07 Settembre 2013, 01:55:55 | Commento scritto da fabri | | |
un pò troppo lento, non pienamente riuscito |
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23 Ottobre 2010, 10:23:32 | Commento scritto da Darkyo | | |
Verboso, ripetitivo e noioso. Sopportare quattro viaggi nel deserto per un totale di cinquecento pagine è impegnativo anche per il lettore più spregiudicato, se poi i viaggi in questione sono infarciti di visioni e allucinazioni uditive del protagonista, ecco che la lettura si trasforma in una vera e propria impresa. Personaggi antipatici e poco definiti (sorprende che l'autore sia un'autrice), una storia priva di fascino in cui la fantascienza è appena una goccia nel deserto, forse l'inizio di un ciclo che - fortunatamente - non è stato completato da Urania. |
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17 Dicembre 2008, 21:39:24 | Commento scritto da caioiii | | |
seconda parte e seguito di ribelle genetico e confermo ciò che ho scritto per la prima parte, monotono, privo di attrattiva perchè non capisco lo scopo finale. |
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10 Ottobre 2007, 15:39:02 | Commento scritto da francibass | | |
Purtroppo il seguito di Ribelle genetico si rivela piuttosto deludente. Non c'è una ragione precisa: la prosa è ottima, e gli avvenimenti ci sono, ma il risultato globale rimane piatto e noioso. Ci si aspettava il colpo di scena e qualche rivelazione importante ma nulla di tutto ciò: l'essenza del romanzo si nasconde in una verbosità sovrabbondante pur evitando accuratamente qualsiasi tipo di descrizione fisica dei personaggi (ho perso il conto di quante volte le misteriose voci chiamino nella mente del protagonista). Ma la vera delusione è nelle aspettative disattese: lo scenario sarebbe stato magnifico per prospettive più avvincenti mentre il racconto non si riesce a schiodare da un lungo viaggio nel deserto di un bigamo e la sua famiglia. |
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06 Gennaio 2006, 14:01:31 | Commento scritto da Free Will | | |
E' la seconda parte del romanzo Hammerfall (la 1a parte era il n.1425 - Ribelle genetico). Varrebbe mezzo punto in più, ma la penalizzazione è colpa di Lippi che lo ha diviso in due parti, a distanza di qualche mese fra loro, con l'aggravante di voler far credere che si tratti di due titoli diversi. Il racconto è molto originale, i personaggi sono ben caratterizzati ed è scritto con un linguaggio piacevole. Fantascienza non banale, ma neppure sofisticata.
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