Terzo volume del ciclo “Birthrigth – cronache di un mondo lontano” che racconta dell’ incontro fra la civiltà umana e quella aborigena del pianeta Falinor, attraverso, leggende , storia e cronaca chiaramente ispirate al periodo coloniale britannico del secolo scorso in Africa. Il romanzo è organizzato in quattro parti , Diamante ,Vetro, Frantumi, Carbone, Polvere, che grosso modo illustrano l’evolvere dell’ impatto sull’ ecosistema e delle relazioni fra gli umani , e , gli aborigeni , tramite una trama fatta di intrighi , congiure, colpi di stato, guerre e rivoluzioni , le cui vittime sono gli abitanti di Falinor. Romanzo con uno stile di scrittura a volte didascalico , a volte diretto e coinvolgente , molte parti sono scritte sotto forma di racconto in terza persona , poca azione , ambientazioni succinte che ricordano l’ Africa centrale ed australe. Da precisare che non si tratta un romanzo di fantascienza, la parte scienza è praticamente inesistente , limitati accenni all’ esistenza di altri pianeti e razze , la tecnologia descritta e’ generica. Si tratta quindi di un libro apprezzabile dai cultori del genere storico cronachistico ambientato in Africa. Mentre per “Paradiso Remoto” il riferimento storico era il Kenia , nel caso di “Inferno” la trama è ispirata alla moderna storia dell’ Uganda. Discreto per passare un paio di pomeriggi di evasione e perché no ! anche di riflessione, ma non è SF !!.. questo il motivo dell’ insufficienza. |