Il romanzo è il primo della serie Wayfares , appartiene al genere FS “Viaggio interstellare “ rivisto in chiave contemporanea, in questo volume l’autrice ci racconta la vita quotidiana del pittoresco e variopinto equipaggio della nave creatrice di Wormhole, "Wayfarer", attraverso uno stile di scrittura pacato e colloquiale aiutato dalla struttura del libro in capitoli simili a piccole icone autoconsistenti inserite in una cornice piu’ ampia , il viaggio verso il pianeta Hedra ka. Ovviamente largo spazio è dedicato alla descrizione fisica e psicologica ed alle introspezioni, nonché alle relazioni , di taglio “politicaly correct”, fra i componenti l’equipaggio composto da razze umane e aliene di sesso e cultura diverse. Realistiche le ambientazioni dell’ astronave, la lettura del libro è scorrevole , ma appassiona poco , quasi assenti scene d’azione. In conclusione un libro consistente per volume di pagine che si fa leggere ma che suscita poche emozioni , qui non si percepisce l’ampio respiro , l’avventura o il senso del meraviglioso che caratterizzano i romanzi Viaggio-colonizzazione di Heilein (Universo , I Figli di Matusalemme) , l’angoscia degli ultimi superstiti di una Terra distrutta , Daventry (Ricordatevi di noi) , le conseguenze del trascorrere del tempo nel viaggio a velocità della luce , Ritorno al domani di Hubbard , l’azione frenetica nei romanzi del ciclo Expance , o gli aspetti sociologici e organizzativi nonchè i conflitti descritti da Pohl , Reynolds ed altri nelle astronavi generazionali, e tant’ altro... Forse i seguiti Closed common orbit e Record of a Spaceborn few già pubblicati in inglese saranno stati indirizzati diversamente. |