare il tempo.
Poi ad un tratto succedono vari eventi tragici. Abbiamo una vaga idea  di chi o cosa sono gli alieni, ma poi finisce tutto e ci chiediamo cosa abbiamo letto. E soprattutto perché?
 
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