21 Agosto 2018, 09:04:47Commento scritto da adso
Voto: 5.00
Questo racconto mi é sembrato un maldestro tentativo di omaggiare 'La mezzatinta' di M.R. James.La storia,narrata con uno stile che richiama quello di fine ‘800,é correttamente inquadrabile,come già riportato sulla sovracoperta,in una ghost story.Peccato,però,che ad un inizio promettente,sia seguito uno svolgimento noioso e ripetitivo che,lungi dall'avermi appassionato,ha via via fatto scemare il mio interesse.La cosa che mi ha infastidito di più,però,é stata l'apparizione,nella terz'ultima pagina,di un cellulare...Ma come?L'autrice,dopo aver cercato di non dare riferimenti temporali(inizialmente avrei datato la vicenda tra gli anni venti e quaranta),se ne viene fuori con un dettaglio che sposta il tutto in avanti di almeno cinquant'anni???Dopo il bellissimo 'La donna in nero',la Hill inciampa in questo racconto lungo(o meglio,dovrei dire,allungato) che,spacciato come un capolavoro,si rivela essere una modesta opera secondaria
 
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