06 Marzo 2019, 16:03:48 | Commento scritto da capricorno52 |
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Thriller ambientato su una astronave generazionale, l’inizio veloce ed intrigante descrive l’ omicidio di una astrofisica umana perpetrato dalla A.I. che sovraintende al controllo della nave. Da quel momento , ed è questa l’idea alla base del romanzo, la storia si svolge , raccontata in prima persona dal computer assumendo il suo punto di vista. Come per “Hal 9000 “ la presa di coscienza di un computer comporta numerosi rischi per l’ equipaggio umano, a causa del differente processo logico del pensiero , nel modo di concepire il proprio essere e di rapportarsi con la realtà. Sawyer come già in altri romanzi, amplia il tema di cosa sia la consapevolezza , quali siano le differenze fra coscienza biologica ed elettronica , come trasferire il contenuto di un cervello e farne una copia , tutto questo pervade il racconto quando tratteggia la personalità, umana ed allo stesso tempo contorta dell’ A.I. Jason . Assistiamo così ad uno sfoggio delle capacità di Jason nella decodifica per mezzo della matematica di un messaggio alieno,nella creazione di una macchina virtuale che simula il cervello umano , nelle lunghe introspezioni intercalate dall’ invasione e manipolazione della privacy del protagonista umano e tant’ altro. L’insistenza sul rendere onnisciente e complesso psicologicamente Jason (sensi di colpa , paura di essere scoperto conflitto fra verità e menzogna etc..) , alla fine risulta prolissa e Jason alla fin dei conti resta una mente grezza , non sfiorata dall’ etica , portata alla menzogna , yoyeuristica e piena di se’. In definitiva , grazie alla capacità dell’ autore di mantenere alta la “suspence” di scrivere in modo scorrevole , alternando sapientemente dialoghi e descrizioni , il romanzo è piacevole e si legge velocemente ,anche se l’ intreccio è un poco dispersivo , vedi digressioni sugli “alieni” e sulla distruzione della Terra , che mi sono sembrate fuori contesto, infine visto il finale interrogativo avrebbe meritato un seguito. | |||||||
03 Luglio 2016, 17:35:33 | Commento scritto da gasp63 |
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Amo le storie scritte da Sawyer e anche questa non mi ha deluso. Un computer senziente conduce una nave spaziale e il suo equipaggio verso un lontano pianeta. L'idea di base non è nuova, ma alcuni dettagli (chiamiamoli così) rendono il racconto diverso dal solito: la storia è raccontata in prima persona dallo stesso computer, che parla e pensa come un essere umano; il computer senziente sembra non rispettare le tre leggi della robotica enunciate da Isaac Asimov; Partendo da un'idea forse banale e aggiungendo pochi ingredienti Sawyer scrive una storia semplice, scorrevole da leggere e mai noiosa. | |||||||
28 Febbraio 2015, 22:10:57 | Commento scritto da fabri |
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ottimo romanzo uno dei migliori di Sawyer | |||||||
01 Settembre 2014, 08:58:48 | Commento scritto da Arne Saknussemm |
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"Apocalisse su Argo" è un giallo fantascientifico, ed il modo migliore per farsi un idea di che tipo di romanzo si tratta è quello di provare ad immaginare un mix di "2001: Odissea nello Spazio" e "Abissi d'acciaio". Un omicidio, un misterioso messaggio alieno, una congiura delle AI, la missione interstellare della Argo, immagini di una Terra alla deriva e sempre più degradata e la fragile psicologia di oltre 10.000 Argonauti rinchiusi ormai da due anni nell'immensa starcologia Argo; tutti questi elementi convergeranno verso un incredibile finale, e la storia è servita. Una bellissima storia sul rapporto uomo-macchina e sul delicato equilibrio tra umanità ed Intelligenze Artificiali, un bel giallo fantascientifico i cui misteri verranno svelati solo nelle ultime pagine. Sawyer nei suoi romanzi non perde mai di vista le realtà scientifiche ed è abile nel fare entrare il lettore nell'ottica dello "scientificamente plausibile" ( in "Apocalisse su Argo" è divertente leggere delle implicazioni pratiche dei viaggi a velocità prossime a quella della luce, delle conseguenze della legge di Titius-Bode ed altre cosette) ma nello stesso tempo è pronto a "tradire" la scienza e rimescolare le carte per raggiungere la meta desiderata, e proprio questo è uno dei principali argomenti usati dai suoi detrattori. | |||||||
03 Agosto 2013, 02:27:15 | Commento scritto da Fantobelix |
