01 Febbraio 2023, 18:03:21 | Commento scritto da Fedmahn Kassad69 |
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Le Cronache delle Giungle della Pioggia sono la diretta prosecuzione e conclusione della Trilogia dei Mercanti di Borgomago, inizialmente erano state previste in due volumi, ma successivamente, a causa delle loro considerevoli dimensioni, furono poi suddivise e pubblicate in 4 volumi. I draghi sono tornati nei Sei Ducati, ma pochi sono sopravvissuti alla metamorfosi da serpente di mare, e quei pochi sono deformi, talora minorati e, soprattutto, privi quasi del tutto delle loro memorie ancestrali normalmente acquisite durante la fase di incubazione. Questi pietosi relitti, dipendenti in tutto e per tutto dagli umani, rischiano, quindi, una vita miserevole ed una morte indegna. Il Drago Merkor (che nella saga di Borgomago era il serpente marino Maulkin) concepisce però il piano di tornare a Kelsingra, la perduta città costruita dagli Antichi per i Draghi, per recuperare salute e dignità e la cui posizione è loro parzialmente nota grazie alle frammentarie memorie ancestrali in loro possesso. Ai draghi si affiancano i Custodi, un gruppo di umani "segnati dalle Giungle" ovvero ragazzi variamente deformi e considerati dei paria dagli abitanti delle Giungle della Pioggia, Alise Kincarron una studiosa dei draghi e della civiltà degli antichi, afflitta da un matrimonio fallimentare con un ricco ed ambiguo mercante, Sedric suo amico nonché "segretario" del marito ed infine la Tarman (la più antica tra le navi viventi) con il suo equipaggio capitanato dal rude ed onesto Leftrin. Questa eterogenea compagnia di "reietti" affronterà un viaggio avventuroso ed appassionante (per il lettore) alla volta della perduta Kelsingra per riedificare la perduta civiltà degli Antichi e dei Draghi, attraverso territori pericolosi ed inospitali ed ignorando che al proprio interno si sono infiltrati uno o più agenti del ducato di Chalced interessati ad acquisire, per conto del loro duca, parti di drago dalle grandi proprietà curative. Sebbene questa saga mi sia sembrata di livello lievemente inferiore alle altre saghe del Ciclo dei Sei Ducati, a causa di una trama forse un tantino stiracchiata rispetto al considerevole numero di pagine che la compongono, il livello dell'intrattenimento che assicura resta comunque considerevole, grazie alla prosa sempre molto raffinata della Hobb, dell'ambientazione mirabilmente concepita e parimenti gestita e della capacità dell'autrice di creare e di evolvere credibilmente miriadi di personaggi rendendoli unici e tridimensionali agli occhi del lettore. Nessuno di essi risalta maggiormente rispetto agli altri in queste Cronache che definirei "corali", ma ciascuno dei protagonisti (draghi inclusi) ha una ben precisa funzione nell'economia generale dell'opera. In sintesi, ancora un'ottima prova per Robin Hobb, una saga che, pur non raggiungendo gli eccellenti livelli di quelle precedenti, definisco tranquillamente di livello ottimo e pertanto consiglio senza remora alcuna. | |||||||
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