31 Ottobre 2020, 11:56:10Commento scritto da astrologo
Voto: 8.00
Raramente si fanno 4 risate leggendo fantascienza. Nel caso del 1 racconto, si ride spesso, dato il tono giocoso fi quasi tutta la prima parte. Inevitabilmente per arrivare ad uno strano finale (che non svelo, perche' paradossalmente qualcosa perde in ritmo. Il secondo racconto non lascia tracce. Il terzo, quello del Vampiro goloso è una vera e propria chicca. Il quarto, non rientra nel vampirismo, ma è un ben costruito apologo fantascientifico su un futuro, speriamo, lontano.
 
13 Marzo 2009, 19:45:00Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.00
Antologia davvero bizzarra questa che alterna momenti geniali e profondi a qualche scivolone ed a temi propri dello "splatter" cinematografico (come nel secondo racconto)
Il racconto di apertura, sebbene dal finale un po' deludente, è senza dubbio il migliore: originalissima e divertente la disavventura del vampiro più famoso di tutti i tempi, alle prese con uno dei flagelli dei tempi moderni, quello della tossicodipendenza. Il conte Dracula, sbarcato negli States, si troverà a dover decidere se sia più impellente la sua atavica fame di sangue oppure la sua nuova feroce sete derivante dalla dipendenza: una situazione paradossale e assolutamente geniale dagli esiti imprevedibili.
Gli altri due racconti di vampiri sono altrettanto imprevedibili e originali, ma molto meno sorprendenti del primo.
Molto interessante anche il racconto conclusivo che, sebbene di argomento non vapiresco, non stona nel complesso dell'antologia e ci mostra un futuro, quasi alla Ballard, in cui l'America dell'era spaziale viene visitata da turisti africani che ne ammirano le maestose, inconcepibili ed incomprensibili rovine: il sottofondo di razzismo che permea il racconto rende il finale assolutamente inaspettato e poetico. Ancora una volta, come nelle storie di vampiri, mi sono trovato ad ammirare il genio di questo autore capace di concepire una storia di fantascienza di questa portata semplicemente sulla base della sua sensazione di turista davanti alla rovina dell'Acropoli e della Grecia Classica.
La narrazione è quasi sempre in prima persona: l'alternarsi dei punti di vista dei diversi protagonisti ed il linguaggio molto discorsivo e farcito di termini dello slang, creano sempre la giusta atmosfera per apprezzare appieno la storia.
Satira, fantascienza, horror e poesia si mescolano in un modo che solo un grande autore riesce a fare; ogni racconto si legge facilmente ed ha lo stesso potere "magnetico" che si immagina proprio degli occhi dei vampiri e non si riesce a smettere di leggere finchè la storia non è finita.
Una buona sorpresa.
 
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