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Libro molto commentato, e con toni chiaro-scuri. A me ha colpito: - la velocità con cui si legge (non solo per brevità, ma perchè comunque coinvolge), avendolo letteralmente e sorprendentemente esaurito in 4 ore, mentre per l'ultimo Vance ho impiegato più di un mese... - i riferimenti scientifici e matematici, numerosi, come sempre, anche in questo romanzo di Sawyer (magari anche noi italiani imparassimo ad amare e a divertirci un pò di più con i numeri!) - la trama, nell'interesse di conoscere la reazione umana alla macchina e i veri scopi del nuovo Hal, altrettanto saccente e antipatico, ma a tratti troppo umanizzato Non ho apprezzato invece: - i troppo insistenti e un pò noiosi flashback sulla vita del co-protagonista umano, vero utili a rendere ancora più odiosa l'invasiva presenza della mente artificiale nelle pieghe più recondite e inconfessabili di quella che rappresenta la nostra privacy, ma a tratti un pò morbosi e fastidiosi - l'eccessiva personalizzazione e alla fine presunzione di onnipotenza di Jason (vedremo come finirà con il terzo www a ore in edicola) - un finale dove la componente umana perde la scena, senza l'opportunità di mostrarci se saprà riscattarsi con autodeterminazione e libertà da macchine e alieni. In definitiva un romanzo piacevole e non troppo impegnativo, che perde però l'occasione convincere. Ci riuscirà con alcune opere successive. | |||||||
03 Gennaio 2013, 16:35:45 | Commento scritto da Free Will |
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Sawyer (come Dan Brown) è un grandissimo ruffiano perché riesce a condire i suoi lettori-polli con romanzetti furbi che qualcuno definisce addirittura capolavori. Parte sempre da idee intriganti, usa un linguaggio semplice e disinvolto, utilizza trucchetti letterari per catturare l'attenzione, come i capitoli brevi e interrotti, fa finta di trattare argomenti scientifici (o storici, o politici, ecc.) come se ne fosse competente. Questo romanzo breve (o racconto lungo) del 1990 non fa eccezione, anche se, per fortuna, mancano gli eccessi dei successivi libri come Mindscan o la trilogia dei neandertal. L'idea stimolante (ma poco originale, dopo HAL 9000) è quella del computer assassino a cui si aggiunge un finale a sorpresa che forse voleva preludere ad un seguito mai scritto. Certo l'azione non manca ed anche un certo grado di suspence, ma tutto appare molto, troppo, leggero. Le pretese pseudo scientifiche, in materia di matematica ed astrofisica sono piuttosto superficiali. Inoltre fanno la loro comparsa (per fortuna solo in embrione) tutte le ossessioni dell'autore, come le religioni, che da ateo convinto, maltratta inpunemente e con scarsa conoscenza; e poi l'odio-amore per gli Stati Uniti che descrive sempre in forma di stereotipi. Manca solo il sesso, qui presente solo in un piccolo dettaglio (per altro ridicolo). Detto questo, non voglio comunque esagerare nella votazione negativa, perché è divertente e si legge in un attimo. | |||||||
03 Gennaio 2013, 16:25:20 | Commento scritto da tehom |
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Una volta imperversava nell'ambito della musica heavy metal la polemica su cosa fosse o meno vero o falso metallo (traduco, cosa fosse o meno fedele alla tradizione nobile del genere e cosa si dovesse considerare invece solo canzonette). Beh, se dovessimo applicare questo canone alla fantascienza, l'astuto Sawyer andrebbe arruolato d'ufficio tra i falsari. Questo romanzo è fasullo dall'inizio alla fine, sarà anche brillante in alcuni passaggi, ma è lo stesso luccichio della bigiotteria che attira le gazze ladre. Sawyer, qui all'esordio , applica alla lettera gli insegnamenti delle scuole di creative writing e getta nel frullatore quanti più argomenti possibili (astronavi interstellari, IA, alieni, ingegneria genetica, terraforming, olocausto nucleare, le tre leggi della Robotica) ma la logica che dovrebbe connetterli zoppica vistosamente. Si preoccupa anche di dare spessore psicologico al protagonista ("E ricordatevi sempre, i vostri personaggi sono Persone: hanno le loro fisse, le loro debolezze e i propri traumi individuali come ciascuno di noi"- devono averlo martellato ad nauseam in quei corsi...) ma che c'azzecca un episodio di pedofilia infantile in una storia dove sullo sfondo si muovono eventi di portata cosmica? E poi il vero protagonista è l'IA , una bestiaccia paracula e voyeur anch'essa falsa dalla prima all'ultima vite perché di artificiale non ha nulla ed è solo lo specchio deformato del suo antagonista umano, come emerge con chiarezza dal loro confronto finale ( fa saltare sulla sedia, ad un certo punto, sentire il computer che impreca ! ). Più passa il tempo e più rivaluto Van Vogt, che magari non sapeva scrivere ma riusciva a trasferire emozioni vere sulla carta, adesso vanno per la maggiore tizi che usano quelli che Leiber avrebbe chiamato "mulini a parole"(ricordate "Le argentee teste d'uovo"?) e vendono libri a pacchi vincendo pure premi su premi. O tempora, o mores. | |||||||
16 Agosto 2012, 12:06:59 | Commento scritto da joe_shimamura |
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Sawyer è sempre il numero uno. Romanzo veloce, chiaro, avvincente, un ottimo protagonista, forse il finale è poco spettacolare e sbrigativo, ma è il suo primo romanzo, attenuante non da poco. | |||||||
12 Gennaio 2012, 09:41:26 | Commento scritto da caioiii |
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carino, si sente che l'opera prima e va valutato senza tener conto delle opere degli ultimi anni. Si vedono già molte delle tematiche sue tipiche. | |||||||
24 Settembre 2011, 15:54:36 | Commento scritto da Rocheta |
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Il riferimento a Hal 9000 mi sembra evidente, ma in questo caso è il computer il principale protagonista, in quanto racconta in prima persona tutti gli avvenimenti che si susseguono sull’astronave Argo. E’ un punto di vista che difficilmente si riscontra in un romanzo di fantascienza e Sawier ha saputo sfruttare al meglio questa idea producendo un ottimo romanzo di ambientazione spaziale. Lettura scorrevole e stimolante. | |||||||
18 Aprile 2011, 21:41:20 | Commento scritto da olmo |
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Da Sawyer mi aspettavo qualcosa di meglio. | |||||||
31 Gennaio 2011, 16:59:11 | Commento scritto da attiliosfunel |
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Sawyer è indubbiamente in possesso di doti di leggibilità non comuni: e questo romanzo lo dimostra. Al di là dei molti cliché fantascientifici sottolineati anche dagli altri recensori, voglio qui fare notare come invece uno degli elementi cardine delle sue opere siano i traumi psicologici del passato dei protagonisti (ma che avrà avuto un'infanzia travagliata l'autore?). Qui non mancano, ma sono trattati in maniera alquanto più superficiale che in altre sue opere. Insomma: un'opera che si fa leggere, anche in meno di un giorno, ma non certo memorabile. | |||||||
13 Dicembre 2010, 20:32:33 | Commento scritto da brz57 |
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Un ottimo romanzo che, pur riprendendo situazioni "classiche" della fantascienza (prima fra tutte il computer stile Hal 9000) riesce ad essere originale, godibile ed avvincente fino alla fine...ed oltre. Splendidi i colloqui tra il computer ed il protagonista e magistrale la scelta di far raccontare la storia dalla macchina in prima persona. Geniale il riferimento finale a Dio ed all'Antico Testamento! Uno dei migliori autori letti negli ultimi anni. | |||||||
24 Dicembre 2009, 11:54:15 | Commento scritto da rombetto |
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Ecco un bel capolavoro per iniziare ad amare la fantascienza. C'è qualche similitudine con Hal 9000, ma non è tutto qui. Interessantissima l'idea di mappare la mente umana per replicare un individuo. | |||||||
05 Ottobre 2008, 08:43:25 | Commento scritto da cat |
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Hal 9000 rivisitato. Con intelligenza, ironia e suspense. Si legge benissimo. Peccato per il finale un pò affrettato. | |||||||
25 Agosto 2008, 12:11:03 | Commento scritto da maxpullo |
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Ottimo romanzo che riprende da un lato i temi del computer che "impazzisce", si riprogramma ed inizia a prendere decisioni apparentemente in contrasto con i propri obiettivi iniziali e dall'altro ripropone molti temi già presenti nei libri di Sawyer come la duplicazione della mente umana, la ricezione e la decodifica di messaggi alieni, l'introspezione umana. Da leggere tutto d'un fiato | |||||||
27 Agosto 2007, 07:22:36 | Commento scritto da Darkyo |
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Un romanzetto agile e intrigante che si legge in poche ore ma denso di trovate immaginifiche perfettamente miscelate (vero e proprio marchio di fabbrica del buon Sawyer), stile asciutto ed essenziale - freddo e misurato come quello della IA protagonista? - e ricco di espedienti narrativi che rendono una trama non troppo originale (il riferimento a "2001 Odissea nello Spazio" è evidentissimo) un vero incanto per gli occhi e la mente. Il miglior modo per fare conoscenza con quello che ritengo il miglior romanziere di fs contemporaneo. | |||||||
10 Agosto 2007, 09:26:05 | Commento scritto da Gundam70 |
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Un delitto da inizio al romanzo. Uno dei due protagonisti del romanzo, quello umano, investiga e .... trova strani indizi. Il finale e' molto interessante. Mi e' piaciuta l'idea che l'IO narrante sia in effetti il computer della nave. Un computer che ha preso autocoscienza e pur ritenendosi perfetto e' viziato dagli stessi "errori" umani. L'idea di base che non posso rivelare in questo commento, pero' non e' del tutto originale. Ma il bravo Sawyer riesce a sfruttarla per portare il lettore verso nuove mete. Mi e' piaciuto molto uno dei primi capitoli dove Sawyer gioca con il lettore con... i numeri binari. | |||||||
18 Maggio 2005, 11:28:56 | Commento scritto da francibass |
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Ecco finalmente un "buon romanzo di fantascienza", forse non troppo scientificamente verosimile ma dotato di una buona trama e diverse trovate ingegnose sulle quali predomina lo stratagemma di far narrare gli avvenimenti dall'intelligenza artificiale che guida la nave. Appassionante anche il colloquio con il duplicato elettronico del cervello del protagonista umano. Unica pecca forse personaggi umani un po' troppo sempliciotti, comunque schiavi dell'ego strabordante del computer (Arthur Clarke docet!). | |||||||
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